A cento anni dalla morte, la figura e l’opera di Giacomo Puccini rimangono fra le più popolari e iconiche del melodramma italiano.
Ma qual è, oggi, l’immagine di Puccini, uomo e musicista? Cosa rappresentano capolavori assoluti come La bohème, Tosca, Madama Butterfly e Turandot? Grazie a quali caratteristiche e attraverso quali canali le intuizioni innovative di Puccini sono arrivate a incrociare generi e modi della cultura pop? Il documentario di Angelo Bozzolini - prodotto da AUT AUT in collaborazione con Rai Documentari - “Cento e oltre. Puccini e noi”, in onda sabato 8 novembre alle 21.20 su Rai 3, risponde a queste domande attraverso l’intervento corale di interpreti pucciniani di spicco degli ultimi cinquant’anni (direttori d’orchestra, cantanti, registi) e di musicisti, compositori, musicologi, artisti, operatori culturali; con riprese effettuate tra Lucca e Torre del Lago, luoghi dell’anima per Puccini, alternate alle riprese fatte a Milano, tempio dell’opera lirica, Roma, e all’estero, tra l’Oman e gli Stati Uniti.La narrazione è affidata a Francesco Russo (M, Call my agent) che interpreta il ruolo di un regista intento a realizzare un docufilm su Puccini, così facendo egli si interroga sul senso più profondo della musica di Puccini non solo per la sua storia personale ma anche per l’importanza che ha avuto per la cultura italiana, musicale e non solo, nei decenni successivi alla sua scomparsa.
Scoprirà un Puccini dal carattere riservato, a tratti depressivo, che però sa essere goliardico, dedito al buon cibo, al bere bene. Ma anche una persona di indole moderna nelle proprie manifestazioni e attività, con tanti hobby innovativi come il collezionismo nell’arte, la fotografia, le auto veloci, il gusto nel vestire (è stato testimonial di Borsalino e penna Parker), una sorta di influencer ante litteram. Ma soprattutto un autore che sa caratterizzare in modo unico e irripetibile la trama e la composizione di ciascuna opera, con un senso infallibile dei tempi narrativi e un gusto irraggiungibile per l’espressione melodica, un precursore di tematiche molto care anche al nostro tempo, come la violenza di genere, l’amore tossico e lo spicco di figure femminili forti; altrettanto precursore di generi musicali apparentemente distanti dal melodramma: dal jazz al rock, dal musical alla musica per film, alla canzone sanremese, i cui germi s’insinuano nelle sue opere in una sintesi perfetta.
Regia e sceneggiatura di Angelo Bozzolini. Supervisione artistica di Alessandro Soetje. Montaggio di Marco Rovetto. Fotografia di Sandro De Pascalis, Lucio Pontoni, Francesco Speranza.



