Il
20 settembre MIA MARTINI avrebbe compiuto 78 anni e venerdì 19
settembre arriva in radio “Vivo”, l’inedito del 1977 tratto
da “TARAB” l’album con canzoni inedite e
interpretazioni alternative di brani già noti proposti con
nuovi arrangiamenti di Maurizio Piccoli e la produzione
esecutiva di Massimo Massagrande. “TARAB” è disponibile in
digitale, in cd e in doppio Vinile Crystal (Nar International/Warner
Music Italy).
“Vivo” è una canzone
inedita del 1977 ed era uno dei brani candidati a entrare nell'album “Per
amarti” dove Mia sfodera un'interpretazione intensa con un'estensione
vocale eccezionale.
Al
lancio in radio di “Vivo” si affianca il video che solo nella
versione su Youtube si chiude con un contributo dove la grande Mimì risponde a
un grande Enzo Tortora, per gentile concessione di RSI
Radiotelevisione svizzera. Il videoclip si sviluppa attraverso un linguaggio
visivo simbolico, in cui la maggior parte delle scene è montata in reverse.
Questa scelta stilistica rappresenta un viaggio a ritroso nella memoria, una
rievocazione intensa e cruda degli aspetti più tossici e dolorosi che portano
irrimediabilmente a giungere al punto di rottura di ogni relazione umana. A
partire dal ritornello, il flusso visivo si ribalta: le immagini riprendono il
loro corso naturale, sincronizzandosi con un testo che diventa dichiarazione di
forza e rinascita. Il ritornello, infatti, si configura come un vero e proprio
manifesto di self-empowerment femminile, in cui le
protagoniste si riappropriano della propria indipendenza emotiva e
della propria identità al di là della relazione finita. L’ideazione e editing
sono di Giuseppe Coviello che ha curato anche tutto l’artwork
e le grafiche del progetto TARAB).
Nel
2024 è nato il progetto per celebrare il trentennale della scomparsa di Mia
Martini, concentrandosi su brani inediti, rarità e performance vocali rare,
ascoltabili solo attraverso registrazioni dal vivo o prove in studio. Maurizio
Piccoli spiega «il lavoro si è diviso tra l'uso delle registrazioni
originali delle voci e la creazione di nuovi arrangiamenti moderni per
valorizzare la sua voce. L'obiettivo è stato quello di offrire a Mimì una
"nuova primavera". Il risultato è stato un confronto quotidiano con
la sua musica, la sua voce, includendo circa quaranta brani selezionati con il
contributo di Franco Canuto, per rappresentare le diverse sfaccettature
musicali e interpretative di Mia Martini, che da oltre cinquanta anni continua
a regalarci grandi emozioni.»
Tarab deriva
dall'arabo tarabi (طرب)
che significa "agitarsi", "danzare" o "divertirsi con
la musica". È una parola che incarna lo stato d’estasi che si vive quando
si ascolta una musica che ci piace molto, che ci emoziona e ci permette un
distacco dal luogo in cui siamo, per trasportarci altrove. È una delle dieci
parole al mondo che non possono essere tradotte con un unico termine in
un’altra lingua, ma che devono essere spiegate utilizzando più parole.
Questa la tracklist dell’album con importanti informazioni sulle versioni
presenti: “TARAB (Soffio d’anima)” composizione inedita datata tra la fine
degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta. Si tratta di un brano di soli
vocalizzi molto suggestivo; “Madre e Figlia”, inedito
del 1982 che grazie a questo progetto vede la luce, composto dalla stessa Mia
per quanto riguarda il testo e da Guido Guglielminetti per la musica, tratta
del rapporto tormentato tra una madre e una figlia. “Il
fiume dei profumi” brano all’origine pubblicato nell’album “Lacrime”
del 1992. La versione contenuta in questa raccolta è una prova registrata nello
studio di casa di Biagio Antonacci nel 1991. “Il
Pescatore” canzone dell’amatissimo Fabrizio De Andrè,
già presente live nel disco “Miei compagni di viaggio” (1983),
viene rispolverata dall’artista negli anni ‘90 con un cantato
completamente diverso dal precedente e con un arrangiamento del tutto inedito.
“Di tanto amore”, venne pubblicata nell’album “Danza” del
1978.
