Le
stragi di Caserta, Quartu Sant’Elena e Napoli sono solo gli ultimi
episodi di cronaca nera che in questo periodo monopolizzano
l’informazione. Secondo lo psichiatra Michele Cucchi, direttore
sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, uno dei fattori
scatenanti di questa escalation di violenze è il gran caldo, capace
di far scattare raptus che spesso sfociano in tragedie, trasformando
le persone da Dr Jekyll in Mr Hyde.
I
numerosi episodi di violenza consumatosi nei giorni scorsi in tutto
lo Stivale sono solo gli ultimi di una
lunga lista di casi di cronaca nera che hanno sconvolto l’opinione
pubblica. Secondo
gli esperti il gran
caldo di questi giorni causato dall’arrivo di Caronte influisce
negativamente sia sul corpo che sulla psiche.
Le temperature
troppo elevate infatti non
permettono al cervello di sviluppare appieno le proprie capacità e
potenzialità, si
rischia quindi di perdere il controllo e di compiere
gesti eclatanti e inaspettati, favoriti dall’innalzamento della
colonnina di mercurio.
Lo
psichiatra Michele
Cucchi, direttore
sanitario del Centro
Medico Santagostino di Milano,
rivela i meccanismi che stanno dietro a questo fenomeno: “Possiamo
dire che il caldo
rappresenta un fattore scatenante
delle violenze
perché,
quando le temperature
s’innalzano in modo eccessivo, si diventa fisiologicamente
insofferenti ed è possibile perdere la calma.
La serenità con cui vengono prese le decisioni vacilla e, in alcuni
casi, si perde il
controllo, sull’onda di una rabbia quasi animale.
La conclusione è che il
gran caldo e l’afa soffocante rendono il nostro corpo più debole e
incline a gesti eclatanti,
dato che il nostro cervello va in sofferenza da riserva energetica e
la nostra mente si annebbia pericolosamente.
A dimostrazione di
tutto ciò interviene la statistica: con
il clima temperato calano i suicidi, mentre con il caldo torrido
aumentano i ricoveri nei centri di igiene mentale”.
Per
dimostrare questa escalation di violenza relazionata al caldo,
l’Università
di Berkeley ha realizzato uno studio pubblicato sull’autorevolissima
rivista scientifica “Science”.
I ricercatori hanno rivelato che
esiste una correlazione
tra
i mutamenti delle temperature
e
l’aumento
di aggressioni,
stupri
e omicidi.
Gli scienziati statunitensi ipotizzano quindi che, in base alle
attuali stime sui cambiamenti climatici futuri, il
mondo è destinato a diventare un luogo più violento di quanto sia
già attualmente.
Si stima che un
aumento di 2 gradi centigradi della temperatura globale potrebbe
portare a un aumento di circa il 15%
del tasso di criminalità e, in alcune aree del Pianeta, di
oltre il 50%
degli scontri
tra gruppi di individui.
Ma
non tutti gli individui vivono questi cambiamenti climatici allo
stesso modo
“Esistono soggetti
che soffrono di SAD,
ovvero di Seasonal
Affective Disorder,
che con l’afa tendono
a stare meglio –
continua Michele
Cucchi –
I soggetti ansiosi
però caricano in maniera eccessiva quelle sensazioni che temono,
ovvero l’affanno e l’ansia provocati dal caldo esagerato,
considerandole come una
vera e propria catastrofe.
Questi soggetti depressi vivono
l’afa con angoscia e disperazione, come se fosse qualcosa
d’inevitabile. Per
di più chi soffre di
queste problematiche fatica a dormire, e questo complica ancor di più
le cose. Nelle
persone con disturbi
bipolari questi
fattori sono le cause
scatenanti di eventuali episodi di euforia maniacale: tecniche di
rilassamento muscolare progressivo e mindfulness
possono essere d’aiuto per chi soffre di questi problemi. Esistono
però anche dei modi per difenderci:
impariamo a bere
spesso e molto, scegliamo indumenti leggeri, evitare tacchi o scarpe
scomode, scegliamo indumenti chiari realizzati con stoffe
traspiranti. Gli uomini dovrebbero rinunciare alla cravatta, che
preme sul barocettore all’incrocio tra carotide e giugulare,
aumentando la sensazione di disagio”.