È disponibile in libreria il volume SicutErat. Il Mistero in dialetto: storia di una fede piana (Libreria Editrice Vaticana, pp. 144, euro 14) di Paolo Malaguti, con la prefazione di Andrea Monda.
«La fede si trasmette in dialetto», ha più volte affermato Papa Francesco. Dialetto inteso come «gesti, mimiche, suoni, immagini, sguardi, abbracci». La trasmissione della fede è questa cosa qui: un moto del cuore, una partecipazione dell’umano al Mistero che ci avvolge nella sua imperscrutabile positività.Paolo Malaguti frequenta il dialetto da anni nei suoi romanzi, raccontando il Nord-Est nel quale affondano le sue radici culturali, intese non come motivo di arroccamento o chiusura mentale, bensì come il punto di partenza per guardare al mondo, alla storia, alla vita. Le radici di Malaguti si nutrono di preghiere biascicate in un latinorum che sprizza autenticità e devozione, di pratiche religiose oggi desuete ma non insignificanti perché portatrici di un misterioso senso del vivere, di gesti e riti agresti che rimandano ad un Oltre di cui sentiamo la vibrante nostalgia.
Con ironia e brillantezza, Malaguti ci accompagna dentro il suo percorso, mosaico di storie familiari sorprendenti, divertenti ed emozionanti, in un mondo intriso di tradizioni secolari e di abitudini nel quale il religioso e l’umano si intrecciano secondo armonia. Il lettore è invitato a viaggiare nel passato alla scoperta di un tempo dove delle zie religiose, sopranominate “le ziesuore”, regalano caramelle all’orzo e storie da brividi, dove il Rosario nelle mattine luminose di maggio con le rondini nell’aria offre tranquillità per tutta la giornata, dove prendere il treno da solo con il padre per andare a un funerale diventa un’avventura famigliare e umana piena di senso, dove un ragazzo con i “piedi a banana”, negato per il calcio, scopre che il campo della vita è bello quando non si lascia nessuno da parte, si accettano le differenze e si pratica la cultura dell’incontro. In queste pagine, emerge l’importanza della trasmissione della fede in famiglia e dell’arte di saper raccontare storie.
Vatican News del 1° giugno 2025.