Beslan 1° settembre 2004, primo giorno di scuola: dopo due giorni di occupazione della scuola numero 1 le vittime sono 334, di cui 187 bambini. Nei dieci anni dalla strage, giovedì 4 settembre, Alba Donati è stata ospite del Festivaletteratura di Mantova con la sua raccolta di poesie Idillio con Cagnolino, di cui fa parte il poema Pianto sulla distruzione di Beslan. Edito da Fazi, il libro si è appena aggiudicato il 29° Premio Letterario Giuseppe Dessì per la poesia. "Essere finalista è sempre bello - dichiara Alba Donati a Fattitaliani - , poi se il premio ricorda uno scrittore un po' dimenticato è ancora meglio. In particolare il Dessì ha una bella storia e una bella giuria. Sono molto contenta". L'intervista.
Quante spese a livello di energie ed emozioni comporta far pubblicare una raccolta di poesie? Il mercato ne fa richiesta oggi?
Per pubblicare ci vuole solo fortuna, gli editori sono pochi e poco accessibili. E credono poco nella poesia. Ci crede di più il pubblico, che c'è, una nicchia protetta che protegge. Emozioni? Certo, vedere il libro è una forte scossa emotiva, bella, e apre la strada al distacco, all'inizio di un nuovo ciclo.
A parte il riferimento del titolo, quanto la copertina rappresenta le poesie della raccolta?
La copertina mi ha resa immensamente felice, appena l'ho vista. C'è una parte che riposa in queste poesia, qualcuno che gioca, c'è una vita felice. E la copertina con quel cagnolino favoloso con la Coda ritta è questa felicità, questo riposo, questo gioco.
Hai degli spazi e dei momenti precisi in cui ti senti maggiormente ispirata?
Non direi ispirata, direi che a un certo punto qualcosa scivola dentro vertiginosamente è vedi una cosa che non avevi mai visto, e vuoi fermarla. E la poesia è questo: trovare all'improvviso le parole nuove per dire quella vertigine. L'ultima volta è successo al tavolo di un bar, di domenica mattina, in piazza dei Ciompi. Il silenzio della domenica, quel suo inconfondibile brusio appena udibile, i giornali da leggere in compagnia e così tutto è cominciato, ricominciato.
Acquisire il punto di vista di una bambina t'è venuto facile o difficile?
Molto semplice, era il punto di vista di mia figlia che sfornava saggezza in quantità. L'ho copiata. Ho rubato a man bassa pensieri e frasi, esclamazioni.
Che effetto fa a te stessa ogni volta che rileggi "Pianto per la distruzione di Beslan"?
Semplice anche qui: ogni volta non ci credo. Ogni volta penso 'adesso arrivano i buoni e tutto finisce bene.'
Ci parli anche della versione teatrale?
Non è mai andata in scena, ma c'è stata una lettura in teatro con l'orchestra regionale TOscana che suonava Hydn. Giovanni Zambito.
© Riproduzione riservata
Idillio con cagnolino è un fermo immagine sulla perfezione di un triangolo amoroso tra una figlia, una madre e una nonna. Mette in scena la storia che passa, una linea retta tra una nonna arcaica e post-bellica, una madre cresciuta nel periodo del boom economico e una figlia digitale. Nelle affermazioni della bambina, quasi dei piccoli apologhi, intravediamo molto del nostro passato, come un filo che si riannoda con la saggezza dei vecchi. Sullo sfondo, un dialogo serrato tra città e campagna, tra capitalismo e difesa dell’essenziale, tra grandi temi e piccole osservazioni domestiche. Idillio con cagnolino mette la sordina per parlare delle grandi ingiustizie sociali e storiche a cui ci ha abituati la poesia di Alba Donati e lo fa ascoltando il punto di vista di una bambina che parla con i suoi giocattoli, con i lupi e le streghe. La raccolta si chiude con il Pianto per la distruzione di Beslan, un allucinato resoconto su come il nuovo millennio sia potuto iniziare con una strage di bambini.L’idillio rivela la sua natura di incanto provvisorio, di attimo di quiete strappato all’imprevisto, all’incidente, al terrore. Ed è proprio per questo fatalmente vitale.
