ELENA MANCUSO A TEATRO CON IL MUSICAL "L'ASCENSORE". L'INTERVISTA

Debutterà, in prima assoluta per l’Italia, a Firenze al Teatro di Cestello nei giorni 26, 27 e 28 aprile 2019, l’atteso spettacolo musicale “L’Ascensore - un thriller sentimentale”, con protagonisti Danilo Brugia, Luca Giacomelli Ferrarini ed Elena Mancuso.
Lo spettacolo farà successivamente tappa a Roma al Nuovo Teatro Orione il 2 maggio 2019 e proseguirà il 3 maggio al Teatro Clitunno di Trevi e il 4 maggio al Teatro Subasio di Spello. Replicherà poi il 10 maggio all’EcoTeatro di Milano e l’11 maggio al Teatro Cardinal Massaia di Torino. Altre date saranno annunciate successivamente. Con soli 3 protagonisti e un pianoforte, in un continuo alternarsi di suspense, romanticismo e colpi di scena, sarà il pubblico a riordinare i pezzi di un confuso puzzle e a capire quale ruolo sta giocando ogni personaggio nella partita a carte contro il destino. Lo spettacolo, di importazione spagnola, vincitore del premio miglior musical off 2017 agli Oscar dei Musical in Spagna, è scritto e musicato da Josè Masegosa, prodotto da Giuseppe Di Falco (intervista) per “i perFORMErs - produzioni artistiche” in collaborazione con Altrove Teatro, sarà diretto da Matteo Borghi con la direzione musicale di Eleonora Beddini, le traduzioni delle liriche di Nino Pratticò e i movimenti coreografici di Luca Peluso.
Abbiamo intervistato la protagonista femminile, l’attrice Elena Mancuso.
Che ruolo interpreti nell’ascensore?
Ne “L’Ascensore” interpreto Emma, un avvocato in carriera che sta affrontando una forte crisi con il marito John, convinta del fatto che lui la stia tradendo. Per un caso apparentemente fortuito, uscendo di casa per andare a lavoro, Emma si scontra con Mark. Il loro incontro sconvolgerà completamente la vita di Emma, in tutti i sensi.
Quali sono state le tappe fondamentali della tua carriera ?
Ricordo con estremo piacere la mia prima esperienza professionale in campo musical: “Ladies - La Commedia Musicale”. In quell’occasione ho avuto modo, oltre che a muovere i primi passi in questo settore, anche di conoscere persone di grande talento e competenza con cui ho stretto una collaborazione artistica che dura fino ad oggi, come ad esempio Matteo Borghi, il regista di questo spettacolo. Nel corso degli anni ho avuto modo di lavorare in alcune produzioni del poliedrico Sandro Querci e a partire da quest’anno sono davvero felice di poter lavorare all’interno di una tra le più grandi realtà del teatro musicale italiano: “School Of Rock” di Massimo Romeo Piparo.
Altri progetti futuri a parte il musical?
Oltre al teatro di prosa, che ho intrapreso per anni prima di scoprire il musical, ho cominciato a muovere i primi passi anche nel doppiaggio, arte che ho “riscoperto” da poco e che mi piacerebbe approfondire parallelamente al mio lavoro sul palcoscenico.
Fattitaliani

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