L’AQUILA
- Si è svolto giovedì 28 maggio, presso l’Aula magna del
Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila, il 4°
Convegno regionale ANS (Associazione Nazionale Sociologi) “L'Aquila
città mutata”,
organizzato da Atletica
L’Aquila,
associazione sportiva e culturale, in collaborazione con l’Università
degli Studi dell’Aquila - Laboratorio Cartolab,
l’Assessorato alla Cultura del Comune dell’Aquila e
l’Associazione Nazionale Sociologi.
L’incontro è stato
coordinato dalla giornalista Angela
Ciano.
Nell’occasione è stata presentato anche il numero 2-2015, in un
nuovo editing, della rivista socio-culturale Quaderni
in Mutazione,
edita da Atletica L’Aquila, che quest’anno presenta all’interno,
oltre a contributi scientifici di qualificati studiosi, una sezione
dedicata a tutto il territorio circostante la città capoluogo, le
frazioni del Comune dell’Aquila e i Comuni del cratere. Proprio per
la ricchezza dei temi trattati, il convegno è stato diviso in due
sessioni: mattina e pomeriggio.
Ad
aprire i lavori è stato il Vicesindaco dell’Aquila, Nicola
Trifuoggi,
che nel suo intervento “Ricostruzione
e legalità”
ha affrontato i temi legati alle patologie della ricostruzione e di
come in Italia non esista ancora una legge sulle emergenze,
situazione che consente, in caso di calamità, interventi senza
controlli, corruzioni varie e speculazioni di profittatori.
L’intervento successivo “Ricostruire
le reti sociali attraverso la condivisione delle pratiche
fruitive”della
sociologa Geraldina
Roberti
ha toccato temi come la condivisione dei consumi, che a L’Aquila
può tradursi in momenti d’incontro per vivere la città, specie
dopo il terremoto e in particolare da parte degli studenti
universitari. A seguire la presidente regionale dell’Unicef, Anna
Maria Cappa Monti,
con l’intervento “Adolescenti
e catastrofi:
un’esperienza
sul campo”ha
riportato la sua esperienza personale nella guerra del Kosovo, nei
campi profughi e nelle tendopoli nel post-sisma del 2009,
sottolineando come il silenzio
agghiacciante
dei bambini e dei ragazzi in tali circostanze sia l’elemento che
tragicamente li accomuna.
La
geografa Serena
Castellani
dell’Università degli Studi di Padova ha invece affrontato il tema
“Ricostruzione
e spazi sociali: il tempo libero degli studenti universitari”,
riportando i risultati di uno studio sulla mobilità degli studenti a
L’Aquila, dal quale si evince in conclusione il problema della
congestione del traffico nella nostra città e le carenze dei servizi
della mobilità e dei mezzi pubblici. Il prof. Alessandro
Vaccarelli,
pedagogista dell’Università degli Studi dell’Aquila, è
intervenuto, con il Gruppo
Educare in Movimento,
con Marta
Allevi,
Chiara
Ciccozzi,
Arianna
Fiorenza,
sul tema “Educare
per ricostruire: outdoor training e cittadinanza”. Insieme
hanno illustrato i risultati di una ricerca-azione condotta presso le
scuole primarie e secondarie aquilane e sul rapporto dei ragazzi con
lo spazio geografico, le capacità di resilienza e di socialità del
gruppo.
Nella
sessione pomeridiana il ricercatore del CRESA Alberto
Bazzucchi,
sul tema “Città
mutante, città persistente. Traiettorie di sviluppo dell’Aquila
prima e dopo il terremoto”,
ha riportato una serie di dati riguardanti le mutazioni della
popolazione residente a L’Aquila, sugli stranieri, l’istruzione,
il trasporto pubblico, la viabilità, sui settori della produzione,
con un’esplorazione empirica della struttura della città e delle
sue mutazioni, conoscenze utili per una successiva pianificazione
strategica. La geografa dell’Università degli Studi dell’Aquila,
Lina
Calandra,
è intervenuta sul tema “Una
geografia politica dell’Aquila e delle sue frazioni”, con
uno studio sul comportamento politico degli abitanti, in relazione
all’assetto spaziale del territorio, in cui ha evidenziato come
gli abitanti delle frazioni dell’Aquila hanno la tendenza a
concentrare il voto su una sola persona e non a disperderlo, e
questo forse per un rapporto diverso con il territorio rispetto alla
città.
C’è
stato poi l’atteso intervento del prof. Raffaele
Colapietra
sulla città e il suo contado, che successivamente ha coordinato la
tavola rotonda sul tema “I
Castelli fondatori e la città: un rapporto lungo e difficile”,
alla
quale
hanno preso parte, riferendo le situazioni delle frazioni - già
Comuni autonomi fino al 1927 e forzatamente aggregati all’Aquila
dal governo fascista - il coordinatore del comitato interfrazioni
Franco
Papola,
il giornalista Giustino
Parisse
(Onna), Goffredo
Palmerini
(Paganica), Fulgenzio
Ciccozzi
(Roio), Angela
Ciano
(Arischia), Alessio
Rotellini
(Camarda), Tonino
De Paolis
(Bagno), Giovanni
Cialone
(San Vittorino), Giancarlo
Graziani
(Preturo). Il problema comune che è emerso è quello di frazioni
scollegate dalla città, sradicate dalla loro storia, con i centri
storici distrutti dove non si è speso ancora un euro per la
ricostruzione, con una scarsa rappresentanza in Comune e che vedono
una città matrigna, distante, che forse considera ancora gli
abitanti delle frazioni come i “cafoni” di una volta. Oggi che le
frazioni si sono ingrandite, non vogliono più avere, come è
giusto, quel ruolo subordinato cui sono state relegate fino ad ora.
Il futuro dell’Aquila è strettamente connesso alla necessità di
ritessere un rapporto forte con il suo contado e con tutti i Castelli
fondatori del Comitatus
aquilanus,
come insegna la storia civica. Il terremoto sotto questo profilo
offre la possibilità di fare un salto culturale e di invertire la
tendenza, anche se i segnali finora, specie in tema di ricostruzione
dei centri storici, vanno purtroppo in senso contrario, reiterando
gli errori del passato.
Ha
chiuso la giornata Vincenzo
Vittorini,
dell’Associazione “6
aprile per la vita Onlus”,
con l’intervento “Prevenzione
e ricostruzione antisismica”,
nel quale ha sottolineato il fatto che soltanto il 30 aprile 2015, a
sei anni dal terremoto, nel Comune dell’Aquila è stato approvato
il Piano di Protezione civile, che si può considerare una
“vittoria” per la nostra città. La prima volontà deve essere
quella di ricostruire in sicurezza, facendo partire dall’Aquila
un’esperienza pilota per la protezione antisismica in Italia. Cosa
che invece non è successo. Bisogna che quanto accaduto il 6 aprile
2009, con i suoi 309 morti, ci insegni che la prevenzione è
essenziale per educare le generazioni a convivere con il terremoto e
a sapersi proteggere. Ma soprattutto a costruire con il massimo grado
della sicurezza antisismica. Durante il convegno sono stati
proiettati due video: uno sulla legalità, realizzato dagli studenti
del Liceo Cotugno con la prof. Anna
Lucia Bonanni
e il docufilm “Onna,
prima di domani”
del regista Daniele
Campea.
Hanno portato il saluto al convegno l’Assessore alla cultura Betty
Leone,
il consigliere della Fondazione Carispaq, Walter
Capezzali,
e il Presidente nazionale dell’ANS, Pietro
Zocconali.