Ho
incontrato via Skype Mukti Echwantono, fotografo indonesiano di
grande talento artistico e con una tecnica straordinaria. Mukti è
nato a Malang, Jawa Yimur, in Indonesia. Comincia ad amare e a
coltivare la passione per il mondo della fotografia nel 2006.
Mukti
ama tantissimo la fotografia mistica e suggestiva che ha fortemente
influenzato la sua tecnica e il suo modo di creare immagini uniche e
molto originali. Ritiene che la bellezza della fotografia non è
necessariamente legata alla foto concepita nella sua luminosità e
pulizia. L'arte della fotografia, a suo avviso, è anche un modo di
cultura che dobbiamo imparare ad acquisire rispetto al senso della
fotografia, al suo significato; una foto che non dovrebbe essere
legata solo alla bellezza di chi la guarda, alla bellezza per i
nostri occhi. Mukti ritiene che l'arte della fotografia deve essere
in grado di colpire al cuore, e generare la tristezza e l'oscurità
nell'osservatore. Una foto artistica deve essere in grado di dare
forti emozioni che sono le stesse emozioni che fanno parte della vita
quotidiana di un uomo o una donna di tutti i giorni.
Mukti
benvenuto, e grazie di avere accettato di fare questa intervista con
me. La mia idea, che ho avuto di recente, è quella di dare
visibilità attraverso delle interviste-conversazioni, non solo alle
grandi star di fama internazionale e di fama italiana, ma anche a
giovani e giovanissimi artisti; per gli artisti che, anche se hanno
molto talento, non hanno, o non hanno ancora avuto l'opportunità di
farsi conoscere al grande pubblico italiano; ad artisti come te che
hanno grande talento, ma che poche persone conoscono in Italia.
Detto
questo, Mukti, per iniziare questa conversazione, cosa vorresti dire
ai nostri lettori che ti vogliono conoscere meglio dal punto di vista
umano e professionale?
Mi
piacerebbe invitare il lettore ad osservare la mia opera da lati
diversi, da diverse prospettive, e vorrei rappresentare
artisticamente quello che ho visto e che è impresso nella mia mente
attraverso l'arte della fotografia.
Bene
Mukti! A proposito di cultura, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi di
una bellissima frase incisa nella grande frontale del "Teatro
Massimo" di Palermo, famoso perché costruito da due dei più
grandi architetti del XIX secolo, Giovan Battista Filippo Basile e il
figlio Ernesto Basile. Il Teatro Massimo di Palermo è il secondo più
grande d'Europa per grandezza e capienza di spettatori e possiede una
qualità acustica terza in Europa solo dopo l'Opéra National di
Parigi e la Staatsoper di Vienna. Il Teatro è una vera e grandissima
Opera d'Arte dove si mischiano tantissimi approcci culturali ed
espressioni artistiche. La frase incisa sul Frontale è questa:
«L’arte
rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove
non miri a preparar l’avvenire».
Mukti,
letta questa frase come artista, cosa ti viene in mente, che cosa ti
ispirano queste parole che desideri condividere con i nostri lettori?
Gli
esseri umani sono creature che hanno la capacità di creare la bontà,
la verità, la giustizia, e la responsabilità. Come creature civili,
gli esseri umani utilizzano il loro intelletto per creare la
felicità, sia per sé stessi che per la comunità, per la perfezione
della vita attraverso la creazione di una cultura. Inoltre, gli
esseri umani sono in grado di creare, di essere originali, di
aggiornare, migliorare, sviluppare e migliorare qualunque cosa per il
bene della vita umana. E l'arte, credo, è una parte di tutto questo.
(Sorride!).
In
effetti hai ragione Mukti, l'arte oggi è solo una parte
dell'evoluzione civica e culturale dell'uomo e della donna moderna.
Ma resta il fatto che è la migliore forma di espressione della
creatività e del talento umano che sicuramente può essere un
esempio e può fungere da stimolo per molte persone che amano la
bellezza e la creatività umana pe essere proiettati in un futuro
migliore!
