Al
bando pizze, patatine e boccali di birra, secondo il 59% degli
esperti un menù pesante ricco di grassi e zuccheri rischia di
rovinare la finale di Champions ai tifosi che seguiranno il match
alla tv. Tra i consigli dei nutrizionisti per un “menù da
campioni” la scelta di alimenti leggeri, la moderazione nel consumo
di alcool ed evitare di lasciarsi trasportare dall’emotività
rischiando dolori addominali e coliti.
Fusti
di birra, buste di salatini e fette di pizza a ripetizione:
tutto in soli 90 minuti di tifo guardando la partita più importante
dell’anno. Ma
quali effetti ha questo classico menù calcistico sull’organismo?
Ben 6 esperti su 10
mettono in allarme i tifosi di tutta Italia per non rischiare di
rovinarsi
l’appuntamento
calcistico più atteso,
la finale di Champions League tra Barcellona
e
Juventus, a
causa di problemi legati alla digestione che potrebbero compromettere
la tranquillità nella visione dell’evento.
A incrementare
questi rischi contribuirebbero il protrarsi del match in tarda
serata, che facilita lo scombussolamento
dei consueti ritmi alimentari,
l’emozione suscitata, che induce a prestare poca
attenzione a cosa e quanto si mangia,
e l’eccessiva
assunzione di grassi, alcool e bibite zuccherate.
Tra gli alimenti consigliati
dagli esperti per il
menù della finalissima, pietanze alla base della dieta
mediterranea come
bresaola
(77%),
carni bianche
(65%)
e verdure di stagione
(58%).
Assolutamente da
evitare invece
fritti (80%),
alimenti troppo
salati (69%)
e cibi piccanti
(57%).
È
quanto emerge da uno studio
del Polli
Cooking Lab,
l’osservatorio
dell’omonima azienda italiana
che analizza le tendenze nazionali e internazionali sul mondo
dell’alimentazione, realizzato attraverso interviste a circa
90 esperti tra
medici e nutrizionisti a proposito dei
rischi che corrono i milioni di tifosi italiani nel seguire la finale
di Champions League senza prestare particolare attenzione a cosa e
come mangiano.
“Pizze,
focaccine e patatine sono i tipici alimenti ‘uno tira l’altro’
e questo rappresenta un problema da un punto di vista digestivo,
la quantità in questo caso fa la differenza – afferma
il dottor Luca
Piretta,
nutrizionista
e gastroenterologo, specialista in Scienza della Nutrizione Umana
all'Università La
Sapienza di Roma –.
Gli alimenti solitamente consumati durante la partita sono molto
spesso mal tollerati
da chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile, volgarmente
chiamata colite e,
se assunti voracemente e in grandi quantità, possono dare origine a
fastidiosissimi dolori
addominali, distensione e gonfiore”.
Tra
i comportamenti alimentari che rischiano di compromettere il
benessere dei tifosi, gli esperti segnalano infatti la tendenza a
mangiare troppo
durante la partita (65%),
dato che esiste il rischio
di non rendersi
conto di quanto e di cosa si sta mangiando non
avvertendo il senso
di sazietà.
Deleterio per il benessere anche mangiare
in piedi o stravaccati sul divano
(60%):
in questo modo il
sangue fa più fatica a refluire nell’intestino
e si rischia d’incorrere in congestioni
e fastidiosi
dolori. Un altro
aspetto importante è come
si mangia,
soprattutto la cura con la quale si mastica il bolo alimentare:
secondo il 57%
dei nutrizionisti infatti masticare
velocemente senza sminuzzare il cibo adeguatamente
facilita l’incorrere di bruciori
di stomaco.
“Un
ulteriore aspetto che peggiora la situazione è lo stress con il
quale si consumano questi alimenti
– prosegue il dottor Luca Piretta –. Legato al fatto di seguire
una partita così importante per il tifoso, lo
stress induce
a mangiare più di quanto si farebbe per fame,
solo per placare lo stato d’ansia o per compensare qualche
dispiacere se la
partita si mette male. La distrazione per colpa dell’evento
sportivo inoltre induce a mangiare velocemente il cibo e ad
accompagnarlo a un
importante volume di bevande, spesso gassate. La necessità di una
rapida distensione dello stomaco entra in conflitto con lo stato
emotivo, che al contrario tende ad ostacolarla,
e di conseguenza la
successiva mal digestione risulta un fenomeno frequente”.
Dall’indagine
emergono anche le liste dei cibi assolutamente da evitare e quelli da
scegliere per il menù della finale. Sul
podio della “blacklist” dei nutrizionisti svettano i fritti
(80%),
causa di irritazioni intestinali, gli alimenti
troppo salati (69%),
come pizzette e salatini, e i cibi
piccanti o troppo speziati
(57%),
come nachos e salse. Sconsigliati dagli esperti anche gli alcolici
(55%),
le bibite gassate
(53%)
e i dolci
(51%).
Per quanto riguarda invece gli alimenti consigliati
dagli esperti per il
menù della finale non solo bresaola
(77%),
carni bianche
(65%)
e verdure di stagione
(58%),
ma anche pasta
(56%),
fette biscottate o
biscotti integrali
(48%)
e spremute
(45%).
Dello
stesso avviso il dottor Piretta: “Andrebbero
evitate le bevande gassate e gli alimenti salati
perché inducono
maggiormente a bere.
Troppi caffè, i
piccanti e gli alcolici, oltre al fumo, possono irritare maggiormente
lo stomaco sommandosi allo stress emotivo.
Il mio consiglio è quello di consumare una merenda
leggera verso le 18.00,
con un toast o un
panino con bresaola o tacchino,
per poi cenare dopo
il match con un piatto di pasta:
dopo la partita infatti lo
stress sarà notevolmente ridotto
e a quel punto non
dovrebbero esserci problemi digestivi,
soprattutto se l’esito della finale sarà positivo. Se
la partita si dovesse protrarre in tarda serata invece,
in attesa della spaghettata, raccomando qualche
biscotto leggero o delle fette biscottate abbinate a una spremuta.
Consiglio infine di
evitare i fritti, le bevande ghiacciate e moderare l’uso di
alcolici,
limitandosi a un brindisi”.
Ma
oltre ai cibi consigliati e quelli da evitare, quali altri
comportamenti possono aiutare a godersi meglio la partita dell’anno?
Da preferire
sicuramente una cena
in anticipo rispetto alle abitudini (55%),
circa un paio d’ore
prima del calcio d’inizio,
per presentarsi già sazi al match. Importante anche il fatto di
vedere la partita assieme agli amici o alla famiglia
(52%),
una compagnia che garantisce
un grado maggiore di serenità e,
soprattutto, la
possibilità di essere richiamati allo moderazione da
parte dei “vicini di divano”. L’ultimo consiglio che arriva
dagli esperti è quello di preparare
prima i piatti da gustare durante la serata
del 6 giugno (49%),
per esempio il giorno precedente al match, permettendo un
approccio sicuramente più tranquillo e rilassato all’appuntamento
sportivo più atteso.