Visioni temporanee, Myra Bonifazi presenta la sua nuova produzione fotografica

 

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Dal 15 al 30 novembre 2025 in occasione della White Gallery. Temporary Art Space a Roma, Myra Bonifazi presenta la sua nuova produzione fotografica. La mostra, il cui titolo è Visioni temporanee è inserita nel progetto espositivo curato da Valentina Ciarallo.

Il cielo e le nuvole sono elementi ricorrenti e centrali nelle rappresentazioni artistiche, dal cielo blu con le nuvole “ingessate” del Mantegna ai cieli vorticosi e soavi del Tiepolo, dal cielo come pensiero romantico alla volta celeste come spazio per la raffigurazione simbolica e religiosa, fino a giungere alla sublimazione raffigurativa di John Constable, il più devoto pittore di nuvole della storia dell’arte, e del suo contemporaneo J. M. William Turner, per cui le nuvole e i cieli non sono più un elemento dell’opera ma il protagonista attraverso cui esprimere la forza simbolica della natura, la sua capacità di mutare costantemente e di rappresentare il sublime.

Myra Bonifazi da oltre vent’anni ha fatto sua questa significativa visione artistica e attraverso la fotografia ha osservato, interpretato ed elaborato le infinite metamorfosi di cielo e nuvole cogliendo quell’attimo che solo l’obiettivo consente di catturare.

Elemento costante e dominante della sua ricerca è il dialogo tra cielo, terra e mare: uno spazio visivo e poetico in cui le nuvole si fanno protagoniste di un racconto senza fine. Leggere come aquiloni o gravide di pioggia, esse incarnano leterno mutamento, diventando specchio degli stati danimo e metafora del continuo fluire della vita.

 

Perduta ora l'illusione che gelosa un tempo custodivo dentro me, guardo da quest’angolo di terra, quel cielo lontano, proibita vanità - Myra Bonifazi da “Il cielo sopra di me”, 1985.

 

Affascinata fin dall’infanzia dai colori cangianti del firmamento, l’artista trasforma oggi quello stupore originario in un linguaggio maturo e personale. Dopo anni di osservazione e migliaia di scatti, lartista intraprende una nuova fase di sperimentazione: decostruisce le immagini, ne isola frammenti e ne ricompone la forma, dando origine a un processo di astrazione che porta la fotografia verso una dimensione metafisica e contemplativa.

Il fotogramma si riflette, si duplica, si trasforma in un mandala visivo: uno spazio simbolico e spirituale che invita lo spettatore a perdersi e a ritrovarsiIn questo nuovo orizzonte tra naturalezza e artificio, tra sogno e realtà, le opere di Myra Bonifazi rivelano un originale perduto” che rimanda al profondo mistero dell’universo infinito.

Come scriveva Luigi Ghirri, Il desiderio d’infinito è in ognuno di noi, e questo è un sentimento che attraversa lintera produzione di Myra Bonifazi, capace di coniugare la precisione dello sguardo fotografico con la leggerezza della visione poetica mostrando una nuova prospettiva, un nuovo modo di guardare l’universo ma anche di interrogare noi stessi.

La mostra Visioni temporanee concepita per questo spazio si presenta tra immagini macro e raffinate tavole fotografiche, e offre un’originale rilettura del visibile e del non visibile, del tempo e del non-tempo. Tra le opere esposte Steam, un’esplosione di nubi in cieli plumbei, Gemma, un acceso tramonto doppiato dove l’albero da elemento reale diviene oggetto immaginario, Mouth in the lakeFuture e Feathers, immagini dove cielo, terra e nuvole si fondono per restituire una caleidoscopica visione dei paesaggi ritratti e rielaborati da Myra Bonifazi, opere che regalano una visione fantastica e reale al contempo.

 

Myra Bonifazi ha da sempre affiancato alla formazione umanistica una profonda passione per le arti visive. La sua ricerca artistica si è sviluppata nel tempo attraverso una costante sperimentazione di tecniche e materiali, dalle pitture su tela e carta fino all’elaborazione di forme su porcellana, linguaggio che ha esplorato con originalità e rigore formale.

Dopo un intenso periodo di lavoro sotto la guida della maestra Loredana Pagan, Bonifazi presenta nel 1996 la sua prima mostra personale, Elogio dellarte. Porcellane dal sapore antico, al Chiostro del Bramante di Roma, seguita nel 1999 da Gattoneria al Chiostro di San Salvatore in Lauro.

Negli anni successivi la sua attenzione si concentra sempre più sulla natura e sul cielo, temi che diventano il fulcro della sua ricerca espressiva. Il passaggio alla fotografia segna unevoluzione decisiva: il mezzo fotografico le consente di catturare la luce e la mutevolezza del paesaggio con una sensibilità nuova e immediata.

Nel 2014 espone a Roma, presso il Palazzo della Cancelleria, la mostra MyraLeNuvole, seguita nel 2016 da TraLeNuvole nel borgo di Castelfalfi e nel 2018 da Nuvolario presso la sede romana di IWBank.

Nell’ultimo periodo lartista approda a una dimensione più metafisica e astratta: le sue immagini si moltiplicano, si riflettono e si ricompongono in nuove forme, assumendo profondi valori evocativi e dando vita a spazi interiori tra naturalezza e artificio, sogno e realtà.

 

 

Inaugurazione su invito: sabato 15 novembre 2025 dalle 16.00 alle 21.00

Durata: dal 15 al 30 novembre 2025

Orari: dal mercoledì al sabato dalle 15.00 alle 18.00 e su appuntamento.

Il 20-21-22-23 novembre dalle 11.00 alle 20.00

Luogo: Lungotevere di Pietra Papa, 105 – Roma

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