C’è una conchiglia sulla spiaggia che nessuno raccoglie. È piccola, fragile.
La dinamica crescente accompagna perfettamente il messaggio: parte da un sussurro e si apre in un grido di consapevolezza. Il testo è una ferita aperta che parla con dolcezza. Non ci sono accuse dirette, solo immagini potenti: occhi spaventati, giochi mai iniziati, silenzi assordanti. A rendere ancora più intensa l’esperienza d’ascolto è il finale del brano, dove compaiono le voci dei figli che la stessa Giorgia ha coinvolto nella produzione per emozionare ed emozionarsi. |
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Crediti:
Testo di: Giorgia Monti Produzione, Distribuzione e Promozione a cura di Artisti Online Etichetta Discografica |
e, coperta di sabbia… ma dentro nasconde il rumore di un grido.
“Un bimbo a Gaza” è proprio questo: il suono sottile ma potente di chi non ha voce, trasformato in musica da chi ha scelto di parlare per lui.
Con il suo primo singolo, che uscirà il 4 luglio in radio e su tutte le piattaforme digitali, Giorgia dà inizio a un progetto artistico che non ha paura di sporcarsi le mani con le emozioni vere.
La cantante non si limita a cantare: racconta, denuncia, accarezza e colpisce.
Il brano si presenta come una ballata pop intensa e dal forte impatto emotivo.
L'arrangiamento è misurato e rispettoso, lasciando spazio alla voce come protagonista assoluta. Una voce che sa essere morbida e carezzevole nei versi, ma che esplode in tutta la sua forza nel ritornello, portando con sé un carico emotivo autentico.
Le scelte musicali privilegiano pianoforte, archi e tocchi elettronici leggeri, in una produzione che bilancia bene il pathos del testo con una struttura accessibile e coinvolgente.