San Benedetto del Tronto, Fattitaliani visita il Museo Ittico e intervista il prof. Franco Civardi

Gemellaggio tra Museo Ittico di San Benedetto del Tronto e Museo Oceanografico di Montecarlo, grazie al professore Franco Civardi. Meraviglie di un museo: una giornata italiana dedicata al Principe Alberto I (Centenario Museo Oceanografico di Monaco 1910-2010).

"A nome della città di Dakar, esprimiamo la nostra gratitudine alle autorità locali della città di San Benedetto del Tronto ed elogiamo il grande Museo Ittico della città che partecipa alla conservazione delle specie marine". È la citazione sul libro di presenze che il professor Franco Civardi ci mostra all'entrata della visita del Museo Ittico...
Franco Civardi, cittadino di San Benedetto del Tronto, professore di lettere, preside della scuola media di Ascoli Piceno e Petritoli, (ora in pensione) è uno dei soci dell'associazione fondatrice del Museo Ittico della città dal 2001.
Come nasce la passione per il mare e quale funzione ha il museo ittico di San Benedetto del Tronto oggi?
"La passione per il mare me l'ha trasmessa il signor Capriotti (biologo agricolo) che, tornato nella città, invogliò me e gli altri soci del museo alla pesca sportiva e a conservare le specie di pesci per favorire i commercianti.
Capriotti scoprì l'antitodo per le vipere di mare. Oggi il museo ha una funzione divulgativa e conservativa. All'interno della nostra struttura c'è un biologo marino specializzato in tassidermia (imbalsamazione) che conserva le specie marine. Nel nostro museo ci sono circa 9880 soggetti conservati e il numero è in continua crescita."
Come è nata l'iniziativa che ha portato il gemellaggio del Museo Ittico di San Benedetto del Tronto con il Museo Oceanografico di Montecarlo?
"La signora Bindi, Presidente dell'associazione Flabrum, ha visitato su mio invito il museo ittico di San Benedetto del Tronto ed è stata entusiasta della nostra struttura tanto da propormi di intervenire come relatore alla manifestazione per il centenario del Museo Oceanografico di Monaco (1910-2010) avvenuta appunto nel Principato di Monaco con la presenza di Renè Novella, consigliere di S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco e quindi, in qualità di rappresentante del Museo Ittico, ho accettato volentieri. Da questo evento è nato il gemellaggio tra il Museo della nostra città ed il Museo di Monaco."
Il museo però non era completamente estraneo a questa iniziativa sono conservati infatti in esso i diari di bordo di Alberto I di Monaco, (nonno di Alberto II di Monaco): come sono stati reperiti e conservati nel museo ittico di San Benedetto del Tronto?
"Ho partecipato personalmente insieme a tutti i soci del museo all'acquisto dei diari di bordo di Alberto I di Monaco e poi messi a disposizione della biblioteca del museo  stesso. All'inizio, pur di farli visionare, insieme al museo abbiamo deciso di aprire le porte della nostra struttura in maniera gratuita lasciando liberi i visitatori di fare un'offerta alla fine della visita.
Ma i diari di bordo di Alberto I di Monaco non sono l'unica ricchezza della nostra biblioteca: Fisher, rappresentante della Fao, ci ha regalato ogni anno una serie di schede di pesci eduli (che si possono mangiare) e il Generale del Pentagono ci ha donato un enciclopedia  di 3 volumi di edizione fuori commercio proveniente dall'America. Questi volumi sono preziosi per i militari nelle loro operazioni per conoscere le creature velenose che popolano il mare ed evitarle. Inoltre io stesso ho provveduto all'acquisto del Codice Da Vinci che ho donato alla biblioteca".
Come si sostiene il museo ittico di San Benedetto del Tronto?
"Con lo sforzo e la passione di tutti i soci!".
Emanuela Del Zompo
Fattitaliani

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