John Akomfrah "Listening All Night To The Rain" in mostra al Thyssen-Bornemisza Art Contemporary

Canto VI, Listening All Night To The Rain, British Pavilion 2024. Image by Jack Hems


Il museo e TBA21–Thyssen-Bornemisza Art Contemporary collaborano a una nuova mostra di John Akomfrah, dopo la presentazione nel 2018 dell’installazione video immersiva Purple.

In questa occasione, l’artista britannico di origini ghanesi ripropone in una nuova forma la sua opera più ambiziosa ed estrema fino ad oggi, realizzata in origine per il Padiglione Britannico alla Biennale di Venezia del 2024.

Listening All Night To The Rain prende il titolo da una poesia dell’XI secolo scritta in esilio dall’autore cinese Su Dongpo, nella quale l’autore riflette sulla natura effimera della vita. Attraverso una serie di otto installazioni immersive, composte da filmati e suoni multicanale, Akomfrah (1957) intreccia documentazione geopolitica e narrazione cinematografica per dare voce a figure che rappresentano la diaspora britannica, adottando una visione del tempo non lineare e ciclica che collega luoghi e momenti storici differenti.

Akomfrah è noto per i suoi film d’arte e le installazioni video multiscreen che esplorano il potere dell’arte di riscrivere la storia, affrontando temi come l’ingiustizia razziale, l’eredità del colonialismo, la diaspora, la migrazione e il cambiamento climatico. Ha iniziato la sua carriera come membro fondatore del Black Audio Film Collective (BAFC), un gruppo di sette artisti nato nel 1982. Il primo film del collettivo, Handsworth Songs (1986), analizzava le rivolte del 1985 a Birmingham e Londra. Negli ultimi anni, il suo lavoro video si è evoluto in installazioni multiscreen di grande respiro, esposte in musei e gallerie di tutto il mondo. Nel 2017 è stato insignito dell’Artes Mundi Prize, il più prestigioso riconoscimento britannico dedicato all’arte contemporanea internazionale.

Image by Maru Serrano

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The museum and TBA21–Thyssen-Bornemisza Art Contemporary are collaborating on a new exhibition by John Akomfrah, following the presentation in 2018 of the immersive video installation Purple. The British artist of Ghanaian origin reimagines in this occasion his most ambitious and experimental work to date, originally commissioned for the British Pavilion at the Venice Biennale in 2024. 


Listening All Night To The Rain takes its title from an 11th century poem written in exile by Chinese author Su Dongpo, in which he reflects on the transitory nature of life. Through a series of eight immersive, multi-channel film and sound installations, Akomfrah (1957) combines geopolitical documentation and fictional filmmaking to give voice to individuals representing the British diaspora, adopting a non-linear and cyclical view of time and connecting distinct places and historical moments. 

 

Akomfrah is known for his art films and multi-screen video installations that explore the power of art to rewrite history, addressing issues such as racial injustice, colonial legacies, diaspora, migration, and climate change. He began as a founding member of the Black Audio Film Collective (BAFC), a group of seven artists established in 1982. The BAFC’s first film, Handsworth Songs (1986), examined the 1985 uprisings in Birmingham and London. In recent years, his video work has evolved into ambitious multi-screen installations shown in museums and galleries around the world. In 2017, he was awarded the Artes Mundi Prize, the UK’s most prestigious award for international contemporary art. 

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