Pescara, dal 1° luglio una mostra diffusa di Matteo Fato

 


La Fondazione La Rocca presieduta da Ottorino La Rocca presenta Il difficile è dimenticare ciò che si è visto per casa (Ritratto di Pescara per caso), una mostra personale di Matteo Fato diffusa a Pescara, curata da Simone Ciglia.

Matteo Fato è artista e docente di Grafica d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Il suo lavoro, tra pittura, incisione, scultura, video e installazione, è stato presentato in gallerie private e musei pubblici in Italia e all'estero, fra cui Mostyn (Llandudno, UK), il Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro, la Galleria Nazionale delle Marche – Palazzo Ducale di Urbino. Ha partecipato alla 16ª Quadriennale d’Arte e ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra i quali il Premio Ermanno Casoli e la selezione dalla Dena Foundation for Contemporary Art come artista italiano in residenza presso ArtOmi (New York). Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, tra cui quella della Banca d’Italia.

 

A sedici anni dalla sua ultima personale, Matteo Fato torna a esporre nella città in cui è nato e tuttora vive. Proprio dal legame con il luogo prende forma la mostra, sviluppando una riflessione sul rapporto tra l’artista e il territorio. L’esposizione si articola in diversi siti di Pescara: dagli spazi della Fondazione La Rocca ad alcuni dei principali musei della città, toccando diversi luoghi espositivi e non, fino ad attraversare lo spazio pubblico tramite interventi temporanei. Ogni sede propone una riflessione su un intreccio di temi – il paesaggio naturale e quello urbano, la storia dell’Abruzzo e la storia dell’arte – a comporre un personale ritratto della città.

Il titolo  – Il difficile è dimenticare ciò che si è visto per casa – combina due citazioni dello scrittore di origine pescarese Ennio Flaiano, che dichiarano la persistenza delle immagini con le quali si è cresciuti e da cui si è abitualmente circondati.

 

Fondazione La Rocca, Pescara (fino al 27 settembre 2025)

 

Luogo di partenza e di ritorno dell’intero progetto espositivo, la Fondazione La Rocca ospita un’antologia della mostra, raccogliendo il novero di temi che si dipanano nelle altre sedi. Opere inedite, realizzate per l’occasione, sono accostate ad altre del passato, dispiegando una campionatura di temi e generi che compendiano la ricerca dell’artista: dal ritratto al paesaggio, dalla natura morta al d’après (ovvero riprese e interpretazioni di opere precedenti). Altrettanto diverse sono le tecniche tramite le quali Fato ha espanso la pittura nello spazio: installazione, video, incisione, scultura.

In occasione di questo progetto espositivo, la Fondazione La Rocca presenta per la prima volta un nuovo spazio di recente acquisizione, il Project Space/FLR, una ex rimessa della cooperativa pescatori adiacente alla sede principale. In questa appendice si colloca un’installazione immersiva concepita come un archivio e Wunderkammer (camera delle meraviglie) che raccoglie una serie disparata di materiali: da quelli artistici – come opere di pittura e scultura – ad altri come video di documentazione e oggetti di studio. L’artista intende questo ambiente come una “messa in scena della pittura” che intende parlare della verità di questo linguaggio. Questo spazio sarà visitabile fino al 3 agosto.

 

Museo dell’Ottocento, Pescara (dal 25 luglio al 27 settembre 2025)

 

La sezione della mostra ospitata presso il Museo dell'Ottocento propone la questione del confronto con la storia dell’arte e con il museo, che muove il lavoro di Fato dagli esordi. Ospitato dal 2021 nello storico edificio dell’ex Banca d’Italia, il Museo dell’Ottocento accoglie la collezione di dipinti e sculture del XIX secolo dei coniugi Venceslao Di Persio e Rosanna Pallotta. L’artista ha studiato una selezione di quadri dall’ampia collezione – fra cui figurano le opere di Michele Cammarano, Antonio Mancini, Francesco Paolo Michetti, Federico Rossano, Paul-Désiré Trouillebert – realizzando una serie di opere d’après. Seguendo una lunga tradizione nella storia dell’arte, il ciclo è concepito come un omaggio nei confronti di maestri amati e allo stesso tempo una forma di riappropriazione e di dialogo con essi. A questo si aggiunge un altro nucleo di lavori realizzato in precedenza che affronta generi canonici della storia dell’arte, come il ritratto e l’autoritratto, il nudo, la natura morta.

