Il
claim della Stagione 2015/2016, per Massimo Romeo Piparo per il terzo
anno alla guida del Sistina è “Puoi crederci… è il Sistina!" Per
Piparo, la scommessa di rilanciare il Sistina è vinta, visto che la
passata stagione si è chiusa con 200 mila spettatori.
Il Sistina
torna ad essere un Teatro d’intrattenimento. Per il 2015/2016
ripropone grandi titoli. La chiave che il pubblico ha gradito molto è
un fil rouge tra cinema e teatro. L’abbonamento costerà la stessa
cifra dello scorso anno ma avrà uno spettacolo in più. Grandi
interpreti, tra gli altri, Montesano, Ranieri, Sabrina Ferilli che
mancava dal Sistina dai tempi di Rugantino ed il graditissimo ritorno
di Serena Autieri con “Vacanze Romane”. Offriamo una nuova
generazione di artisti come gli Oblivion in “The Uman Juke box" e
Carlotta Proietti e Marco Morandi in “Non c’è due senza…Te”
con la Supervisione artistica di Gigi Proietti. Ciò al fine di
conquistare nuove generazioni, avviando quel processo di ricambio
generazionale del pubblico che il Sistina si pone come obiettivo
primario. Il rilancio verrà sancito dall’apertura della tanto
attesa Accademia come luogo di formazione e costruzione dei futuri
interpreti, “anche se il futuro è abbastanza nero, visto che gli
ultimi eventi dimostrano una sempre maggiore lontananza delle
Istituzioni dalle sorti del Teatro”.
Il
1° ottobre, fuori abbonamento, si riapre con Billy
Elliot
a rimarcare il “sogno di volare” di chiunque faccia questo
mestiere.
Il
20 ottobre sarà la volta di “Vacanze
Romane”
per la seconda volta al Sistina, rinnovato da grandi innovazioni
tecnologiche ma con le stesse musiche di Armando Trovajoli che
continueranno ad emozionarci. Serena Autieri “Non sono più la
stessa di dodici anni fa ma in questo Teatro ci ho lasciato il
cuore”.
Alla
sua terza stagione consecutiva e fuori abbonamento, Beppe Fiorello,
dopo aver girato per tutta Italia, sarà al Sistina dal 24 novembre
in “Penso
che un sogno così”,
un omaggio al Grande Mimmo Modugno.
Dal
9 dicembre e per tutte le vacanze di Natale, ritornerà in scena, il
grande mattatore Enrico Montesano in “Il
Marchese
del Grillo”.
Dal film “cult” di Mario Monicelli, la prima versione sotto forma
di commedia musicale che con sottile ironia racconta della Roma
papalina. Dopo Sistina Story e C’è qualche cosa in te, Piparo mi
ha detto “Te va de fa Il Marchese del Grillo?” ed io ho detto
subito di sì. In questo teatro ho cominciato con Rugantino, alla
prima venne a vedermi Nino Manfredi ed io tremavo come una foglia.
Ricordiamo tutti la grande interpretazione cinematografica che
Alberto Sordi fece del Marchese del Grillo. Woody Allen diceva “Se
mi devo ispirare a qualcuno perché non a Dio?. Secondo me ispirarsi
ai Grandi fortifica, auguro lunga vita al Sistina”.
Fuori
abbonamento, dal 19 gennaio, dopo il Tour europeo, Jesus
Christ Superstar
con l’attore americano Ted Neeley, storico Gesù dell’omonimo
film.
Dal
2 febbraio, Sabrina Ferilli, Maurizio Micheli, Pino Quartullo in
Signori…
le Patè de la Maison.
Ironica e sorprendente opera francese. Sabrina Ferilli “Devo molto
a Garinei, iniziai qui con Alleluia Brava Gente e venni scelta da
Baudo per Sanremo”. Questa commedia guarda un po’ ai luoghi
comuni della sinistra e della destra. Durante una cena un commensale
rivela di voler chiamare il figlio come Hitler e quindi immaginate
cosa può succedere. Un vero pasticcio, cioè un patè. E’ uno
spettacolo d’intrattenimento, brillante e amaro nello stesso
tempo”.
Dal
16 febbraio, il palcoscenico del Sistina, si trasforma in una pista
di ghiaccio per rappresentare “Il
lago dei cigni on
ice”.
The imperial Ice Stars è una compagnia australiana, prima nel mondo
della danza sul ghiaccio che negli ultimi 10 anni ha riscosso ampi
consensi di pubblico e critica.
Marzo
inizia con un grandissimo progetto “Il
principe
abusivo”
con Alessandro Siani e Christian De Sica. Film d’esordio di
Alessandro Siani accolto molto bene sia dal pubblico che dalla
critica. Una commedia che somiglia molto ad una favola, una storia
semplice che arriva al cuore, Una favola che parla di ricchezza e
povertà.
Dal
12 aprile, dopo il grande successo delle prime serate su Raiuno,
torna Massimo Ranieri in Sogno
o son desto 3.
Continua così il viaggio affettuoso attraverso grandi canzoni,
racconti particolari e colpi di Teatro. Protagonisti i sognatori e la
vita di tutti noi. Ranieri porterà in scena il teatro umoristico e
le più celebri canzoni napoletane e sarà come sempre mattatore di
monologhi e canzoni.
Dal
28 aprile, fuori abbonamento, Renzo
Arbore e la sua
Orchestra
Italiana.
Spettacolo che ha girato tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Cina,
dal Messico al Canada, raccogliendo ovunque applausi da record.
Dal
3 maggio Oblivion con The
Human Juke–Box.
Un articolato mangianastri che mastica tutta la musica mai scritta e
la digerisce in diretta in modi mai sentiti prima. Cinque cialtroni
contro tutti. Un flusso di note e ritmi infiniti, dal trio Lescano ai
rapper, da Ligabue ai Beatles, da Morandi ai Queen, tutte le canzoni
senza farne nessuna. Gli Oblivion rappresentano una novità per il
Sistina. Piparo “E’ giunto anche per loro, il momento di essere
amati dal grande pubblico”. Si definiscono i One Direction
geriatrici. Molto famosi per i Promessi Sposi in dieci minuti e le
altre cose che si vedono in Rete.
Dal
24 maggio, chiude la stagione “Non
c’è due senza te”
scritta da Tony Fornari che nella scorsa stagione ha riscosso grande
successo al Golden ma per il Sistina è stata riconfezionata sotto
forma di commedia musicale. Prima volta nel Tempio del Teatro. Lo
spettacolo è autoprodotto, le musiche sono di Enrico Blatti. Il
testo è molto moderno, parla di una donna con due mariti.
Ritorna
anche qui, la crisi del teatro.” Stiamo resistendo, continueremo
anche senza correnti. Il teatro privato ha sempre offerto tanto. Al
Sistina è stato tolto l’onore di essere Teatro Stabile musicale
italiano. Il Ministero ha risposto che è un contenitore a sé. Il
grande riconoscimento sono gli artisti. Non più Teatro di Produzione
ma impresa di Produzione”. Piparo non farà ricorso: “Accetto le
scelte anche se le discuto. Proverò a contrastarle sul campo.
Sediamoci e vediamo cos’è la cultura. Il FUS (Fondo Unico per lo
spettacolo) vuole blindare i Teatri pubblici.
Tutto
ciò ci fa riflettere e ci lascia un enorme senso di vuoto.
Elisabetta
Ruffolo