Mimì
amava rispolverare qualche suo brano del passato con l’intenzione di inserirlo
in un nuovo progetto. Questa versione è un cantato del 1992 del
brano composto da Ivano Fossati. “Almeno tu
nell’universo” uno dei brani più rappresentativi del
repertorio dell’artista, sicuramente quello che la riportò al successo dopo un
periodo di silenzio. Scritto da Bruno Lauzi sulle musiche di Maurizio
Fabrizio, qui nel cantato del provino che fu fatto ascoltare alla
commissione esaminatrice del festival di Sanremo del 1989. “Stiamo
come stiamo” fu presentato a Sanremo 1993 dalla
coppia Mia Martini – Loredana Bertè. Questa versione,
nell’interpretazione da solista, fu provinata in studio. Il brano, di Maurizio
Piccoli e Loredana Bertè, piaceva particolarmente a Mimì, tanto da
inserirlo nella scaletta del tour dello stesso anno.
“Io
e la musica” di Amedeo Minghi e Antonio Coggio,
descrive il rapporto simbiotico che ogni artista vive con la musica. Questa
versione inedita doveva far parte di un progetto a supporto del singolo “Spaccami
il cuore”. Verrà poi ripresa e inserita nell’album “La mia
razza” pubblicato nel 1990. “All blues”, sicuramente
uno dei brani più conosciuti del grande Miles Davis. Questa
versione inedita è del 1991. “Vivo” canzone inedita del
1977, era uno dei brani candidati a entrare nell'album “Per amarti”
dove Mia sfodera un'interpretazione intensa con un'estensione vocale
eccezionale. “Un altro atlantico” brano dal testo intenso a
opera di Maurizio Piccoli su una splendida melodia di Maurizio
Fabrizio. In questa versione inedita è impreziosito da un’interpretazione
straordinaria. Inizialmente era stato pensato per la partecipazione a Sanremo
1990 e in quella versione verrà poi inserito nell’album “La mia razza”
pubblicato nello stesso anno.
“Il
giorno che verrà (Nanneò)” pubblicato con il titolo “Nanneò”
nell'album “Mimì” (1981) e caratterizzato da soli
vocalizzi, fu poi ripreso da Mia ed arricchito con un testo inedito. Questo
brano, firmato proprio da Mia Martini testo e musica, è un canto
positivo e festoso, un canto di speranza, la speranza di diventare madre un
giorno... il giorno che verrà. “Canto del cuore (Canto universale)”, pubblicato
originariamente nel 1978 da Dario Baldan Bembo con il titolo “Canto
Universale” e con lo pseudonimo di Jimmy Browning di
cui Mia Martini riscrisse il testo in maniera decisamente
autobiografica definendolo “il canto della mia passione” e si diceva molto
dispiaciuta che non fosse stato mai pubblicato. La versione qui presente è la
prima realizzata da Mia Martini dello stesso brano.
“Buio” brano
molto intenso, scritto e composto da Mimmo Cavallo, pubblicato
postumo nel 2004 e qui in una versione con una struttura musicale diversa.
Doveva far parte dell’album “Lacrime”, ma avendo il brano una
valenza forte e trainante, si pensò di accantonarlo per trovargli poi
collocazione in un futuro progetto. Si tratta di un canto del dolore: “questo
buio che mi spegne le stelle ad una ad una…”. “Bagnara” inedito
della metà degli anni ‘80 dedicato al suo paese natale. La particolarità di
questa melodia è quella di essere costituita da vocalizzi, ispirati a un
immaginario canto delle sirene. Il brano è stato arricchito da registrazioni
ambientali (rumore del mare e altro) effettuate dalla stessa Mimì su una
spiaggia di Bagnara Calabra. “Inno” composto dalla
coppia Michele Piccoli – Dario Baldan Bembo, già pubblicato
nell’album del 1974 “È proprio come vivere”, è uno dei più
raffinati di tutta la discografia dell’artista e comunque uno dei
suoi preferiti, inserito nelle scalette di quasi tutti i suoi tour: Mimì ha
sempre manifestato il desiderio che questa versione inedita del 1992 potesse
essere inserita in uno dei suoi futuri album.
“Che
sia un amore” con un parlato di commiato accompagnato dalla musica
suggestiva di Maurizio Piccoli. Le parole di speranza sono tratte
da una lunga poesia di Claudio Baglioni intitolata “Oltre
la collina” che all’epoca veniva accompagnata da una musica del
compositore Antonio Coggio. “Uomini Farfalla” già
contenuta nell’album “Lacrime” del 1992, è una canzone che
l’artista commissionò all’amico e compositore Maurizio Piccoli chiedendogli
di trattare con delicatezza il tema dell’omosessualità. Questa è una versione
con un’interpretazione molto intensa, inedita su una base che era
stata realizzata da Maurizio Piccoli nel suo studio di casa.