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Luca Rustici - Ph. by Marco Carotenuto |
Luca Rustici, nome storico della musica italiana, torna a commuovere con un brano intimo e universale: “Tienimi con Te”. Un dialogo delicato tra l’umano e il divino, dove le immagini naturali diventano metafora dell’anima in cerca di senso, consolazione e presenza. Con oltre 10 milioni di dischi venduti e collaborazioni con i più grandi della musica, Rustici ci accompagna in un viaggio spirituale e poetico.
Luca, “Tienimi con Te” è una
preghiera in musica. Come nasce questo bisogno di affidamento?
Siamo lontani dal concetto che arriviamo senza nulla e andiamo via senza nulla.
Cosa c’è di meglio di un pensiero di totale abbandono?
Nel brano parli di “cuore che
si fonde con l’immenso”: quanto è importante oggi riscoprire la spiritualità?
La metafora nel brano vuole significare che due cose esattamente opposte
possono collaborare per navigare verso l’immenso.
Le immagini naturali dominano
il testo. Cosa rappresentano per te roccia, vento, sole?
Sono elementi che possono rompere, ma anche aggiustare. In ognuno di essi c’è
una contrapposizione.
Il videoclip è stato girato in
una location che unisce deserto e vegetazione. Che significato ha questa
scelta?
Il neutro ha predominato sulla scelta: la solitudine che si unisce
all’universo.
Nel tuo percorso artistico sei
stato autore, musicista, produttore. Come cambia l’approccio a una canzone così
personale?
Le canzoni nascono e basta. Poi, dopo qualche giorno, mi rendo conto se voglio
farla io oppure se desidero che qualcuno mi regali una sua interpretazione.
Cosa ti auguri arrivi al
pubblico attraverso questo brano?
Spero in una riflessione. Le canzoni non si spiegano: ognuno faccia la sua.
Luca
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