Come
è iniziata la tua passione per la fotografia?
Quando
ho iniziato a sentire tutti gli eventi che accadevano intorno a me, e
l'idea di quello che avrei dovuto fare per rappresentarli nelle mie
opere.
Mukti,
è molto interessante quello che hai detto! È come aver ricevuto una
chiamata dal cielo, un'ispirazione improvvisa che veniva da sopra,
che ti ha portato a fare questa meravigliosa professione artistica:
l’arte della fotografia. Mi piace molto quello che hai detto.
Mukti,
come ha avuto inizio la tua carriera? Quali difficoltà hai trovato
all’inizio di questa professione?
Le
difficoltà che ho avuto all'inizio sono state il mio particolare
tipo di lavoro in contrasto con l'attuale tendenza artistica della
fotografia, presente in quel periodo in tutto il mondo dell'arte
visiva, della fotografia. Ecco perché la maggior parte del mio
lavoro era a tema cupo e scuro, forse anche troppo buio per alcune
persone culturalmente abituate a vedere l'arte della fotografia da
una prospettiva diversa!
Mukti,
infatti, la tua arte fotografica è molto, molto speciale. Mi piace
veramente. Penso che tu sia un genio della fotografia moderna. Dico
questo perché con le tue foto fai vedere delle prospettive, delle
immagini, che altrimenti non sarebbero mai viste. E poi le tue foto
colpiscono come dardi, positivamente, naturalmente! E tutte le opere
che crei con le tue foto sono pure, innovative e trionfa la
creatività! Penso che sia così.
Mukti,
io sono
un grandissimo lettore, in particolare del più grande scrittore del
profondo dell'animo umano della storia della letteratura mondiale,
tanto per rimanere in tema di Cultura. In
uno dei suoi romanzi più conosciuti e più belli, “Memorie dal
sottosuolo” pubblicato nel 1864, Fëdor Michajlovič Dostoevskij
parla, tra le righe, della “Teoria dell'Umiliazione”. A partire
dagli anni '90, alcuni scienziati e psicologi americani, ne hanno
fatto una vera e propria teoria psicodinamica, un modello psicologico
che parte dal presupposto che: “Sono
più le umiliazioni che subiamo nella nostra vita ad insegnarci a
vivere meglio e a sbagliare sempre meno: si impara dalla propria
esperienza e dai propri errori, soprattutto quando sono gli altri a
farceli notare e magari ridono di noi!”
Mukti,
hai mai sofferto per le umiliazioni professionali che hai subito e
che hanno lasciato il segno nella tua anima, ma allo stesso tempo ti
hanno fatto crescere professionalmente, e ti hanno dato più spinta e
più forza per andare avanti e continuare nella tua carriera
artistica molto singolare e molto affascinante?
Io
ne ho subite di umiliazioni, Andrea. Ma penso che quelle persone che
mi hanno umiliato non hanno capito quello che stavo facendo in quel
periodo, quello che faccio ora, quello che faccio oggi con la mia
arte! Avevo capito che questo tipo di umiliazione mi avrebbe reso più
forte, più motivato a lavorare sodo e con più determinazione e
passione. Fu così che alcune di quelle persone hanno cominciato a
vedere qualcosa di interessante nel mio lavoro. E sono stato felice
per questo! (Sorride!).
È
vero il detto che nulla di importante è stato creato senza il
sacrificio, il dolore, l'umiliazione, il sudore della fronte, il duro
lavoro, lo studio, il talento e la passione! Penso che sia il cuore
di quello che hai detto! Se non c'è tutto questo, non puoi mai
essere un vero artista. Questo fenotipo di "no-artista",
fugge alla prima delusione, alla prima difficoltà. Un artista di
grande talento, che ha la passione, non molla mai, non rinuncia al
suo talento e alla sua passione. Anche quando la sua arte non è
riconosciuta come tale. E per fare un grande esempio storico, uno dei
più grandi innovatori delle arti visive, che non ha mai goduto del
riconoscimento della sua straordinaria arte, della sua pittura troppo
innovativa per il tempo in cui ha vissuto, per la sua breve vita, è
stato Vincent Willem van Gogh (1853-1890)! (Sorrido!).
