Don Jio: il lungo viaggio dalla Corale Veneziana al tuffo solista di Berlino

La storia di Don Jio è incisa in ogni solco di "Way Out". L'album non è solo un’opera musicale, ma la cronologia emotiva di un artista che ha trasformato ogni tappa della sua vita in una progressione sonora. Dal bambino prodigio che a 8 anni cantava nei piccoli cantori veneziani e a 10 componeva la prima canzonetta, al diplomato del Music Academy di Bologna che abbracciava Blues e Jazz: ogni fase ha plasmato la sua voce.

La sua carriera è stata un’evoluzione costante. Dopo la laurea "in tutt’altro", Don Jio si è immerso nella musica dance, collaborando con DJ nei locali notturni. Questa esperienza di produzione digitale è stata fondamentale, ma il vero salto arriva con il duo pop elettronico Lunatiq Phase, un progetto che ha garantito maggiore libertà compositiva. Quando le divergenze artistiche hanno portato alla separazione, Don Jio era pronto. Aveva imparato la lezione: le sue canzoni erano ormai "complete senza la necessità di un’altra mano".

Il trasferimento a Berlino nel 2010 per amore è il contesto cruciale in cui nasce l'album solista. Lontano dal Lido di Venezia, l’artista trova la sua "completa libertà", un ambiente in cui le sue canzoni, scritte al pianoforte, potevano emergere nella loro essenza più cruda e personale. "Way Out" raccoglie tredici brani scritti lungo oltre un decennio, unendo ricordi, sogni e cambiamenti profondi.

L’album è il coronamento di un "lungo viaggio personale", fatto non solo di musica, ma anche di immagini. Don Jio si è dedicato alla videografia, realizzando da solo i video dei singoli con il suo iPhone 11 Pro, dimostrando che l’autonomia e la perseveranza sono parte integrante del suo DNA creativo. Oggi, con questo progetto solista, l'artista si dichiara soddisfatto per il percorso di apprendimento, ma guarda avanti: desidera tornare a fare il cantante, suonare in giro con una band e collaborare, per concentrarsi sull’interpretazione. "Way Out" è il traguardo che lo lancia verso un futuro in cui l’emozione e l’imperfezione della vita, che egli ha imparato ad accettare e celebrare, continuano a essere la sua inesauribile fonte d’ispirazione.