di Tiziana Grassi - ROMA
- Le celebrazioni della Settimana Santa, a Roma,
nella Basilica di San Vitale,
si sono aperte il Lunedì Santo con la sacra rappresentazione
dell’Oratorio “Per
Crucem ad Lucem - Ai piedi della Croce”,
scritto dalla poetessa Anna
Maria Murgolo, con musica del
compositore Mons. Giuseppe de
Candia, direttore della
Fondazione Migrantes Puglia.
L’Oratorio di Anna Maria Murgolo,
trasposto in sacra rappresentazione a cura di Edoardo
Siravo con la consulenza
liturgica di Mons. Vittorio
Formenti, si compone di
quattro parti: I. “Io sono la Resurrezione e la vita: chi crede in
me, anche se morto, vivrà” (Gv, 11,25); II. Il Ritorno; III.
Esaltazione della Croce; IV. Ai piedi della Croce. L’Oratorio “Per
Crucem ad Lucem - Ai piedi della Croce”
è stato magistralmente interpretato dagli attori Virginia
Barrett,
Edoardo Siravo e Gabriella
Casali (insieme nella foto). All’organo il M°
Michele Loda, curatore della
parte artistico-musicale dell’evento su spartito di Mons. Giuseppe
de Candia, con l’intensa voce del Soprano Keiko
Morikawa. Suggestivo il
contesto della maestosa Basilica, che trae le sue origini nel IV
secolo, con portico d’epoca paleocristiana ed all’interno gli
splendidi affreschi di Agostino
Ciampelli, Tarquinio
Ligustri ed Andrea
Commodi.
“Per
Crucem ad Lucem - Ai piedi della Croce”,
in comunione con il pensiero di Papa
Francesco che invita ad
essere vicini e compartecipi alle periferie esistenziali e alle
vulnerabilità sociali del nostro tempo, attraverso il dialogo tra la
penitente e il Cristo, si è soffermato sul dolore dell’umanità di
ieri e di oggi ai piedi della Croce, nei vari risvolti della
sofferenza: dalla vedova all’orfano, dal malato al disoccupato al
migrante. Il dolore della Passione emergeva dalle note dolenti di
Mons. de Candia
in una partitura che ha accompagnato e sottolineato il palpitante
testo della Murgolo,
e che con singolare maestria il M°
Loda – con il Soprano Keiko
Morikawa – ha eseguito,
amplificando i passaggi di un testo denso di sentimenti e intriso di
profonda Pietas.
Sentimenti particolarmente sentiti nell’interpretazione della
Barrett
e di Siravo
– mirabile anche nell’adattamento drammaturgico – con il
sincopato alternarsi della Casali
nel ruolo del Coro. Tre voci recitanti che hanno saputo coinvolgere
un pubblico numeroso, attento e partecipe in un’atmosfera di
palpabile spiritualità.
La
serata è stata aperta con ineguagliabile competenza da Mons.
Vittorio Formenti, della
Segreteria di Stato della Santa Sede, curatore della consulenza
liturgica dell’Oratorio che, tra le numerose personalità presenti,
ha salutato il “padrone di casa”, il Parroco della Basilica di
San Vitale Mons. Daniele
Micheletti, che con slancio
ha ospitato la sacra rappresentazione e la preziosa Croce di
Lampedusa, Mons. Gian Carlo
Perego, Direttore Generale
della Fondazione Migrantes
della
CEI, e Goffredo
Palmerini, scrittore e firma
prestigiosa di numerose testate giornalistiche in Italia e
all’estero.
Citati da Mons. Formenti anche tutti coloro che hanno generosamente
contribuito alla realizzazione dell’evento, la cui organizzazione è
stata ideata e diretta da Angelo
Giovanni Capoccia.
Particolarmente apprezzata la presenza rappresentativa dell’Arma
dei Carabinieri che ha
assistito e reso onore alla sacra rappresentazione dell’Oratorio,
cui hanno concesso Patrocinio morale prestigiose istituzioni
vaticane, tra le quali la Segreteria
di Stato della Santa Sede, il
Vicariato di Roma,
la Pontificia Università
Lateranense, la Fondazione
Migrantes della CEI e
l’Arcidiocesi
di Agrigento.
Dopo
l’intervento introduttivo di Mons.
Vittorio Formenti, un momento
di particolare emozione è stato quello della consegna, da parte
dello stesso Prelato, della speciale Pergamena con la Benedizione
apostolica di Sua Santità
Papa Francesco all’autrice
dell’Oratorio
Anna Maria Murgolo. Sono poi
seguiti gli interventi di saluto di Arnoldo
Mosca Mondadori ed Emanuele
Vai, rispettivamente
fondatore e presidente della “Fondazione
Casa dello Spirito e delle Arti”,
onlus attiva nel sostegno di cause sociali a favore di coloro che
oggi vivono nella marginalità e che, tra i numerosi progetti
etico-culturali, segue “Il
Viaggio della Croce di Lampedusa”.
La Croce è stata realizzata dall’artista lampedusano Franco
Tuccio con il legno dei resti
dei barconi di migranti morti nel mar Mediterraneo e benedetta da
Papa Francesco
il 9 aprile 2014. Da quella data è iniziata una “staffetta
spirituale” attraverso l’Italia che ha visto realizzare la
quindicesima tappa appunto a Roma,
in diverse parrocchie, dal 5 marzo al 9 aprile 2015.
Dopo
Roma la Croce di Lampedusa
proseguirà per L’Aquila,
dove resterà fino al 17 aprile,
accolta nelle parrocchie di
Pettino, Pizzoli
e Paganica,
quindi il 17 proseguirà per
Vasto (Chieti)
e il 22 aprile per
Squinzano (Lecce), grazie
alla preziosa collaborazione di Goffredo
Palmerini e Angelo
Giovanni Capoccia. La
presenza della Croce di Lampedusa in Basilica di San Vitale per
l’evento della Sacra rappresentazione del Lunedì Santo è stata
pensata per sottolineare tutto il portato simbolico ed espressivo che
essa rappresenta, mettendo in comunione spirituale la tragica pagina
del nostro tempo, spesso dimentico della dignità dell’Uomo e dei
diritti umani dei Migranti, con la sofferenza, la Crocifissione e la
Resurrezione di Cristo.