ROMA
- Con un calembour che parte dal cognome dell’artista (Andersen) a
cui è dedicato il Museo, la mostra Andarsene
di Matteo Montani, che
si inaugura sabato 13 dicembre
alle 11.30, è una
riflessione sul cambiamento, sulla trasformazione, sul viaggio, sulla
vita e la morte. La stessa vicenda esistenziale di Andersen,
norvegese di nascita, americano di educazione, romano di adozione, ha
del resto proprio nel motivo del viaggio inteso in senso ampio uno
dei suoi connotati più forti. E sull’onda di questo dialogo fatto
di echi lontani ma evocativi, è curioso notare che Andersen e
Montani sono nati a cent’anni esatti di distanza l’uno
dall’altro, il primo nel 1872, l’altro nel 1972.
Il
Museo Andersen,
diretto da Matilde Amaturo,
ha una forte connotazione intimista e privata dalla quale è
difficile prendere le distanze. In questo contesto alcune immagini
emblematiche hanno colpito l’artista: una veduta marina con corteo
funebre di gondole verso un'isola dei morti,
dipinta sul soffitto della sala centrale; il ricorrente riferimento
alla famiglia; le figure alate.
Il nucleo centrale della mostra Andarsene, curata da Gabriele Simongini con Maria Giuseppina Di Monte, è il tema del viaggio squadernato in tutti i livelli di discernimento possibile: il viaggio della vita, il viaggio di un uomo che cambia paese, il viaggio esistenziale di un ordine complesso e magnifico come quello familiare, il viaggio spirituale che racchiude tutto ciò, il viaggio inteso come trasformazione e cambiamento, e infine il viaggio nelle tecniche artistiche.
Il nucleo centrale della mostra Andarsene, curata da Gabriele Simongini con Maria Giuseppina Di Monte, è il tema del viaggio squadernato in tutti i livelli di discernimento possibile: il viaggio della vita, il viaggio di un uomo che cambia paese, il viaggio esistenziale di un ordine complesso e magnifico come quello familiare, il viaggio spirituale che racchiude tutto ciò, il viaggio inteso come trasformazione e cambiamento, e infine il viaggio nelle tecniche artistiche.
Al
piano terra venti opere su carta di piccole dimensioni faranno
dialogare, al tempo stesso per analogia e contrasto, le luminose,
baluginanti e fantasmatiche figure umane color blu reale di Montani
con le monumentali sculture di Andersen.
Per la prima sala del primo piano Montani ha ideato una scultura che
si scioglie, totalmente autobiografica, con cinque volti che alla
fine diventeranno un magmatico mare. Tutto il lento processo di
scioglimento della scultura sarà trasmesso in tempo reale su un sito
web creato appositamente per l’occasione (www.andarsene.net).
Nella
sala principale del primo piano saranno esposte su supporti separati
sette piccole sculture con temi di Vanitas ed oggetti quotidiani, che
si scioglieranno per diventare infine una macchia bidimensionale.
Nelle varie stanze saranno poi esposti: il “Tavolo
dello Scultore”; il “Quadro
a Scomparsa” intitolato “Spettro”
(frutto di una tecnica inedita creata da Montani pensando anche al
viaggio inteso come processo alchemico) con un sorprendente
arcobaleno che appare al bagnarsi della tela e scompare asciugandosi,
suscitando una riflessione anche sul percorso dello sguardo; infine
alcune opere pittoriche sui temi della Soglia, della Città ideale e
della figura umana, una novità assoluta per l’artista, oltre ad un
piccolo gabinetto di disegni inediti, realizzati fra il 2006 e il
2013 e incentrati principalmente sul tema della famiglia e su studi
di sculture e corpi umani.
Presentando
opere in gran parte realizzate per l’occasione e che utilizzano
un’ampia polifonia di tecniche, Montani
si propone come obiettivo un dialogo sensibile con lo spazio, ma
ancor di più con la figura dell'artista che lo ha abitato e
plasmato. Ne verrà fuori un unico flusso metamorfico e “liquido”
di immagini intime e visionarie che appariranno e scompariranno in un
cortocircuito ininterrotto fra pittura, scultura, disegno e web.
Durante la mostra sarà proiettata un’intervista/ritratto
dell’artista, a cura di RAI Arte.
MATTEO MONTANI è nato a Roma
nel 1972. Ha esposto più volte, sia in personali che collettive,
presso la Galleria L’Attico di Fabio Sargentini, a Roma. Nel 2008
ha tenuto un’importante personale al MAR di Ravenna e ha
partecipato alla XV Quadriennale. Il 2011 lo ha visto protagonista in
Germania con tre mostre personali: al Museum Am Dom di Wuerzbug e
agli Istituti Italiani di Cultura di Colonia e di Wolfsburg. Dal 30
novembre 2012 al 20 gennaio 2013 ha esposto sedici opere nella mostra
“Vasco Bendini/Matteo Montani. Così lontani, così vicini”, nel
Museo Palazzo de’ Mayo a Chieti. Nel 2013 ha vinto il Premio
speciale della giuria del Premio Michetti, a Francavilla al Mare.
SCHEDA INFORMATIVA
Mostra Matteo
Montani. ANDARSENE
Curatori Gabriele Simongini con Maria Giuseppina Di
Monte
Sede
Museo Hendrik Christian Andersen
Via Pasquale Stanislao Mancini 20, 00196 Roma
Orari
di apertura Aperto al pubblico dal 14 dicembre 2014
martedì - domenica dalle 9.30 alle
19.30
(ultimo ingresso ore 19.00)
Chiusura settimanale: lunedì
Chiusure annuali: 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre
Ingresso
museo e mostra Gratuito
Informazioni tel. +39 06
3219089
Ufficio stampa GNAM Laura
Campanelli
con Alessandro Chierchia
tel.+39 06 32298328