I
visitatori, che in questi giorni pasquali ammirano estasiati le
creazioni delle “Architetture di pane”, che la tradizione suscita
e tramanda a San Biagio Platani, sono sorpresi ulteriormente da un
allestimento tanto originale quanto significativo allocato nella
Chiesa Madre del piccolo paesino. Pensato per essere parete
integrante dell’altare della reposizione del giovedì santo, segna
l’acme dell’itinerario di fede che la comunità nel segno della
croce, ricavata dal fasciame dei barconi dei migranti approdati a
Lampedusa, ha percorso nel tempo della Quaresima e nella Settimana
Santa.
La
geniale ideazione dell’allestimento la si deve ad Alessandro
Caldara, un architetto della comunità sanbiagese. L’esecuzione del
progetto ha coinvolto un po’ tutti: i ragazzi musulmani, ospiti
della comunità per minori “Sole e luna”, i giovani della
parrocchia, il gruppo delle famiglie, le confraternite e i ragazzi
della locale infiorata.
Entrando
in Chiesa è impossibile non notare come la navata sinistra sia stata
trasforma idealmente in un grande bacino d’acqua, si allude così
al Mediterraneo attraversato dalle imbarcazione dei migranti. A
solcare l’immensa distesa d’acqua, quattro imbarcazioni le cui
vele bianche sono sospese tra le volte dell’edificio e il suo
pavimento. Le prore dei natanti puntano verso il tabernacolo, così
come le carrette del mare puntano verso la terraferma. La coperta
della prima imbarcazione è costituita dalla croce color cobalto,
incastonata tra terra colorata: reliquia di viaggi, di vite salvate e
di stragi; il secondo barcone è caratterizzato da un intreccio di
impronte di mani sulla terra, sono le mani dei ragazzi musulmani,
invocazioni di salvezza, istanza di fraternità e amicizia; la terza
barca è una grande forma di pane spezzato in quattro parti, posto
tra quattro mani, due bianche e due nere, allude alla condivisione:
dividere il poco che si ha moltiplica ciò che si è. La quarta
imbarcazione rappresenta un pozzo dal quale due mani, una bianca e
una nera, attingono e tirano: alla Samaritana a cui chiese da bere,
Gesù donò l’acqua di salvezza, restituendole dignità e gioia di
vivere. L’approdo delle quattro navi è l’altare marmoreo del SS
Sacramento, che richiama in qualche modo la marna bianca della Scala
dei Turchi di Realmonte. Là, incastonato tra la vegetazione e gli
speroni sassosi, il tabernacolo con l’Eucarestia, presenza di Colui
che Presente, accoglie, attende, ristora.
Alfonso
Cacciatore