“Dietro questa maschera che lei indossava con sapienza di leggerezza, anche di costante sarcasmo, c'era la voglia di poter affrontare i temi fondamentali della vita e questo l'aveva resa così amata anche dai più giovani.
Cioè, la possibilità di vedere tramite le sue parole come Ornella Vanoni avesse in qualche modo permesso alle persone che l'ascoltavano di perdonarsi, vivere la vita nella possibilità di trovare la sua versione migliore. In quell'intervista (con Daria Bignardi) lei dice che c'è differenza tra l'amore intellettuale e l'amore leggero. L'amore intellettuale è un amore che ti scava dentro, pesante, profondo, che crea senso e poi c’è l'amore che puoi intrattenere e magari non ha profondità, ma che in fondo ti può concedere lo stesso felicità. Ascoltandola cerco di capire da che parte stare. La forza della Vanoni in fondo è stata questa: non negare l'ombra dell'esistenza, ma provare a illuminarla, affrontarla e nessuno si sentiva né giudicato né in difficoltà al suo cospetto. Accogliere la vita è stato il suo manifesto”.
