Con il nuovo singolo “Un senso”, Cardo racconta il bisogno di trovare significato anche nei momenti più incerti della vita. Un brano che attraversa malinconia, rabbia e speranza, fino a trasformarsi in un invito ad avere fiducia nel corso naturale degli eventi.
Tra
pianoforte,
archi e sonorità moderne, il pezzo fonde emozione e leggerezza,
accompagnando l’ascoltatore in un viaggio interiore di rinascita. Il videoclip, ispirato alla figura
di un marinaio con una valigia simbolica, rappresenta il coraggio di lasciare
andare il passato per iniziare un nuovo cammino.
Nell’intervista
per Fattitaliani, Cardo racconta la
nascita del brano, le sue influenze musicali e il senso di libertà che trova
ogni volta che crea musica.
Parliamo
del tuo nuovo singolo. Com’è nato? Cosa rappresenta per te?
Il mio nuovo singolo nasce per dare significato ad avvenimenti della vita apparentemente negativi e casuali. Per me rappresenta tante cose, sicuro speranza, coraggio e fiducia nello scorrere naturale delle cose. “Tutto è come deve essere e va dove deve andare”
A
quale idea si ispira il videoclip?
Il
videoclip si ispira all’idea di un marinaio che parte verso una meta
sconosciuta, tema centrale contenuto nel testo della canzone. Elemento in
risalto è una valigia, inserita dalla direzione artistica di Federico Basagni,
la quale mi accompagna per tutto il videoclip. La valigia è metafora di paure,
ansie e blocchi che devo lasciare andare e superare per poter entrare in una
nuova fase del viaggio.
Quali
sono le tue influenze musicali?
Le mie influenze musicali sono molte e spaziano tra diversi generi. Sin da giovane ascolto molto Rock, ma anche musica classica e orchestrale grazie allo studio del pianoforte. Successivamente anche Pop, Rap, EDM e cantautorato italiano. Amo la musica sotto ogni sua forma. Amo tutto ciò che è bello. La mia musica è quindi la mescolanza di tante sonorità ogniuna delle quali evoca sensazioni diverse ma sempre connesse.
Come
e quando è iniziata la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica nasce molto presto grazie allo studio del pianoforte all’età di 5 anni. Solo successivamente però diventa un vero bisogno. Le devo molto, la musica mi libera, trovo pace nel creare, quando ascolto una bella canzone mi sento vivo.
Con
quale artista ti piacerebbe collaborare e perché?
Durante il mio percorso ho incontrato e conosciuto musicisti eccezionali sia sotto il profilo tecnico che umano, come Cristian “cicci” Bagnoli e Tommy Graziani. A parte quanto detto fatico a rispondere perché è un mondo nuovo per me e sono solo all’inizio.
Progetti
futuri?
Di sogni
nel cassetto ne ho tanti ma per ora in progetto ho dei singoli.


