Festival di Cannes, "Mediterranea" di Jonas Carpignano racconta i migranti verso l'Italia


"Mediterranea" è il film dell'italo-americano Jonas Carpignano con il quale al Festival di Cannes approda il dramma dell'immigrazione verso l'Italia. Protagonisti due giovani dal Burkina Faso che seguiamo dall'Algeria a Rosarno, in Calabria. Il film viene presentato come opera prima nella sezione "La Semaine de la Critique". Il servizio da Cannes di Miriam Mauti

Il Festival di Cannes, nella sezione "Semaine de la Critique", per le opere prime e seconde, ha presentato "Mediterranea" come un film sulla schiavitù moderna. E questo aspetto c'è sicuramente nella pellicola dell'italo americano Jonas Carpignano, che seguendo però il viaggio dal Burkina Faso fino a Rosarno, in Calabria, di Ayiva e Abas, racconta anche molto altro. “I miei personaggi sono due facce della stessa persona - ha spiegato Carpignano, classe 1984, arrivato a Rosarno per documentare gli incidenti del 2010, quando un gruppo di immigrati si ribellò alle condizioni di lavoro e di vita - Rappresentano due possibili percorsi che si possono seguire quando ci si trasferisce in un paese straniero”.
Abas rifiuta i soprusi, le violenze, che cominciano già in terra d'Africa, quando vengono depredati sulla strada verso la Libia e poi abbandonati in mare dai mercanti di vite umane. Il suo migliore amico, Ayiva, sopporta tutto pur di riuscire a trovare il modo di farsi raggiungere dalla famiglia. Ma insieme si ritroveranno in strada, quando l'esasperazione avrà raggiunto un punto di non ritorno: “Purtroppo ormai sappiamo molto di come migliaia di africani attraversano il Mediterraneo, ma poco sappiamo cosa accade a chi riesce a restare. Questo è stato il mio punto di partenza - ha detto ancora Carpignano - e volevo mostrare anche l'atteggiamento di chi accoglie, ambiguo, in cui molti presentano lo sfruttamento della manopera come un atto di compassione. E il Mediterraneo diventa un luogo di conflitti, un luogo che non può essere definito ormai soltanto dai sui confini”. A Cannes, con il regista, Koudous Seihon e Alassane Sy, che hanno interpretato la loro vita per il grande schermo. Miriam Mauti, Radio Vaticana, Radiogiornale del 20 maggio 2015.
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