Dal 25 luglio arriva in libreria “These, Antithese, Synthese – reconstructed”, un ampio volume edito da Skira che, per la prima volta dal 1935, ripropone integralmente la storica selezione di opere esposta nella leggendaria mostra These, Antithese, Synthese tenutasi al Kunstmuseum Luzern.
Il libro, pubblicato in occasione della mostra Kandinsky, Picasso, Miró et al. back in Lucerne in corso al Kunstmuseum Luzern fino al 2 novembre 2025, ricostruisce uno dei progetti espositivi più visionari degli anni Trenta che, sullo sfondo di una Europa segnata dal totalitarismo, proponeva una nuova idea di arte astratta accessibile e non elitaria.
Tra i protagonisti di quella mostra – oggi nuovamente riuniti tra le pagine del volume – artisti del calibro di Alberto Giacometti, Joan Miró, Pablo Picasso, Georges Braque e Alexander Calder.
Attraverso immagini d’archivio, recensioni d'epoca e un’attenta ricostruzione della provenienza delle opere, questa pubblicazione – a cura del Kunstmuseum Luzern, con i testi di Fanni Fetzer, Stanislaus von Moos, Beni Muhl e Bettina Steinbrügge – esplora l’enorme impatto culturale di una mostra pionieristica, approfondendone il contesto storico e riscoprendo un linguaggio artistico che, a distanza di quasi un secolo, continua a essere fonte di ispirazione.
La prima sezione del volume si occupa di ricostruire il catalogo originale, progettato da Jan Tschichold, figura di spicco della “Nuova Tipografia” alla Münchner Meisterschule. Il facsimile del catalogo è qui presentato attraverso una copia privata, tra le pochissime superstiti, ricca delle annotazioni dello storico dell’arte e intellettuale socialista Konrad Farner, responsabile anche della bibliografia del catalogo, in un’evidente espressione dell’ambiente socio-politico che ispirò l’allestimento. |
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Wassily Kandinsky, Durchgehender Strich, 1923, Öl auf Leinwand, 140.8 × 202 × 2.7cm, Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, Düsseldorf, erworben 1967 aus einer Spende des Westdeutschen Rundfunks, Foto: Walter Klein |
A seguire, viene approfondito il lungo processo di ricostruzione dell’allestimento storico – durato oltre cinque anni – volto a rintracciare la totalità delle opere originarie e definirne con certezza la provenienza. A partire da poche fotografie d’epoca, il lavoro di ricerca ha portato negli anni a importanti scoperte – come l’identificazione di un Mobile di Calder o la corretta attribuzione di un dipinto di Miró – ma anche a constatazioni amare, come la probabile perdita delle opere in cemento di Sophie Taeuber-Arp. Le opere, oggi disperse tra Europa e Stati Uniti, riflettono percorsi biografici segnati da guerre, esili e confische, restituendo il clima complesso dell’Europa tra le due guerre.
Fanni Fetzer Direttrice del Kunstmuseum di Lucerna dal 2011, dopo esperienze al Kunstmuseum Thun e Kunsthaus Langenthal. Ha collaborato con artisti come David Hockney e Candida Höfer.
Stanislaus von Moos Storico dell’arte e professore emerito a Zurigo, nel 2023 ha ricevuto nel 2023 il Grand Prix Meret Oppenheim.
Beni Muhl Storico dell’arte, ha lavorato al Kunstmuseum di Lucerna e attualmente svolge un’attività di ricerca sul tardo modernismo, con focus sulle artiste della controcultura.
Bettina Steinbrügge Direttrice del Mudam Luxembourg, ex direttrice del Kunstverein di Amburgo e curatrice al Belvedere Museum di Vienna. |