Mukti,
tu sei un giovane fotografo, ma di grande talento e di sicuro
successo (incrociamo le dita!). Perché, secondo te, oggi la gente ti
riconosce come un genio della fotografia? Che cosa hai fatto che ha
suscitato questo grande interesse internazionale per il tuo lavoro?
Ho
solo rappresentato con la mia macchina fotografica la realtà che
stava accadendo intorno a me. A volte, lo so, forse la mia arte è
difficile da capire per la maggior parte delle persone. Ma sono
sicuro che chi ama le arti visive, inizia ad interessarsi, perché
l'esperienza che accade nella loro vita e che vivono tutti i giorni,
io la riproduco e la ri-creo nella mia arte, quella della fotografia.
Su una delle mie Opere, una volta, ho ricevuto una mail da una
persona che aveva visitato una mia mostra. Dopo aver visto uno dei
miei lavori, si ricordò di sua sorella che aveva lasciato la sua
famiglia, e che da allora non aveva mai più rivisto o incontrato.
Questo probabilmente rende il mio lavoro interessate. E per me questo
è molto importante!
Mukti,
infatti, la tua arte è molto suggestiva, onirica, stimola la
fantasia e la creatività di chi guarda il tuo lavoro … l’elemento
straordinario delle tue immagini è quello di dare all'osservatore un
ruolo importante: forgiare la sua anima all'interno dei tuoi lavori
per innescare emozioni forti! E questo è un talento che solo i
grandi artisti possiedono!
Mukti,
per diventare il fotografo professionista che sei oggi, cosa hai
fatto? Come hai imparato questa splendida arte? Chi sono stati i tuoi
"Maestri d'Arte"? Come hai migliorato nel corso del tempo
la tua capacità espressiva attraverso le immagini?
Ho
imparato questa arte leggendo centinaia di libri di fotografia e di
arte visiva, e allo stesso tempo, confrontandomi in lunghe
conversazioni e discussioni con alcuni dei più grandi maestri dii
arte visiva del mio paese.
Mukti,
per fare al meglio il tuo lavoro dove ti piacerebbe vivere? Qual è
il Paese che ami di più che ritieni possa darti una marcia in più?
Se
fosse possibile, mi piacerebbe vivere e lavorare in Europa o negli
Stati Uniti d’America! Chissà che un giorno non accada!
Hai
ragione Mukti, infatti sono i due continenti in cui questo tipo di
arte ha più successo e dove ci sono più opportunità di lavoro.
Anche se oggi ci sono nuovi paesi emergenti che danno molto spazio
all'arte, come l'Australia, il Sud Africa, il Canada ... e altri
grandi Paesi ancora!
Hai
mai pensato di lasciare tutto? Hai mai pensato di rinunciare alla tua
passione per le foto?
Sì,
mi è capitato. Mi sono fermato per un anno e ho pensato di lasciare
tutto. Ma la mia passione per la fotografia era troppo forte, e così
dopo un anno sono tornato sui miei passi e ho iniziato di nuovo a
fare foto. Così ho deciso di dedicare tutto il mio tempo alla
fotografia, alla mia arte! (Sorride!). In quell'anno ho capito che
non ero in grado di fare altro, non ero nelle condizioni di lasciare
la fotografia! (Sorride di nuovo!).
Cosa
hai detto ai tuoi genitori quando li hai informati che volevi fare
questo lavoro per la vita? Una professione dura, difficile e piena di
insidie?
I
miei genitori mi hanno sempre dato la massima libertà di esprimere
le mie qualità, il mio talento e quelle che sono le mie passioni.
