Dante Alighieri, celebrazioni al Senato per il 750° anniversario della nascita

A Roma, la Giornata evento per il 750.mo anniversario della nascita di Dante si è svolta presso l’Aula di Palazzo Madama, con la partecipazione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, Roberto Benigni e altre personalità del mondo della cultura. C’era per noi Antonella Palermo

Per introdurre il messaggio del Papa in occasione dell’anniversario della nascita del sommo poeta, il cardinale Gianfranco Ravasi è ricorso alle parole dello scrittore argentino Borges sulla grandezza di Dante: “Egli si colloca su un crinale caliente dove entrambi i versanti sono illuminati”. Per dire, ha ricordato il presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, della “sintesi mirabile compiuta dall’autore della Commedia tra poesia purissima e speculazione teologica, tra obbedienza alla rima e creatività libera, tra astrazione e parola dipinta, carnalità e spiritualità, contingenza e storia, cronaca e profezia, giustizia e salvezza”.  
Conoscenza, ansie e tormenti
Sul valore dell’opera dantesca, intrisa delle “debolezze, dell’anelito di conoscenza, delle ansie e dei tormenti” di cui era carica la stagione che dal Medio Evo avrebbe portato all’Età moderna e all’esaltazione dell’umanesimo, si è espresso il prof. Enrico Malato, presidente del Centro Pio Rajna, che ha collaborato all’organizzazione della Giornata.

Dante secondo Piovani
Alla presenza di numerosi liceali romani, l’omaggio del maestro Nicola Piovani che ha anticipato in prima assoluta – con il soprano Rosa Feola - una breve versione del “Canto dalla Vita Nuova”, sua composizione originale realizzata con il Ravenna Festival e il Festival dei Due mondi di Spoleto. Era solo il “la” raccolto poi da Roberto Benigni, che ha riproposto la sua “Lectura Dantis”, recitando a memoria il canto 33 del Paradiso che chiude la Commedia. “E' l'apice di tutte le letterature – ha precisato l’attore fiorentino – un caso unico per come è stata usata la lingua".

Nel mondo “c’è voglia d’Italia”
Da questo avvio delle celebrazioni dantesche – che si concluderà nel 2021, in occasione dei 700 anni dalla morte di Alighieri – l’auspicio del presidente del Senato, Pietro Grasso: “Riscoprire e attualizzare il valore della sua poesia, simbolo dell’identità culturale dell’Italia e degli italiani”. Perché – qui il monito del ministro per i Beni culturali, Franceschini – “nel mondo c’è una gran voglia di Italia. Che con Dante si promuova ancora di più la diffusione della lingua italiana all’estero e si faccia approfondimento, soprattutto nelle scuole”. Antonella Palermo, Radio Vaticana; Radiogiornale del 4 maggio 2015.
Fattitaliani

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