di Franco Presicci - MILANO
- Quando un milanese va a pranzo o a cena da un pugliese, si aspetta
un bel piatto di orecchiette alle cime di rapa. Magari con un pizzico
di peperoncino: non si contano i patiti dell’habanero. Capita che
l’invito venga accolto con la richiesta del piatto preferito: le
“chiangarèdde” da tempo sono celebrate nel mondo. Se al loro
posto l’ospite si vede fumare sotto il naso una tiella di riso,
patate e cozze, con la quale può non avere familiarità, per
convenienza non arriccia il naso; ma alla prima forchettata, che
delizia! Una delle tante del paradiso di Puglia. Ne siamo
orgogliosi, e amiamo farle apprezzare.
Pochi
hanno idea della gioia con cui per i forestieri prepariamo, per
esempio, il coniglio della Valle d’Itria o i cordoncelli con
soffritto d’agnello o la minestra dei trappetari insaporita con
olio d’oliva extravergine nostrano. La Puglia non vanta soltanto il
pane di Laterza, fatto con semola di grano duro, acqua sale e
lievito, noto e richiesto dappertutto, oltre che bello a vedersi; o
quello di Altamura, che come il primo può avere
dimensioni…monumentali. Assaggiando, l’uno o l’altro, con una
guarnizione di pecorino pugliese, non si resiste alla voglia di
ripetere.
E
non è, la Puglia, neppure soltanto la terra del fiordilatte,
della burrata, del cacioricotta o degli appetitosi “ghjummirieddi”.
Oltre al sole, alla bellezza del paesaggio, alle case a cappuccio
della campagna di Martina Franca, e al mare, dove c’è,
questo angolo benedetto offre preziosi prodotti della terra e delle
stalle, che danno vita ad architetture culinarie eccezionali. Colori
e sapori, tipici, genuini. La sera, soprattutto il sabato e la
domenica, è interminabile la fila di auto dirette alla città del
Festival, che profuma di fegatini, bombette e di salsiccia a punta di
coltello. Prelibatezze che avrebbero fatto gola anche a personaggi
dal palato fine come Balzac e Zola; e tra i più recenti Gianni
Brera, Giovannino Guareschi, Riccardo Bacchelli,
Paolo Monelli….
Molte
delle nostre eccellenze enogastronomiche saranno presenti a “Martina
Gourmet…Il cinema gustoso”, la manifestazione progettata da
Phain Promoter, che si svolgerà il 29 aprile, dalle 10,30 alle
22,30, presso la Società Umanitaria di Milano, fondata nel
1892 da Prospero Moisè Loira nell’ex Convento di Santa
Maria della Pace. E se ne parlerà diffusamente, anche con l’ausilio
di filmati realizzati da Giuseppe Caramia, ideatore e
organizzatore dell’iniziativa.
Scorreranno
le immagini dei forni a legna; delle fasi produttive dei vari tesori
enogastronomici che vantiamo, dotati dei marchi dei Presidi Slow
Food, Dop, Igp, Doc… Proiezioni interessantissime, che
descriveranno i territori, gli animali al pascolo, il percorso del
vino dalla vigna alla mensa, uliveti, campi di grano, distese di
legumi e ortaggi (“Tòtta cime jè ‘a catalogne”, urlavano in
piazza i verdumai), senza far torto ai lampascioni, o cipollotti col
fiocco, a “le puperùsse” e a “le diavulìcchie asquànde”
che, tritati, in una sagra a loro dedicata a Crispiano vengono
spruzzati anche sulle friselle e addirittura sul gelato per i più
devoti della spezia.
Un’occasione,
“Martina Gourmet”, davvero importante, anche perché in grado di
fornire al consumatore ogni tipo di risposta, esauriente, competente.
Oggi la gente è più attenta e più smaliziata; e ha più voglia di
approfondire o allargare il proprio sapere soprattutto nel settore
dell’alimentazione, anche per poter schivare le insidie che i
soliti furbi dispongono compromettendo la nostra salute. La massaia,
tra l’altro virtuosa dei fornelli, vuole tenersi informata sulla
natura degli oli, del pane, della pasta, dei latticini…
E
lo scopo della manifestazione è divulgativo, didattico, educativo,
in un contesto elevato come quello che Milano si appresta a
vivere, poche ore dopo, con l’inizio di l’EXPO 2015. Tra
un filmato e l’altro si potranno ammirare e degustare il decantato
capocollo di Martina Franca, caciocavalli e scamorze, la
ricotta marzotica leccese, il pane di Laterza, il pomodoro
regina di Torre Canne, il pallone di Gravina, il
pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto¸ il cece nero della
Murgia Carsica, la cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti,
le fave di Carpino, il pezzente della montagna Materana, la
“bella” di Cerignola, la “pastinaca” di Polignano a
Mare, olio extravergine d’oliva, conserve sottolio essiccate al
sole, il biscotto cegliese, il Primitivo….
Queste
e altre eccellenze, con relativi assaggi, seguiti o preceduti dai
ritratti di alcuni talenti che operano in questa miniera “en plein
aire”, che è la Puglia. Maggiori chiarimenti sui vari
prodotti, sulle loro origini, la loro storia, le loro qualità
organolettiche verranno dalla relazione della dottoressa Rosa Alba
Petrelli, esponente del Gruppo Umanesimo della Pietra.
Il
professor Francesco Lenoci, martinese autentico, docente
all’Università Cattolica del Sacro Cuore e ambasciatore dei valori
della Puglia a Milano e non solo, spiegherà come e perché
occorre stimolare l’educazione alimentare e quindi stili di vita
sani, essendo un paradosso che ci siano 805 milioni di persone al
mondo che soffrono la fame e un miliardo e mezzo obese.
Questi
sono alcuni degli obiettivi di EXPO e FUORIEXPO 2015, ma non basta.
“Il cibo è strumento di pace e di espressione culturale”
continua a ripetere Francesco Lenoci. “Se per un verso
l’accesso al cibo rappresenta un requisito fondamentale di una
convivenza pacifica dei popoli, d’altra parte il cibo e le modalità
del suo consumo sono il principale strumento di incontro, dialogo,
conoscenza e integrazione tra i popoli”.
“Martina
Gourmet” ha il patrocinio dell’Associazione Regionale
Pugliesi (di cui Francesco Lenoci è vicepresidente); del
Gruppo Umanesimo della Pietra (presieduto da Nico Blasi);
della Fondazione Paolo Grassi (diretta da Rino Carrieri)
e del Comune di Martina Franca. “Questa giornata pugliese a
Milano”, dice Giuseppe Caramia, “sposa tradizione e
cultura”; aggiunge Francesco Lenoci che “si tratta del
pronti via ideale per EXPO 2015, che è molto più di una grandissima
fiera”.