Premio Sumud al regista palestinese Ezzaldeen Shalh, fondatore del Gaza International Festival for Women’s Cinema

 


La Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico è lieta di annunciare che, in occasione della serata inaugurale della 66ª edizione del Festival dei Popoli di Firenze, è stato conferito il Premio Sumud al regista palestinese Ezzaldeen Shalh, fondatore del Gaza International Festival for Women’s Cinema.

 

Un riconoscimento importante e fortemente simbolico, che nasce all’interno della rete internazionale di cui AAMOD è parte attiva, insieme a numerose realtà culturali, artistiche e di solidarietà, per sostenere il festival di Gaza e affermare il valore del cinema come spazio di resistenza, dignità e libertà.

 

Il premio è stato consegnato lunedì 3 novembre durante la cerimonia di apertura al cinema La Compagnia. Sullo schermo, un video-messaggio di Shalh ha accompagnato l’omaggio, seguito dalla prima italiana del film With Hasan in Gaza del regista palestinese Kamal Aljafari, presente in sala.

 

Fondato nel 2025 da Ezzaldeen Shalh, in pieno assedio e distruzione a Gaza, il Gaza International Festival for Women’s Cinema rappresenta un atto di coraggio collettivo, uno spazio in cui le registe palestinesi trovano ascolto, protezione e possibilità di espressione.

 

Ezzaldeen Shalh, oltre a essere un regista e studioso, è una figura centrale nella promozione del cinema palestinese, con un lavoro che attraversa narrazione, memoria e formazione. La sua filmografia comprende opere di finzione e documentari come The Dry SpringThe Other World e Love and Bread.

 

Il Premio Sumud è frutto di un impegno collettivo. Nato all’interno di iniziative come il Global Movement to Palestine e Venice for Palestine, è sostenuto da una vasta rete internazionale – tra cui AAMOD, insieme a 100autori, AFIC, Spazio Libero, Casa Internazionale delle Donne, Women’s International Democratic Federation e molte altre realtà culturali, italiane e internazionali – che condividono la convinzione che il cinema possa essere uno strumento di solidarietà attiva.

 

“Sumud”, parola araba che significa “resilienza”, è oggi un modo per esprimere vicinanza concreta al popolo palestinese attraverso l’arte, la voce delle donne, la forza delle immagini.

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