Sul delitto di Via Poma, avvenuto il 7 agosto 1990, trentacinque anni fa, a Roma, in uno degli uffici degli Alberghi della Gioventù, non è stata ancora scritta la parola fine.
L’omicidio di Simonetta Cesaroni resta un mistero. Presunti colpevoli dichiarati poi innocenti; errori investigativi; un lungo processo con tre gradi di giudizio e una piena assoluzione; l’ombra di depistaggi. Un caso arrivato ad interessare la Commissione Antimafia che aprì un’istruttoria nel 2022. Ma, soprattutto, un caso ancora aperto con la decisione della Gip di Roma che, nel 2024, ha respinto la richiesta di archiviazione e ha sintetizzato in 55 pagine tutto quello che su Via Poma è andato storto e va rifatto da capo: testimonianze da raccogliere di nuovo, alibi da verificare, DNA da prelevare.A Speciale Tg1, domenica 3 agosto, alle 23.50 su Rai1, una testimonianza esclusiva della sorella di Simonetta, Paola Cesaroni, che in una lettera riafferma la fiducia nei giudici e nella giustizia affinché si arrivi alla verità sull’omicidio, con delle parole di pietas anche per tutte le altre donne uccise dopo di lei.
Alessandro Gaeta e Sabrina Turco ripercorrono la storia di quel delitto con nuove testimonianze e filmati inediti scovati nelle Teche Rai, scavando negli archivi del “non detto” e dei “non ricordo”.
Trentacinque anni di inchieste che hanno contribuito a erigere il muro di gomma intorno e dentro il palazzo di Via Poma, un muro di bugie e mezze verità che hanno impedito di arrivare a chi ha ucciso Simonetta.
La Giudice per le Indagini Preliminari di Roma nell’ordinanza di novembre 2024 invita a indagare di nuovo a tappeto su tutti i protagonisti coinvolti direttamente o indirettamente in questa tragica vicenda, menzionando anche l’ombra dei servizi segreti e dei cosiddetti poteri forti.
Alessandro Gaeta e Sabrina Turco sono tornati sul luogo del delitto, approfondendo anche aspetti finora rimasti inediti, allontanandosi dai luoghi consegnati alle cronache di questa vicenda e cercando di ricostruire i fatti con interviste ad alcuni protagonisti del caso e a specialisti del mondo forense e della genetica forense. “La ragazza di Via Poma”, con il montaggio di Marina Vidon e le ricerche di Giulia Trentini.