Rosalia Messina e la scelta di una fiaba con protagonisti adulti. L'intervista

 


Rosalia Messina, siciliana, è appassionata lettrice e, con diversi editori, ha pubblicato racconti, romanzi, fiabe, testi teatrali. Di recente, ha autopubblicato su Amazon una fiaba, Il signor Demisteri a Rivaboscosa, con illustrazioni digitali di Danilo Venturoli.

La prima domanda che voglio farti, Rosalia, riguarda proprio questa tua ultima esperienza, la pubblicazione in autonomia di una fiaba. Vuoi raccontare un po’ com’è nata questa idea?

La storia di Romualdo Demisteri, un investigatore misterioso che appare improvvisamente dove c’è bisogno di lui per poi scomparire, è stata scritta tanto tempo fa, di getto, lasciata sedimentare e poi riletta e rivista. In un piccolo volume pubblicato da Algra nel 2015, Favole a colori, con illustrazioni di Francesco Bedeschi, Demisteri faceva la sua prima apparizione (Kelina e il signor Demisteri). Poco dopo, essendomi affezionata al riservato, garbatissimo, determinatissimo investigatore che nasconde un non meglio precisato segreto, scrissi la storia che adesso è diventata un libro.

L’amico Danilo Venturoli – musicista, autore di romanzi storici e grande sperimentatore, nonché fondatore del collettivo artistico IL COSTRUTTORE del quale faccio parte – ha letto la storia e mi ha incoraggiato a pubblicarla. Gli ho chiesto di illustrarla e di curare tutta la parte tecnica: così dal testo dattiloscritto siamo arrivati alla pubblicazione su Amazon.

Una peculiarità de Il signor Demisteri a Rivaboscosa è che i protagonisti sono adulti. Come mai?

Il mercato chiede che i protagonisti delle storie destinate all’infanzia siano bambini o animali. Non so dire se questa richiesta provenga proprio dal mercato (dai lettori) o dagli editori. E chi influenza chi? Mi astengo dalle analisi ma mi piace seminare qualche dubbio.

La regola, chiunque l’abbia stabilita, secondo me va bene per i bambini molto piccoli. Ma per ragazzini di otto, dieci anni, dodici? Scrivo fiabe pensando a quelle che leggevo da piccola, che m’incantavano, che rileggevo, che mi hanno insegnato a scrivere e a guardare il mondo: Andersen, Wilde, Capuana, fra altri. Storie con protagonisti adulti; eppure, storie del tutto comprensibili e godibili anche dai piccoli lettori, con il Bene che trionfa e il Male che alla fine viene sconfitto. Le capivano i bambini della mia generazione, ai quali gli adulti non pensavano di dover leggere le fiabe. Le leggevamo da soli, quando avevamo dubbi facevamo domande ai grandi e ricevevamo risposte senza che, tuttavia, la lettura cessasse di essere un’operazione autonoma, solitaria, che ci trasportava in un mondo fantastico nel quale ci muovevamo con la nostra immaginazione. A maggior ragione oggi, con genitori e nonni che leggono le fiabe a voce alta, le storie ambientate in un mondo di adulti non dovrebbero creare problemi ai piccoli lettori che cominciano a chiedersi cosa faranno da grandi, come saranno (e come vorrebbero essere) da grandi.


Quali sono i temi che esplori attraverso il caso risolto da Romualdo Demisteri con i suoi sistemi investigativi non ortodossi?

La solidarietà, la competitività, l’autorealizzazione e i danni che derivano dalla mancata accettazione dei propri limiti. La caratteristica fondamentale del metodo investigativo di Demisteri è lo scopo che lo sfuggente, misterioso omino in grigio si propone: ricondurre i criminali nella comunità, indicare loro una via di espiazione che costituisca una riparazione effettiva del male arrecato alle vittime e alla società e, al tempo stesso, un recupero della propria umanità.

Il signor Demisteri sembra prestarsi a diventare protagonista di ulteriori storie: questa possibilità è nei tuoi programmi?

Confesso che ci penso fin dalla prima volta che Demisteri mi si presentò alla mente con la breve storia della dispettosa maga Kelina; chissà, forse è arrivato il momento di immaginare altre avventure, altri casi da risolvere, altre comunità turbate da fatti criminosi nelle quali riportare la serenità.


Fattitaliani

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