Amanda Lear a Domenica In: “David Bowie non era bello ma affascinante. Mi ha spinto a cantare. Dalì una scuola di vita”



Ospite di un’intensa intervista a Domenica In con Mara Venier, Amanda Lear si è raccontata tra carriera e vita privata: ”Quando ho incontrato David Bowie sono stata affascinata da un ragazzo che non mi piaceva per niente, non era bello: magrolino, un po’ bianco, un occhio si e un occhio no. Ma una volta truccato era tutta un’altra cosa, era squisito. Lo devo ringraziare perché è lui che mi ha spinto a cantare, lui è stato il primo”.

E sulla relazione con Dalì ha ricordato: “Lui era circondato da belle modelle, aveva scelta, io non ero la più bella tra tutte, ero molto depressa, piangevo molto, non parlavo. Invece lui mi ha detto ‘questa ragazza deve essere felice, farò di tutto per renderla felice’. Questo forse lo spingeva ad essere vicino a me, a farmi da padre, da nonno e professore di vita. Quando l’ho visto gli ho detto che eravamo colleghi, puoi immaginare la sua faccia. Non mi ha mai aiutato, mi dava insegnamenti, come una scuola di come comportarsi nella vita e su tutto quello che so sull’arte”. 

“Yoko Ono ha offerto 5 mila dollari perché voleva comprare un pelo del suo baffo”, ha poi rivelato, “Dalì ha detto che è una strega, aveva saputo che con i peli e le unghie si potevano fare macumbe e non glielo voleva dare. Allora ha mandato un’erba secca in una scatoletta, gliel’ha venduta. E comunque non ha funzionato. Siamo stati insieme 15-16 anni e l’ultima volta che l’ho visto, lui aveva il Parkinson e per un pittore è tremendo. Si era ritirato a casa sua in Spagna, non voleva vedere più nessuno, non voleva essere più Dalì. È stata una fine triste, era solo ed è stato un peccato che sia finito così”.

Lear ha parlato anche del marito Alain-Philippe Malagnac d'Argens de Villèle: “Non penso di averlo reso felice. Era un ragazzo molto sensibile, voleva una moglie in casa e invece si era sposato una che stava mezza nuda sul palco a ballare con ballerini. Spero di averlo reso almeno un po’ felice”. Sul tragico incendio che ne causò la morte ha aggiunto: “Dopo la tragedia sono andata dallo psicoanalista e ho chiesto quando avrei potuto voltare pagina. Mi ha risposto: mai, il libro rimarrà aperto sempre alla stessa pagina, dovrai imparare a convivere con questo. È stato uno shock terribile. Ma mi hanno detto che il fuoco purifica tutto: ho ricostruito la villa ancora più bella”.

“Ora sono felice di essere sola, la mia vita sono i gatti. Poi io sono una spendacciona, spendo tutto. Quando sarò morta sulla mia tomba metteranno ‘no more shopping’”, ha scherzato.

 

Fattitaliani

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