La mostra “Monumenti di spagnoli a Roma”, organizzata congiuntamente dal progetto di ricerca ANIHO, dalla Scuola Spagnola di Storia e Archeologia di Roma (EEHAR-CSIC), dall'Instituto Cervantes di Roma e dall'Accademia di Spagna a Roma, con il supporto del progetto PCCR e dell'Ambasciata di Spagna in Italia, è la prima esposizione nella capitale che, ospitata in due sedi prestigiose, attraverso un connubio strategico vuole avvicinare il pubblico internazionale all'eredità storico-artistica spagnola nella Città Eterna.
Un’unica mostra in due cornici splendide: l’esposizione “Monumenti di spagnoli a Roma. Passato e presente di un paesaggio culturale” sarà infatti accolta dall’Instituto Cervantes di Roma nella sede della Sala Dalí dall’11 settembre al 15 ottobre 2025, e “Monumenti di spagnoli a Roma. Elías Tormo all’Accademia di Spagna” avrà luogo presso la Real Academia de España en Roma sempre dall’11 settembre al 15 ottobre 2025.
L’esposizione “Monumenti di spagnoli a Roma. Passato e presente di un paesaggio culturale” è stata inaugurata giovedì 11 settembre 2025 alle ore 18.00 presso la Sala Dalì da S.E. L’Ambasciatore di Spagna in Italia Miguel Fernández-Palacios Martínez. La mostra esplora la profonda impronta ispanica nella capitale e sottolinea le relazioni artistiche e culturali tra Spagna e Italia.
Punto di partenza dell’esposizione, a cura di Paloma Martín-Esperanza, Gloria Mora e Antonio Duplá, è l'opera Monumentos de españoles en Roma, y de portugueses e hispano-americanos (Monumenti di spagnoli a Roma, e di portoghesi e ispano-americani) dello storico dell’arte e umanista Elías Tormo y Monzó (1869-1957), pubblicata a Roma nel 1940 e a Madrid nel 1942.
Sempre con l’obiettivo di evidenziare le relazioni artistiche e culturali tra Spagna e Italia, sono state organizzate alcune attività parallele alla mostra, gratuite e aperte a tutti. Si comincerà sabato 13 settembre alle ore 10.30 dalla Sala Dalì con un suggestivo “Itinerario tra i monumenti di spagnoli a Roma”, una visita guidata tra celebri monumenti collegati alla Spagna: dalla chiesa di Santiago degli Spagnoli a Palazzo Altemps, Castel Sant'Angelo, fino alla chiesa di Monserrato e, infine, al foro di Traiano.
Seguiranno tre conferenze: martedì 16 settembre alle ore 18.00 presso la Sala Dalì Luis Arciniega (Università di Valencia) parlerà de “Il paesaggio culturale iberoamericano a Roma: il contributo di Elías Tormo”; martedì 30 settembre alle ore 17.00 presso la Escuela Española de Historia y Arqueología de Roma Manuel Vaquero Piñeiro (Università degli Studi di Perugia) racconterà de “La costruzione della Roma Barocca. Le case di Santiago degli Spagnoli in Piazza Navona”; martedì 14 ottobre alle ore 18.00 nella cornice della Real Academia de España en Roma Paloma Martín-Esperanza (Università Autonoma di Madrid) terrà una conferenza su “Più che pellegrini: gli spagnoli di fronte alla Roma classica”.
L'opera di Tormo, realizzata in due volumi eccezionalmente esposti in questa occasione, ha rappresentato la prima ed unica sintesi sui monumenti che hanno una relazione diretta o indiretta con Spagna, Portogallo ed Iberoamerica. Ricca di informazioni di grande utilità, anche ad ottanta anni dalla sua pubblicazione, continua ad essere un saldo punto di riferimento per gli storici. I volumi sono illustrati con numerose immagini dei monumenti della Capitale che rivivranno attraverso le fotografie esposte nelle due sedi espositive.
La mostra “Monumenti di spagnoli a Roma” nel suo doppio percorso vuole rivendicare, in un continuo gioco di rimandi tra le due importanti Istituzioni spagnole, anche attraverso una serie di fotografie, il valore di queste tavole, offrendo al contempo uno sguardo diverso e moderno sullo stato attuale di questi monumenti, reintepretando la loro importanza nel paesaggio di Roma.
Da una parte non è casuale il luogo scelto per l'esposizione “Monumenti di spagnoli a Roma. Passato e presente di un paesaggio culturale”: la Sala Dalì a Piazza Navona, scenario prediletto della comunità spagnola a Roma fin dalla fine del XV secolo, quando si insediò nei suoi dintorni la comunità ispanica, trasformando l’antico circo romano in un luogo di celebrazione e festa, dove risuonarono le vittorie su Granada, si celebrarono corride e carnevali, oltre a molteplici atti religiosi attorno all'antica chiesa nazionale di Spagna, San Giacomo degli Spagnoli.
Dall’altra parte, nella mostra “Monumenti di spagnoli a Roma. Elías Tormo all’Accademia di Spagna” il Tempietto di San Pietro in Montorio, splendida cornice della Real Academia de España en Roma, si fa fulcro della duplice esposizione attraverso un approfondimento sulla figura del celebre umanista spagnolo e attraverso splendide immagini che incanteranno il visitatore. L’esposizione rivendica il valore delle illustrazioni originali di Tormo, offrendo al contempo una prospettiva attuale sullo stato di questi monumenti e sulla loro rilevanza nello scenario romano.
“Monumenti di spagnoli a Roma” è una esposizione innovativa nel lungo percorso della traccia ispanica a Roma poiché non solo affronta in entrambe le sedi l'importanza delle relazioni tra Spagna e Italia sul piano artistico e culturale, ma offre una visione di ampio respiro della trasformazione del nostro sguardo sui monumenti che sono derivati da queste relazioni.
Il Tempietto realizzato da Bramante sotto il patrocinio dei Re Cattolici riveste un ruolo indiscutibile nella mostra, condividendo lo spazio con le sculture di Traiano, con le chiese nazionali, con il vecchio Collegio Spagnolo del Palazzo Altemps o con il celebre ritratto di Innocenzo X realizzato da Velázquez, oltre ad altri luoghi meno conosciuti del patrimonio spagnolo nella Città Eterna, quali il palazzo della famiglia Vacas, la via P. Chacón sull'Aventino o il monte Testaccio.
Come rivelano le fonti del periodo moderno, nel Campo Marzio si parlava soprattutto in spagnolo. La Sala Dalí dell'Instituto Cervantes di Roma, situata nel cuore di piazza Navona, fa rivivere attraverso la mostra quegli echi che risuonano ancora nei monumenti di Spagna, Portogallo e Iberoamerica a Roma.