Teatro Brancaccio di Roma, dal 18 dicembre "Rapunzel il musical". Lorella Cuccarini è la matrigna Gothel

“Rapunzel il musical” rappresenta una importante sfida produttiva e creativa sia per Alessandro Longobardi, direttore artistico del Teatro Brancaccio che per il regista e ideatore dello spettacolo, Maurizio Colombi.  Sono già stati staccati quindicimila biglietti. 
Il debutto è avvenuto domenica a Montalto di Castro e le previsioni sono ottime. Tratto da un testo dei fratelli Grimm, altamente rivisto e molto umanizzato. Nel prologo ci sono assonanze con Maleficent.  Un’atmosfera speciale è stata creata da Carlo Buttò, colonna del team di produzione e  dal regista che ha la capacità di trattare i temi narrati con grande sensibilità e con grande gioia al punto da riuscire a trasmettere gli stessi sentimenti agli spettatori in sala. Fare uno spettacolo come questo è una grande avventura. Le condizioni  per l’allestimento, sono state difficilissime. Ai tre giorni di provini, si sono presentati milleduecento ragazzi. Alessandra Ferrari già Esmeralda nel tour mondiale di Notre Dame de Paris, è risultata perfetta nel ruolo di Rapunzel. Recita con sei metri di treccia sulla testa ed è sempre più coinvolta dallo spettacolo “ provenendo  principalmente dalla musica, è complicato mettersi in gioco nella recitazione e nel ballo, ma mi diverto moltissimo nel potermi cimentare anche in questo”. Sentirla cantare è una grande emozione.  Giulio Corso, nel ruolo di Phil, il ladro scanzonato, è stato scelto uno degli ultimi giorni, “questa fiaba come tutte le fiabe ha in sé una malvagità enorme. Il finale è recitato in commedia perché alla fine bisogna sempre sorridere anche se la vita non è un granché”.  
Giulio, riesce ad imporre la propria personalità ed eleganza al personaggio di Phil. Completamente diversa dalla fiaba, la matrigna Gothel (Lorella Cuccarini)  brutta e malata, cova dei rancori verso la sorella, più fortunata di lei,  designata regina al suo posto e mamma di Rapunzel. Lorella Cuccarini ha dichiarato che è stato un lavoro nuovo e appassionante all’inizio ha avuto un po’ di difficoltà a lavorare con il regista, perché non aveva capito la sua tecnica di destrutturazione, cioè cancellare le abitudini dell’attore per poi ristrutturarle. Quando è riuscita a fare ciò che lui voleva è iniziato il divertimento, “sulla scena mi sembra di essere una bambina di dieci anni”.  “E’ un’esigenza della propria carriera mettersi in gioco, raccogliere una nuova sfida. Ogni volta che ho iniziato un progetto, l’ho sempre fatto come se fossi una ragazza alle prime armi. La malvagità, la spietatezza di Madre Gothel non mi appartenono, ci ho lavorato duramente.  Nei miei ruoli teatrali precedenti, come Sandy di Grease e Sweet Charity , ho sempre ricoperto dei ruoli romantici, qui sono una cattiva delle fiabe. La sua esperienza negativa in gioventù la porterà ad una rivalsa. Nella narrazione c’è la sua maturazione che si confronta con quella di Rapunzel. Alla fine il personaggio è buffissimo, quasi tenero. Si scopre umana e si riscatta da cattiva. Sicuramente lascerò un buon ricordo, vi farò divertire.  “Sono la più vecchia del cast e sono felice di poter veicolare tanti giovani di talento”.    Un cantastorie dice ai bambini “questa fiaba si chiama Rapunzel”, i bambini rispondono che la conoscono già e lui gli dice che “non è vero, perché agitando un libro, i personaggi possono cambiare”.  Il cast è vario, son presenti diversi caratteri ma sono riusciti a creare un bel gruppo. Accanto ai personaggi principali, venti performers fra ballerini, acrobati, cantanti e attori. Il regista ha dichiarato che la vera paga di chi sta sul palco, sono gli applausi del pubblico. La fiaba ha un’atmosfera fantastica. Sono presenti molte originalità.  Erics Logan, illusionista più famoso all’estero che nel nostro Paese ha creato degli effetti speciali come quello delle lanterne che volano su tutta la platea. Le scenografie sono di Alessandro Chiti che ha  stilizzato tutto con dei rami del bosco.  Se si dovesse paragonare lo spettacolo ad un cartone animato, lo paragonerebbe ad uno di Tim Burton “ cercavo di portare tutto sul noir ma il regista mi riportava alla realtà”. Spettacolo delizioso, per le famiglie, per i bambini.  Le musiche, oltre che da Davide Magnabosco, sono state scritte dal Alex  Procacci e da Paolo Barillari. I brani si differenziano per lo stile e gli arrangiamenti: quelli classici e sinfonici sono di Magnabosco, quelli corali e gospel sono di Procacci e quelli più folk e pop sono di Barillari. I tre stili sono stati unificati.  Le coreografie sono di Rita Pivano. Grande attenzione ad ogni particolare “Se una cosa è ben fatta, nessuno se ne accorge; Se non è fatta manca”.
Il 25 dicembre ed il 1° gennaio sono previste due pomeridiane alle 17.

Elisabetta Ruffolo
Fattitaliani

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