L’Accademia Nazionale di San Luca presenta dal 26 settembre al 6 dicembre 2025 la mostra Daniele Puppi. Eh, lampu! a cura di Marco Tirelli, ex presidente dell’Accademia.
Fin dagli esordi, Daniele Puppi
(Pordenone, 1970) ha messo in discussione l’idea di spazio euclideo, concependo
il proprio lavoro come un vero e proprio work
in regress. Le opere nascono infatti dopo un periodo di
gestazione trascorso all’interno degli spazi espositivi, durante il quale
l’artista sperimenta l’ambiente e instaura con esso una relazione quasi
carnale, sondandone limiti e potenzialità.
Prediligendo la video-installazione,
Puppi ha elaborato un approccio radicalmente nuovo al mezzo, sovvertendone
l’uso convenzionale e portando in primo piano il suono e la riconfigurazione
visivo-architettonica, trasformandoli in elementi di continua metamorfosi. Le
tecnologie impiegate — videoproiettori, led screen, sincronizzatori,
amplificatori, subwoofer, speaker, microfoni — sono strumenti funzionali
all’attivazione delle facoltà percettive dello spettatore, coinvolto in prima
persona come parte integrante dell’opera. Lo spettatore/visitatore è così
chiamato a entrare in una nuova
e straniante dimensione spazio-sensoriale.
Anche in occasione di questa personale
all’Accademia Nazionale di San Luca, Puppi ci catapulta in medias res: con un
sussulto, un lampo, un abbaglio. Il titolo della mostra, Eh, lampu!, richiama
infatti una tipica espressione del sardo logudorese che esprime meraviglia o
stupore di fronte a un improvviso e inaspettato “fulgore” — il lampo. La sua
apparizione, rapida e vivida, manda in tilt l’osservatore: lo disorienta, lo
riorienta, lo proietta in un’altra realtà percettiva.
Un aggregato
di energia — un fulmine, appunto — scaturisce dai quattro lavori esposti,
che, come una scarica elettrica, attraversano e trasformano gli ambienti
architettonici di Palazzo
Carpegna, alterandone radicalmente la percezione.
“Siamo molto felici di accogliere la mostra
di Daniele Puppi, un artista che con il suo linguaggio molto innovativo
rappresenta una preziosa voce nel panorama artistico attuale. La sua capacità
di fondere sperimentazione e poetica apre nuovi orizzonti espressivi, in
sintonia con l’obiettivo dell’Accademia Nazionale di San Luca di promuovere il
dialogo tra tradizione e contemporaneità. Questa esposizione testimonia il
nostro impegno a valorizzare la creatività che rinnova la cultura visiva del
nostro tempo.” ha dichiarato Marco Tirelli, ex presidente e curatore
della mostra.
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Quattro le opere in mostra. Le
prime tre, inedite, sono allestite all’interno delle sale espositive al piano
terra di Palazzo Carpegna.
Nella
prima sala: Coyote Venus. L’opera mostra una donna nuda, immobile su
rocce, serena solo in apparenza. Il leggero movimento dei capelli è l’unico
segno di vita. La scena, sospesa tra calma e disperazione, esprime un senso
profondo di immobilità, impotenza e desiderio represso. Non è contemplazione,
ma attesa e presagio, riflesso dell’impossibilità di superare i propri limiti.
Nella
seconda sala: Downtown Tunes. L’opera mostra, in un loop
ossessivo, un frammento urbano di Los Angeles al crepuscolo. La vita cittadina
scorre senza sosta — elicotteri, luci, rumori — in un ciclo incessante e
alienante. La proiezione, che si espande e si contrae bruscamente, destabilizza
lo spettatore, negando ogni senso di quiete e suggerendo un desiderio di
evasione mai soddisfatto
Nella
terza sala: Il Lancio del Sasso. L'opera rappresenta il desiderio umano
di superare i propri limiti e tendere all’infinito. L'artista, lanciando sassi
verso l’orizzonte irraggiungibile, simboleggia un’aspirazione continua e
impossibile, da cui nasce l’arte: un fallimento sublime, come il naufragio
leopardiano nell’infinito.
Nel porticato, tra le
colonne del Borromini e visibile anche dall’esterno: The Chain, un lavoro della
serie Cinema Rianimato già esposta
nel 2021. In quest’opera l’artista rielabora un cartoon di Tom & Jerry per
evocare angoscia, ossessione e il dolore legato al superamento dei limiti.
Attraverso il montaggio ripetitivo, il gesto aggressivo diventa simbolo di una
violenza inevitabile e ciclica, espressione di una natura umana condannata alla
sopraffazione, al di là di ogni contesto culturale o sociale.
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La mostra è accompagnata da un catalogo
bilingue italiano/inglese edito da Electa, con l’introduzione di Claudio
Strinati, saggio di Marco Tirelli e testi critici di Peter Benson Miller, Bruno
Di Marino, Huang Du, Maria Silvia Farci, Astrid Narguet.
INFORMAZIONI:
Sede: Accademia Nazionale di San Luca, Palazzo Carpegna, piazza
dell’Accademia di San Luca 77, Roma
Apertura
al pubblico: 26 settembre
– 6 dicembre 2025
Orari: dal martedì al
venerdì, dalle ore 15.00 alle ore 19.00 (ultimo ingresso ore 18.30). Il sabato
dalle ore 10.00 alle ore 19.00 (ultimo ingresso ore 18.30). Chiuso sabato 1°
novembre 2025. Chiuso la domenica e il
lunedì
Ingresso gratuito
Informazioni: www.accademiasanluca.it; tel. 06 6798848 - 06 6798850 selezionando
l’interno della portineria
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