L’intervento di Fato al Museo dell’Ottocento è segnato dalla volontà di lasciare un segno provvisorio: molte delle opere esposte sono mantenute all’interno delle casse di trasporto, come fossero state appena estratte dai depositi del museo.

  

Museo delle Genti d’Abruzzo, Pescara (fino al 27 settembre)

 

La riflessione sulla storia e la cultura materiale del territorio abruzzese è al centro della sezione  ospitata presso il Museo delle Genti d’Abruzzo. L’intervento di Fato si colloca all’interno del percorso espositivo del museo, in risonanza con i temi delle sale stesse: formazione etnica e continuità culturale; pastorizia; cicli produttivi agricoli; vita ed economia domestica; artigianato artistico tradizionale.

Il Museo delle Genti d’Abruzzo ha sede dal 1982 nel complesso del Bagno Borbonico, che nel decennio precedente ha ospitato le gallerie di Lucrezia De Domizio e Mario Pieroni, fra gli epicentri della felice stagione vissuta dall’arte contemporanea a Pescara negli anni Settanta del Novecento. Nel 1975, l’artista Gino De Dominicis ha presentato presso la galleria di De Domizio la mostra Quando non si parla più di immortalità del corpo (Ingresso riservato agli animali). In occasione di Il difficile è dimenticare ciò che si è visto per casa (Ritratto di Pescara per caso), Fato rivisita l’invito-cartolina realizzato all’epoca da De Dominicis, riproducendo – con l’ausilio di un drone – una veduta dello stesso tratto del lungomare di Pescara raffigurato nella cartolina originaria. All’interno della nuova immagine, Fato inserisce sé stesso, ritraendosi mentre solleva con le braccia un grande straccio per la pulizia dei pennelli, motivo ricorrente nel suo lavoro. La cartolina è realizzata in edizione limitata e distribuita in varie attività commerciali della città. 

 

zerozerosullivellodelmare, Pescara (29 giugno)

 

zerozerosullivellodelmare, spazio espositivo diretto dall’architetto Lucio Rosato, ospita una raccolta di opere all’insegna del deterioramento. L’insieme di lavori di Fato, presentato per la prima volta in questa occasione, è stato, infatti, danneggiato dall’allagamento che ha colpito lo studio dell’artista nel 2019: l’acqua ha lasciato un segno sui dipinti e le sculture che diventa qui un orizzonte lungo il quale si allineano le opere. Esponendo i risultati di questo episodio, Fato si dice guidato dalla convinzione che «l’opera non è mai rovinata».

Questa sezione della mostra sarà visitabile unicamente il 29 giugno alle 18:30.

 

 

Progetti speciali 

 

Sono previsti una serie di progetti speciali di natura performativa e temporanea che coinvolgono lo spazio pubblico di Pescara.

 

Vari spazi di Pescara

 

Nel periodo dal 9 giugno al 6 luglio, alcuni spazi pubblici di Pescara riservati alle affissioni pubblicitarie ospitano una serie di manifesti/opere realizzati da Matteo Fato. L'artista propone immagini offerte alla fruizione casuale nello spazio pubblico.

 

Itinerante a Pescara

 

Durante le giornate dell'opening, un veicolo con altoparlante diffonde per la città una canzone incisa da Matteo Fato insieme al curatore Simone Ciglia: Ha tutte le carte in regola di Piero Ciampi propone una riflessione, a tratti ironica, sulla figura dell’artista. La registrazione è anche prodotta in forma di vinile in edizione limitata. 

 

Porto canale, Pescara

 

L’area del porto canale di Pescara ospita una scultura di Fato prodotta per l’occasione: un cavalletto in pietra della Maiella rivolto verso il mare. Oggetto emblematico della pratica della pittura ed elemento ricorrente nel lavoro dell’artista, il cavalletto rappresenta per Fato «l’architettura che regge l’idea della pittura»: tradotto in forma scultorea, diventa «una possibilità di finestra sul mondo […]. È una lente che aiuta a mettere a fuoco la responsabilità della pittura».

