GRAN FINALE PER L’ISCHIA FILM FESTIVAL 2025. Tra applausi e sorrisi, il Festival si proietta verso il 2026

 


L’ultima giornata dell’Ischia Film Festival 2025 ha raccolto l’energia dei giorni precedenti, restituendola in un finale carico di emozione. Le luci del Castello Aragonese hanno accompagnato la chiusura di un viaggio fatto di storie, incontri e sguardi condivisi.

In Piazza delle Armi, la serata si è svolta con la proiezione di Parthenope di Paolo Sorrentino, introdotta da Celeste Dalla Porta, accolta con calore per la sua eleganza e intensità. “Mi sono preparata partendo dalla realtà, non dal mito. Il mio personaggio si muove tra culture, in una città viva che pulsa e cambia. Il mito è arrivato dopo, come riflessione sulla memoria e sull’identità”, ha raccontato. “Mi porto dietro l’azzurro del mare, il profumo della città, il cielo... e quelle camminate da sola, cercando di capirla. Ma Napoli non si capisce: si vive. È una città che trasforma l’immaginazione.” E sul festival: “C’è qualcosa di magico. È un festival generazionale, pieno di stimoli. Sono onorata di viverlo in un momento così importante della mia vita.”

 

La Cerimonia di Premiazione ha avuto luogo, invece, nella Cattedrale dell’Assunta. Alla conduzione si sono alternati Aurora Cecchi, Giuseppe Carrieri, Antonio Capellupo e Giuseppe Borrone, con il supporto dell’interprete Juliana De Angelis per gli ospiti internazionali. Insieme a loro sul palco, anche i giurati, le autorità ischitane, i partner e gli sponsor del Festival.

 

Per la sezione lungometraggi, la giuria composta da Anna Ammirati, Simona Balducci e Sandra Lipski ha assegnato l’Ischia Film Award a Bauryna Salu del regista kazako Askhat Kuchichirekov, accompagnato da un’opera dell’artista Luisa LambriUntitled (Freeman House), offerta da Treccani Esperienze. Miglior regia a Amirhossein Saghafi per For Love, miglior fotografia a Tatsuya Yamada per River Returns e miglior scenografia a Ricardo Preto per A Pedra Sonha dar Flor.

 

Per i cortometraggi, la giuria formata da Davide Magnisi, Alessandro Negrini e Dominik Cicak ha premiato Ali Alizadeh per Recurrence, con menzione speciale alla regista estone Madli Laane per Jungle Law.

 

Nella sezione Location Negata, la giuria composta da Chiara Spagnoli Gabardi, Rainer Lipski e Daniele Orazi ha assegnato il premio – consegnato da BPER Banca – a Oceania: Journey to the Center di Natalie Zimmerman, con menzione speciale a Prison Beauty Contest di Srdan Šarenac. Per i corti, premio a Ya Hanouni di Lyna Tadount e Sofian Chouaib, menzione a Clear Sky di Marcin Kundera.

 

Applausi per Celeste Dalla Porta, premiata come miglior attrice protagonista per Parthenope, “per aver dato vita a un personaggio autentico e misurato, accompagnando il film con sensibilità e verità”. Il premio come miglior attore protagonista è andato a Marco Giallini per La città proibita di Gabriele Mainetti, “per la forza e l’ironia con cui dà corpo a un personaggio spiazzante, capace di raccontare la fragilità maschile senza cliché”.

 

Tra i riconoscimenti speciali, il nuovo Premio Italy for Movies è stato assegnato a Enzo Sisti, storico produttore esecutivo che ha portato in Italia importanti produzioni internazionali. Il Foreign Award è andato al regista Christopher Nolan, “per aver ridefinito la grammatica della settima arte, elevando la location a struttura narrativa e concettuale”. Il Premio ViVeTech è stato conferito a Simona Balducci, capo delle costruzioni scenografiche di Cinecittà, “per il contributo all’eccellenza produttiva del cinema italiano nel mondo”.

 

Nel corso della settimana, il festival ha ospitato grandi nomi della scena internazionale, tra cui la Premio Oscar Marcia Gay Harden, Luca Zingaretti, Francesca Comencini, Luca Bigazzi, Toni Servillo, Roberto Andò, Anna Ammirati, Marco Giallini e Celeste Dalla Porta.

 

Con uno sguardo già rivolto al futuro, è stata annunciata, inoltre, per la prossima edizione una nuova sezione dedicata al cinema d’impresa, promossa da Bonacina 1889, Upskill 4.0 e Stefano Micelli, per valorizzare il dialogo tra impresa, cultura e linguaggio cinematografico.

 

Il Festival guarda così al 2026 con la consapevolezza di aver costruito, giorno dopo giorno, uno spazio reale di confronto e bellezza. Un luogo dove il cinema ha parlato tutte le lingue, attraversato emozioni diverse e abitato ogni angolo del Castello.

 

Questa edizione ha portato a Ischia grandi ospiti, prestigiose anteprime e novità per il futuro, confermando la vocazione internazionale del nostro progetto, senza perdere il legame profondo con i luoghi e le storie che li abitano”, ha dichiarato il Direttore Michelangelo Messina.

 

Resta il segno di un tempo condiviso, vivo, che attraverso il cinema continua a parlare il linguaggio della cultura, del dialogo e della qualità.

 

La ventitreesima edizione dell’Ischia Film Festival si è svolta dal 28 giugno al 5 luglio al Castello Aragonese d’Ischia, diretta da Michelangelo Messina, con il sostegno di MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Campania – Film Commission Regione Campania, Bonacina, BPER Banca, Treccani Esperienze, ViVeTech.

 

INFO

www.ischiafilmfestival.it/

www.instagram.com/ischiafilmfestival/

www.facebook.com/IschiaFilmFestival

www.tiktok.com/@ischiafilmfestival

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