Quante spese a livello di energie ed emozioni comporta far pubblicare una raccolta di poesie? Il mercato ne fa richiesta oggi?
Per pubblicare ci vuole solo fortuna, gli editori sono pochi e poco accessibili. E credono poco nella poesia. Ci crede di più il pubblico, che c'è, una nicchia protetta che protegge. Emozioni? Certo, vedere il libro è una forte scossa emotiva, bella, e apre la strada al distacco, all'inizio di un nuovo ciclo.
A parte il riferimento del titolo, quanto la copertina rappresenta le poesie della raccolta?
La copertina mi ha resa immensamente felice, appena l'ho vista. C'è una parte che riposa in queste poesia, qualcuno che gioca, c'è una vita felice. E la copertina con quel cagnolino favoloso con la Coda ritta è questa felicità, questo riposo, questo gioco.
Hai degli spazi e dei momenti precisi in cui ti senti maggiormente ispirata?
Non direi ispirata, direi che a un certo punto qualcosa scivola dentro vertiginosamente è vedi una cosa che non avevi mai visto, e vuoi fermarla. E la poesia è questo: trovare all'improvviso le parole nuove per dire quella vertigine. L'ultima volta è successo al tavolo di un bar, di domenica mattina, in piazza dei Ciompi. Il silenzio della domenica, quel suo inconfondibile brusio appena udibile, i giornali da leggere in compagnia e così tutto è cominciato, ricominciato.
Acquisire il punto di vista di una bambina t'è venuto facile o difficile?
Molto semplice, era il punto di vista di mia figlia che sfornava saggezza in quantità. L'ho copiata. Ho rubato a man bassa pensieri e frasi, esclamazioni.
Che effetto fa a te stessa ogni volta che rileggi "Pianto per la distruzione di Beslan"?
Semplice anche qui: ogni volta non ci credo. Ogni volta penso 'adesso arrivano i buoni e tutto finisce bene.'
Ci parli anche della versione teatrale?
Non è mai andata in scena, ma c'è stata una lettura in teatro con l'orchestra regionale TOscana che suonava Hydn. Giovanni Zambito.
© Riproduzione riservata
Idillio con cagnolino è un fermo immagine sulla perfezione di un triangolo amoroso tra una figlia, una madre e una nonna. Mette in scena la storia che passa, una linea retta tra una nonna arcaica e post-bellica, una madre cresciuta nel periodo del boom economico e una figlia digitale. Nelle affermazioni della bambina, quasi dei piccoli apologhi, intravediamo molto del nostro passato, come un filo che si riannoda con la saggezza dei vecchi. Sullo sfondo, un dialogo serrato tra città e campagna, tra capitalismo e difesa dell’essenziale, tra grandi temi e piccole osservazioni domestiche. Idillio con cagnolino mette la sordina per parlare delle grandi ingiustizie sociali e storiche a cui ci ha abituati la poesia di Alba Donati e lo fa ascoltando il punto di vista di una bambina che parla con i suoi giocattoli, con i lupi e le streghe. La raccolta si chiude con il Pianto per la distruzione di Beslan, un allucinato resoconto su come il nuovo millennio sia potuto iniziare con una strage di bambini.L’idillio rivela la sua natura di incanto provvisorio, di attimo di quiete strappato all’imprevisto, all’incidente, al terrore. Ed è proprio per questo fatalmente vitale.
Alba Donati è nata a Lucca e vive tra Firenze e Lucignana. Scrive di poesia su quotidiani e riviste. Ha pubblicato La repubblica contadina (City Lights Italia 1997, Premio Mondello Opera Prima 1998) e Non in mio nome (Marietti, 2004). Ha curato Costellazioni italiane 1945-1999. Libri e autori del secondo Novecento (Le Lettere, 1999), Poeti e scrittori contro la pena di morte (Le Lettere, 2001) e, insieme a Paolo Fabrizio Iacuzzi, il Dizionario della libertà (Passigli, 2002). Recentemente ha messo in scena con l’Orchestra Regionale della Toscana il poema Pianto sulla distruzione di Beslan, con musiche di Haydn.