Questa sezione della mostra intesse un legame con ARTEPARCO, progetto che promuove il dialogo tra natura e arte contemporanea all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise attraverso la creazione di un vero e proprio museo a cielo aperto. In questo contesto, nel 2019, Fato ha realizzato la prima versione dell’opera, in collaborazione con il filologo musicale Gianni Garrera: (specchi angelici) consiste di tre riproduzioni – realizzate inizialmente in legno, quindi in ferro – di un antico cavalletto da pittore. Inquadrando la natura circostante, i cavalletti rappresentano la decisione dell’artista di “non dipingere il paesaggio per ricordarlo”.

Nella nuova versione pescarese, l’opera è intesa anche come omaggio a Franco Summa, un altro dei protagonisti dell’arte contemporanea nella città adriatica. Nella performance Un Arcobaleno dipinto sul Mare (1977), l’artista aveva invitato ventiquattro personaggi del mondo dell’arte a dipingere altrettante tele monocrome sulla spiaggia di Pescara. 

 

Lungofiume Pescara

 

Il 28 e 29 giugno, giornate dell'opening, il tratto del fiume Pescara che fronteggia la Fondazione La Rocca sarà percorso da una paranza che trasporta un intervento dell’artista: gli stracci utilizzati per la pulitura dei pennelli, conservati da circa dieci anni, sono cuciti insieme a comporre una vela di sette metri di altezza. Un altro elemento ricorrente nel vocabolario materiale di Fato, lo straccio rappresenta «una sorta di sindone del dipinto» (Caliandro).

La produzione della vela e la relativa performance sono realizzate in collaborazione con Mario Camplone, membro di una storica famiglia di pescatori abruzzesi, insieme con Alberto D’Ambrosio della Veleria AD.

 

Spazio Matta, Pescara

 

Domenica 29 giugno alle ore 10 è prevista una lezione-conferenza di Gianni Garrera presso lo Spazio Matta di Pescara: sullo sfondo di una scenografia teatrale realizzata da Matteo Fato, il filologo musicale svolgerà una riflessione sulla pittura. Garrera accompagna il lavoro di Fato dal 2010, partecipando con contributi teorici nella forma di assunti.

 

Casa Flaiano, Pescara

 

Una scritta al neon dedicata ad Ennio Flaiano è collocata temporaneamente sulla facciata della casa natale dello scrittore, nella zona di Pescara vecchia.

 

Redazione Segno, Pescara

 

La redazione di Segno, rivista di arte contemporanea fondata a Pescara nel 1976 da Umberto Sala e Lucia Spadano, si apre al pubblico in occasione della mostra, ospitando un’opera di Matteo Fato. L’artista è inoltre protagonista della copertina del numero 301 (estate 2025).

 

Edicola via L’Aquila, Pescara

 

L’edicola di via L’Aquila a Pescara, appartenuta in passato a Cesare Manzo, ospita un ricordo dedicato a quello che è stato il primo gallerista a rappresentare Matteo Fato. L’artista ha prodotto per l’occasione un poster in edizione limitata disponibile in edicola come dono al pubblico, in collaborazione con Carlo Sciarra, storico grafico dei cataloghi di Fuori Uso e della galleria.

 

Tabaccherie ed edicole selezionate

 

D’après invito-cartolina di Gino De Dominicis per la mostra Quando non si parla più di immortalità del corpo (ingresso riservato agli animali) (Galleria De Domizio, Pescara, 1975).

 

Convento Michetti, Francavilla al Mare (CH), 18 luglio

 

Fra i riferimenti fondamentali nel lavoro di Matteo Fato, l’artista Francesco Paolo Michetti è omaggiato con un intervento simbolico all’interno del convento di Francavilla al Mare (CH), la casa-studio che alla fine dell’Ottocento divenne sede di un vivace cenacolo artistico. 

 

 

Public Program

 

Il difficile è dimenticare ciò che si è visto per casa (Ritratto di Pescara per caso) è accompagnata da un public program che prevede un calendario di eventi diversi: da visite guidate con il curatore e l’artista a incontri e conversazioni con alcuni fra i maggiori critici e curatori italiani.

 

Catalogo

 

A conclusione della mostra sarà realizzato un catalogo pubblicato da Allemandi che documenterà il progetto e lo contestualizzerà retrospettivamente all’interno del lavoro dell’artista.   

 

Matteo Fato è rappresentato dalla Galleria Monitor (Roma, Pereto, Lisbona).

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