Sono Chiara Bersani, Adji Dieye e Margherita Moscardini le finaliste della quinta edizione del MAXXI BVLGARI PRIZE, scelte da una giuria internazionale e presentate a Parigi.
Per la prima volta quest’anno la terna, composta da artiste nate tra gli anni Ottanta e Novanta, è interamente al femminile. I nomi sono stati annunciati durante un evento speciale presso l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi da Maria Emanuela Bruni, Presidente Fondazione MAXXI, Matteo Morbidi, Direttore Fondazione Bvlgari e Francesco Stocchi, Direttore artistico MAXXI, introdotti da Stefano Questioli, addetto culturale dell’Istituto Italiano di Cultura, che ha riportato i saluti del Direttore dell’Istituto Antonio Calbi.
Nell’autunno del 2026 i lavori site specific, realizzati appositamente per il Premio, saranno esposti in una mostra al MAXXI a cura di Giulia Ferracci. Al termine del progetto espositivo sarà decretato la vincitrice e la sua opera acquisita dal museo, entrando a far parte della Collezione MAXXI.
Il MAXXI BVLGARI PRIZE è il progetto per la promozione e il sostegno dei giovani artisti che unisce il MAXXI e Fondazione Bvlgari e che negli anni ha proiettato sulla scena internazionale numerosi talenti italiani. |
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le tre finaliste | Chiara BersaniÈ una performer, coreografa e artista visiva attiva nell’ambito delle Performing Arts, del teatro di ricerca e della danza contemporanea. La sua ricerca artistica parte dal concetto di Corpo Politico, valorizzando le specificità del proprio corpo come strumento espressivo e poetico. È stata scelta dalla giuria «per la sua potente capacità trasformativa: il suo corpo non si limita alla presenza, ma si fa voce e luogo di riflessione, diventando soggetto politico». | Adji DieyeÈ un’artista multidisciplinare che vive e lavora tra Milano e Dakar. La sua ricerca indaga come le nozioni di rappresentazione e identità plasmino le strutture socio-politiche del mondo contemporaneo. Dieye esplora le estetiche che danno forma alle idee di autodeterminazione e identità collettiva. Su di lei la giuria ha dichiarato: «Il suo lavoro sfuma le linee nette tra documentario e invenzione, invitando lo spettatore a una lettura attiva e responsabile della storia della propria terra d’origine, il Senegal». | Margherita MoscardiniÈ interessata ai processi di trasformazione di ordine urbano, sociale e naturale di alcuni territori da cui traggono ispirazione i suoi lavori multidimensionali che, con la complicità del diritto, immaginano modi differenti di abitare. Queste le motivazioni dei giurati: «La pratica di Moscardini si fonda su un rigoroso intreccio tra teoria e forma: il suo lavoro non evolve a partire dallo spazio, ma lo interroga per il suo significato urbano, architettonico, sociale». |
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| la giuria internazionaleLa giuria internazionale di questa edizione è composta da: Francesco Stocchi, Direttore artistico MAXXI, Micol Forti, attualmente Direttrice della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani e nuova Direttrice del MART di Rovereto, Adam Kleinman, Direttore e Chief Curator della Kunsthall Trondheim, Beatrix Ruf, Direttrice della Hartwig Art Foundation e Rein Wolfs, Direttore dello Stedelijk Museum di Amsterdam. |
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