Dal
quando hai iniziato ad esercitare questa professione a tempo pieno,
qual è la cosa più bella che hai vissuto e che ti piace ricordare?
E la cosa peggiore?
La
cosa più incredibile che ricordo di più è quando il mio pubblico
mi ha parlato delle sensazioni e dei ricordi che avevano sperimentato
guardando la mia opera, le mie immagini, le mie foto, e in che modo
il mio lavoro si rifletteva nella loro anima.
Io
per fortuna non ho brutte cose da ricordare! Cerco sempre di amare
tutti e di comprendere tutte le difficoltà che ho avuto, dare loro
un senso, imparare dagli errori e proseguire lungo la mia strada.
Mukti,
bellissime parole! Ma saprai certamente che non è così per tutti
gli artisti. Sei stato fortunato, come hai detto tu stesso. In Europa
e negli Stati Uniti le difficoltà che un artista deve affrontare per
emergere sono molto più grandi e più difficili. Ma per te, lo
sapremo solo quando ti trasferirai in Europa o negli Stati Uniti per
esprimere il tuo talento e diventare una Big Star delle arti visive e
un Artista di grande successo. Perché è questo quello che io vedo
nelle tue fotografie: il talento straordinario e l’impressionante
capacità di innescare nell’osservatore delle tue foto delle
emozioni fortissime e talvolta devastanti. Ma … fingers
crossed,
naturalmente! Devi solo trovare la forza e il coraggio di percorrere
nuovi campi di battaglia!
Mukti,
hai mai dovuto scendere a compromessi, per andare avanti nel tuo
lavoro? In Italia spesso e, purtroppo, questo è un "must".
Qual è stata la tua esperienza in questo senso?
Queste
cose accadono in tutti i paesi del mondo! A volte dobbiamo scendere a
compromessi per percorrere una strada migliore. Ma io posso farlo
fino a quando non ho da sacrificare i miei ideali e la mia moralità.
Solo in questo caso posso accettarlo.
In
questo hai ragione, Mukti, c'è un confine oltre il quale non si deve
mai andare. Vi è una soglia che non si dovrebbe mai oltrepassare per
rimanere un vero artista. Oltrepassare quel tipo di confine, superare
quella soglia, significa diventare un'altra cosa; che vuol dire
prendere una strada di non ritorno che non è più la strada del vero
e puro artista, ma quella di un artista che ha venduto la sua anima!
Io la penso così, Mukti! Un po'come la storia di Dorian Gray nel
bellissimo romanzo di Oscar Wilde (1854-1900) "Il
ritratto di Dorian Gray";
oppure il Faust che fa un patto scellerato con Mefistofele nel
bellissimo poema drammatico omonimo di Johann Wolfgang von Goethe!
(Sorriso!).
Quando
eri un bambino, quali erano i tuoi miti nel mondo della fotografia?
Chi sono stati i tuoi maestri? Chi ti ispira come fotografo di
comprovata esperienza e di grande successo?
Ho
alcuni artisti che mi hanno ispirato molto e che ammiro tantissimo.
Sono indonesiani: il Maestro
Fendi Siregar
e il Maestro
Ray Bachtiar Dradjat.
Ho avuto diverse occasioni per discutere con loro di fotografi
europei e americani. Ammiro il lavoro dell'italiano Paolo
Roversi,
del tedesco, naturalizzato australiano, Helmut
Newton,
e dell’americana di origine italiana, Francesca
Woodman
(1958-1981), aveva un grande talento, ma morì molto giovane!
Tutti
loro sono o sono stati grandi talenti e grandi innovatori, Mukti! Hai
scelto bene le tue ispirazioni, non c'è che dire!
Chi
sono invece le top-model che vorresti avere a tutti i costi per i
tuoi lavori? Ci sono fotografi che non possono fare a meno delle loro
top-model preferite e li chiamano sempre. Tu, Mukti, hai delle
modelle o delle attrici privilegiate che desideri avere sempre a
portata di mano per realizzare le tue opere, per esprimere al meglio
la tua arte?
