Dopo vent'anni è di nuovo in scena all'Opera di Liegi fino al 25 aprile (il 30 sarà rappresentata Palais des Beaux Arts di Charleroi) "I pescatori di perle" di Georges Bizet, il cui libretto, a detta di critici e intenditori, è stato nel tempo giudicato sgangherato, confuso. Preferiamo definirlo "fragile": ha una struttura e un ritmo distante dalla musica, non ne ha la forza sia a livello di effetto che essa produce sia per quanto riguarda la capacità di narrazione.
Chi assiste alla rappresentazione de "Les pêcheurs de perles", una volta conosciute le linee generali e compresi i punti nodali della storia, potrebbe benissimo seguire l'opera e apprezzarla grazie alla musica.
La magnifica orchestra, magistralmente diretta da Paolo Arrivabeni, sortisce questo risultato: è capace di evocare i personaggi diversi con un linguaggio denso e pieno di emotività che accompagna con eguale intensità i drammatici sviluppi come pure il finale positivo.
La magnifica orchestra, magistralmente diretta da Paolo Arrivabeni, sortisce questo risultato: è capace di evocare i personaggi diversi con un linguaggio denso e pieno di emotività che accompagna con eguale intensità i drammatici sviluppi come pure il finale positivo.
Particolarmente riuscito a livello recitativo il riconoscimento fra Leïla e Nadir: e anche qui la musica ha enfatizzato e sottolineato il momento .
Il pubblico di Liegi ha approvato la messa in scena del regista giapponese Yoshi Oïda e ne ha calorosamente applaudito gli interpreti (Anne-Catherine Gillet, Marc Laho, Lionel Lhote, Roger Joakim), i cori (particolarmente toccanti e coinvolgenti) e il direttore.
Scheda
Les Pêcheurs de PerlesLibretto: Eugène Cormon et Michel Carré Nouvelle
Produzione: Opéra Royal de Wallonie/Opéra comique con Palazzetto Bru Zane - Centre de musique romantique française
Durata: 2h50
Lingua: Francese
Direzione musicale: Paolo Arrivabeni
Regia: Yoshi Oïda
Cori: Marcel Seminara
Artisti: Anne-Catherine Gillet, Marc Laho, Lionel Lhote, Roger Joakim