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Antonella Bucci - Ph. by Giovanni Santarelli |
“Sogni
ribelli” è un titolo potente. Cosa rappresentano per te questi sogni?
Per me “Sogni Ribelli” sono
quei desideri profondi che resistono, che non si piegano anche quando tutto attorno
sembra spingerti a smettere di crederci. Sono sogni testardi, viscerali, che
parlano della parte più autentica di noi. Non sono ribelli per forza, ma perché
scelgono strade diverse, più difficili, più vere. In questo senso,
rappresentano il mio percorso, quello artistico e personale: fatto di
resistenze, di scelte non sempre facili, ma sempre guidate dal cuore.
Com’è
nata la collaborazione con Raf e in che modo ha influenzato il brano?
La collaborazione con Raf è
nata in modo molto semplice e naturale, com’è giusto che accada tra persone che
si stimano. Durante una chiacchierata in pausa, è emersa la necessità di un
brano che potesse raccontare qualcosa di vero, di sentito. Io e Mauro Mengali
stavamo già lavorando su alcune idee, una serie di brani in cantiere, e da lì
Raf insieme a Valerio Bruno ha saputo cogliere l’anima giusta, dando forma a
questa piccola perla. Il suo tocco sensibile ha portato equilibrio, intensità e
una sonorità profonda che ha reso Sogni ribelli qualcosa di speciale.
Il
video racconta una rinascita visivamente intensa. Quanto ti rispecchi nella
performer protagonista?
Mi ci rispecchio moltissimo. La
performer è il mio riflesso simbolico: attraversa fasi di oscurità, resistenze
interiori, e poi trova la forza di liberarsi, di affermare sé stessa. È un
viaggio emotivo che ho vissuto sulla mia pelle. Ogni gesto, ogni movimento
racconta una parte di me che ha lottato per tornare alla luce, senza più
chiedere il permesso di esistere. Guardarla è come guardarmi da fuori, con
tutte le fragilità e la forza che ho imparato ad accogliere.
Qual
è stato il momento più emozionante della registrazione del pezzo?
Il momento più emozionante è
stato sicuramente quando ci siamo ritrovati negli studi Rai, nella sala prove,
io e RAF. Avevamo davanti il brano e ci siamo messi lì, a lavorarlo nel canto,
cercando insieme la giusta intensità, l’emozione vera. È stato un momento
intimo, creativo, quasi magico, in cui tutto ha preso forma in modo naturale,
come se le note e le parole sapessero già dove andare. Poi, con il lavoro in
studio insieme a Mauro Mengali e Valerio Bruno, abbiamo iniziato a scambiarci
il materiale, limando ogni dettaglio con cura, fino a far emergere tutta
l’anima della canzone.
Il
brano contiene un messaggio di autenticità e coraggio. Credi che oggi ci sia
più bisogno di canzoni che parlino di identità?
Assolutamente sì. Oggi più che
mai c’è bisogno di canzoni che parlino di identità, di coraggio e verità. In un
tempo in cui tutto scorre veloce e spesso in superficie, raccontare chi siamo
davvero – con le nostre fragilità, le nostre scelte controcorrente, i sogni che
non molliamo – diventa un atto necessario. "Sogni ribelli" è proprio
questo: un invito a non omologarsi, a restare fedeli a sé stessi, anche quando
è scomodo. La musica può ancora scuotere, far riflettere, e soprattutto far
sentire meno soli.
Dal
punto di vista vocale e interpretativo, come hai lavorato sulla tua performance
in studio?
Assolutamente sì. Oggi più che
mai c’è bisogno di canzoni che parlino di identità, di coraggio e verità. In un
tempo in cui tutto scorre veloce e spesso in superficie, raccontare chi siamo
davvero – con le nostre fragilità, le nostre scelte controcorrente, i sogni che
non molliamo – diventa un atto necessario. "Sogni ribelli" è proprio
questo: un invito a non omologarsi, a restare fedeli a sé stessi, anche quando
è scomodo. La musica può ancora scuotere, far riflettere, e soprattutto far
sentire meno soli.
“Sogni
ribelli” anticipa un progetto più ampio: cosa puoi svelarci del tuo prossimo
album?
Posso solo dire che “Sogni
ribelli” è il primo battito di un cuore che ha ancora tanto da raccontare. Il
progetto che sto costruendo è fatto di verità, passaggi intensi e suoni che
parlano direttamente all’anima. Sarà un album variegato ma coerente, dove ogni
brano rappresenta un frammento di vita, non solo mia ma anche di chi si
riconosce in certe emozioni. Sto lavorando con grande cura per dare voce a un
percorso artistico che mette al centro la libertà di essere. Non posso svelare
troppo, ma prometto autenticità.