Il
mio sogno è quello di lavorare con Milla Jovovich e realizzare per
lei un grande servizio fotografico, una grande opera di fotografia
(sorride!). Sì, ho delle foto-modelle preferite. Credo che non tutte
le foto-modelle siano le stesse: con alcune si possono realizzare
alcuni lavori, con altre se ne possono fare di diversi. Non sono
intercambiabili, per dirla in una parola.
Cosa
ne pensi delle arti visive italiane degli ultimi cinque/sei anni?
Conosci le arti visive italiane di oggi?
Non
sono mai stato in Italia. Ho semplicemente lavorato per esporre il
mio lavoro in Italia nel 2012.
Hai
in mente un fotografo italiano dal quale desideri imparare qualcosa
della sua arte? Se sì, perché?
Come
ho detto prima, mi piacerebbe molto lavorare con Paolo Roversi. Spero
che un giorno ci sarà questa possibilità. Mi piacerebbe moltissimo
imparare da lui! (Sorride!).
A cosa stai lavorando adesso, Mukti? Quando potremo vedere il tuo
prossimo lavoro? E dove?
Probabilmente
tra uno o due mesi saranno pubblicate due delle mie opere.
Attualmente
sto preparando questo mio progetto che ritengo molto importante.
In
quale città italiana ti piacerebbe esporre una mostra? E perché?
Le
mie opere sono state esposte a Pordenone e a Roma! Per diversi motivi
non ero lì! Due città così importanti potrebbero essere certamente
l'obiettivo iniziale per andare avanti nella mia carriera! (Sorride!)
Sono
sicuro, Mukti, che l’Italia potrebbe essere un grande inizio, per
poi passare al resto d'Europa!
Come
si fa a gestire la vita relazione, l'amore, con il duro lavoro che
fai e con l'intensità di quello che crei?
Per
dare equilibrio alla mia arte e alla mia professione, spesso vado in
montagna per condividere alcuni momenti della mia vita con i miei
migliori amici.
Un'ultima
domanda, Mukti. È una domanda che mi piace perché ci fa
improvvisamente fare un salto nel tempo passato, a quando eravamo
bambini e avevamo i nostri sogni e le nostre belle speranze: ce l'hai
un sogno che ti porti dentro da bambino? Un sogno che oggi vorresti
realizzare? Vuoi dirci qual è il sogno che ti porti dentro e perché
proprio questo?
Ho
un sogno che sto ancora cercando di realizzare. Voglio lavorare per
la mia arte. Voglio cambiare la forma in un libro di fotografia.
Questo è il mio sogno da quando ero un bambino che sognava di
diventare un grande fotografo. Un giorno ho letto le parole scritte
da un anonimo: «La
vita senza sogni è un mondo difficile.»
Questo per dire che forse, il sogno di poter realizzare un sogno, è
il sogno migliore che si possa avere per una vita meravigliosa!
Grazie
Mukti per avermi dedicato il tuo prezioso tempo per la nostra
intervista. Non mi resta che augurarti il mio più grande in bocca al
lupo per il tuo futuro artistico. Spero di avere ancora la
possibilità di intervistarti in futuro, quando sarai diventato una
Big Star delle arti visive conosciuta in tutto il mondo. Grazie
ancora e alla prossima allora …!
Molte
grazie Andrea per questa bellissima intervista. Per me significa
tantissimo. (Mukti mi fa un bel sorriso, mi saluta calorosamente, e
si incammina per continuare il suo sogno di diventare una grande star
della fotografia!).
Andrea Giostra
Per
i lettori che volessero approfondire la conoscenza di questo
straordinario Artista delle Arti Visive, ecco alcuni link da
consultare:
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Per
chi volesse conoscere virtualmente l’autore dell’Intervista,
Andrea Giostra, ecco alcuni sui link:
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