Con
il nuovo singolo “Atlantide”, Camilla si ispira al
mito della città perduta per raccontare un amore ostacolato ma autentico, alla
ricerca della libertà di esprimersi senza paura. Nato nell’estate del 2024
insieme a Caterina
Magliozzi,
il brano segna un momento di crescita e cambiamento personale per l’artista,
divisa tra il ritorno a Londra e la scelta di restare in Italia.
Con
influenze che spaziano da Harry Styles a Ultimo, passando per Tom Grennan ed Ed Sheeran, Camilla continua a
costruire un percorso sincero e in evoluzione, mentre lavora al suo primo EP con Ebim Records.
In questa intervista per Fattitaliani, l’artista racconta la nascita del brano, le sue ispirazioni e i progetti futuri che la accompagneranno nel suo viaggio musicale.
Parliamo
del tuo nuovo singolo. Com’è nato? Cosa rappresenta per te?
‘Atlantide’
è nato nell’estate del 2024, in uno studio di registrazione a Roma, insieme a
Caterina Magliozzi. Crearlo insieme è stato un processo spontaneo e divertente:
abbiamo iniziato sviluppando la linea melodica, per poi scrivere il testo,
lasciandoci guidare dalle nostre emozioni.
Per me
questo brano rappresenta un capitolo importante della mia vita: è nato in un
periodo di grandi cambiamenti, in cui mi trovavo davanti a una scelta
difficile: tornare a Londra o restare in Italia.
Atlantide è arrivato proprio allora, regalandomi quella leggerezza e spensieratezza di cui avevo profondamente bisogno.
A
quale idea si ispira il videoclip?
Il
videoclip non nasce da un’idea narrativa precisa, ma dall’intenzione di creare
un mood visivo ben definito, condiviso sia da me che dal regista Valerio
Matteu.
Le scene
girate nello studio fotografico e nell’escape room (in particolare quelle
ambientate nel sottomarino e nel mondo di Atlantide) sono state pensate per
evocare un’atmosfera misteriosa, che rimandasse simbolicamente al mito di
Atlantide.
Le luci
blu, elemento ricorrente nel video, rappresentano proprio questa dimensione
enigmatica e sommersa.
Un altro elemento chiave sono le luci al neon, che accompagnano l’evoluzione visiva del brano alternando il blu a tonalità più chiare, in particolare nello special in cui riproducono dei veri e propri fulmini, sottolineando così il cambiamento emotivo e sonoro della canzone.
Quali
sono le tue influenze musicali?
Harry Styles, Ultimo, Tom Grennan e Ed Sheeran sono gli artisti a cui mi sono ispirata maggiormente negli anni. Nelle occasioni in cui mi sono ritrovata a scrivere delle colonne sonore Hans Zimmer è stato sicuramente un grande riferimento musicale.
Come
e quando è iniziata la tua passione per la musica?
La mia
avventura nella musica è iniziata a otto anni, quando i miei genitori mi
proposero di intraprendere un corso di chitarra. Poco dopo, mi sono avvicinata
al flauto traverso, per poi scoprire, intorno ai nove anni, una vera e propria
passione per il canto. Negli anni ho avuto modo di formarmi in diverse scuole e
accademie, un percorso che mi ha portata fino a
Londra,
dove ho deciso di trasferirmi per inseguire il sogno di diventare cantautrice e
approfondire la mia crescita artistica.
Oggi studio pianoforte pop a Roma e continuo a investire ogni giorno nella mia musica, con passione, dedizione e il desiderio costante di evolvermi.
Con
quale artista ti piacerebbe collaborare e perché?
La mia collaborazione dei sogni sarebbe con Ultimo. Sono ormai diversi anni che lo seguo e penso che la sua musica sia in grado di abbracciare chiunque lo ascolti.
Progetti
futuri?
Sto
scrivendo un ep insieme alla Ebim Records e spero di poter rilasciare qualcosa
a breve. Oltre a questo progetto ho molti brani ancora da pubblicare e vorrei
farlo al più presto, come la colonna sonora ispirata al libro di Rossana
Soldano ‘Come Anima Mai’


