ROMA – È scomparso ieri sera a Roma, all’età di 88 anni, l’attore Paolo Bonacelli. La notizia è stata comunicata dalla moglie, Cecilia Zingaro. Bonacelli è stato uno dei volti più noti e amati del cinema, del teatro e della televisione italiana.
Nato il 28 febbraio 1937 a Civita Castellana, Bonacelli si è diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma. Ha iniziato la sua carriera teatrale con Vittorio Gassman e ha fondato la Compagnia del Porcospino con Carlotta Barilli. Ha lavorato con registi come Pasolini, Antonioni, Rosi, Cavani e Benigni, partecipando a oltre 120 film. Ha continuato a recitare in scena a teatro fino a pochi anni fa, scegliendo ruoli classici e impegnativi, tra le sue interpretazioni più note ci sono La Mandragola di Niccolò Machiavelli (1996), Enrico IV di William Shakespeare (2007) e Il malato immaginario di Molière (2010)
Bonacelli è ricordato per interpretazioni indimenticabili:
Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975): nel ruolo del Duca de Blangis, un personaggio controverso che gli valse la Targa Mario Gromo.
Non ci resta che piangere (1984): interpretava Leonardo da Vinci, offrendo una performance che è diventata cult nel cinema italiano.
Fuga di Mezzanotte (1978): fu il detenuto Rifki nel film di Alan Parker, che gli aprì le porte del successo internazionale.
Johnny Stecchino (1991): nei panni dell’avvocato D’Agata, regalò una delle battute più celebri: “Un problema intollerabile: il traffico!”.
Mission: Impossible III (2006): recitò accanto a Tom Cruise, portando la sua esperienza anche al cinema internazionale.
Bonacelli era noto per la sua sobrietà e il suo rigore. Non cercava la spettacolarità facile, ma la profondità e la coerenza nel personaggio. Come lui stesso diceva: “Non c’è nelle mie interpretazioni qualcosa di strettamente personale, piuttosto cerco di capire cosa dice il personaggio dentro il testo”.
Fonte Agenzia DIRE - www.dire.it