La Fondazione Luchetta
Ota D’Angelo Hrovatin è stata costituita a Trieste, all’indomani
dei tragici fatti di Mostar, dove il 28 gennaio 1994, morirono i
giornalisti Marco Luchetta, Alessandro Ota, Dario D’Angelo e nel
marzo dello stesso anno, a Mogadiscio fu barbaramente assassinato il
collega Mirian Hrovatin.
La
fondazione aiuta bambini affetti da malattie non curabili nei loro
paesi d’origine. Ad oggi ne sono stati curati oltre
quattrocentocinquanta provenienti da cinque continenti e da cinquanta
paesi nei quali è impossibile fornire anche la più semplice delle
cure. Sono neonati e ragazzi che presentano gravi malformazioni o
forme tumorali gravi e sono accompagnati a scopo terapeutico dai loro
familiari. Nelle due case di accoglienza della Fondazione convivono
pacificamente persone di razze, religione e nazionalità diverse; un
miracoloso microcosmo dove regna il sorriso e tanta solidarietà in
persone provenienti da etnie spesso in conflitto tra di loro. Negli
anni la Fondazione ha aiutato economicamente il reinserimento dei
propri assistiti e cercando anche di soddisfare parte delle richieste
provenienti dall’estero, sostenendo ospedali pediatrici ed
orfanotrofi, in aree del mondo che continuano a vivere nella miseria
e nella guerra. Da quest’anno, ha avviato una nuova collaborazione
con l’Unicef attraverso un Premio “I nostri angeli” con un
ideale comune: la tutela dell’infanzia ed i suoi diritti. In questo
modo si vuole smuovere l’indifferenza ed accendere i riflettori
sulle emergenze che troppo spesso non sono illuminate dai riflettori
dell’informazione e che non trovano l’attenzione del mondo. Il
primo vincitore del Premio è Famiglia Cristiana “per la grande
attenzione dedicata alle tragiche vicende che coinvolgono i bambini
di tutto il mondo”. Il Premio Giornalistico internazionale Marco
Luchetta si svolgerà a Trieste dal 29 giugno al 2 luglio, a condurlo
sarà Alberto Matano del Tg 1. Al centro dei reportage in gara sarà
lo Stato Islamico e l’ondata di terrore che in questi mesi
accompagna la sua espansione in Medio Oriente. I contributi in gara
quest’anno e la selezione della Giuria restituiscono ad ampio
raggio lo scenario allarmante delle principali emergenze del nostro
tempo. Il portavoce Unicef Italia Andrea Iacomini: “Quando capita
di andare in giro per il mondo, ho la fortuna di averli incontrati e
soprattutto l’onore di aver visto l’amore che gli operatori
mettono nell’assistere quest’infanzia perduta”.
L’informazione si fa
sul campo ed in questi giorni la Rai sta potenziando le sedi
all’estero. Ciò al fine di stabilire la libertà di stampa in
Paesi in cui sembrava scomparsa.
Sebastiano Somma, ha
girato un corto che sarà trasmesso nelle scuole per non far
dimenticare il dramma della guerra e dei bambini vittime di atrocità.
Elisabetta Ruffolo