Le opere di Marcello Maloberti per il Premio Matteo Olivero 2025

 


Inaugurate presso l’ex Tribunale di Saluzzo (piazza Buttini) due nuove opere realizzate da Marcello Maloberti per la 47° edizione del Premio Matteo Olivero. Promosso dalla Fondazione Amleto Bertoni, dal Comune di Saluzzo e The Blank Contemporary Art, con la direzione artistica di Stefano Raimondi, nell’ambito di START/storia e arte – Saluzzo, il Premio Olivero affida ogni anno a un artista visivo, selezionato da una giuria, la realizzazione di un’opera site-specific permanente in uno spazio pubblico della città.

 

Il lavoro di Marcello Maloberti si potrebbe definire umanista nel suo essere aperto al dialogo con la comunità e la geografia sociale del territorio – dichiara Stefano Raimondi, direttore artistico del Premio Matteo Olivero. Le opere realizzate per Saluzzo testimoniano la sensibilità e la generosità dell’artista e si inseriscono in un crescente percorso diffuso di arte contemporanea nella città”.

 

Le opere di Maloberti per Saluzzo sono riconducibili alla serie MARTELLATE, iniziata a partire dal 1990. Queste opere consistono in scritte a pastello a olio nero che irrompono sul foglio bianco, che sovente l’artista riproduce anche in forma di installazione al neon. Sono aforismi rinnovati, epigrafi che spaziano dalla poesia all’ironia, dall’uso del linguaggio verbale alla frase rubata, in un’incessante sovrapposizione di umori e di registri formali. Sono anche titoli ironici, diretti e irriverenti, frasi filosofiche, poetiche e politiche, frammenti che vengono estrapolati e decontestualizzati per darsi allo spettatore, attraverso forme diverse. Negli spazi dell'ex Tribunale di Saluzzo, ora destinato a uffici comunali e al Liceo Classico della città, l’artista presenterà le due nuove opere appartenenti a questa serie: “LA GENTILEZZA È PUNK” e “LA PAROLA È IL SOGNO DELLA VOCE”. Per Maloberti, le scritte hanno il potere di entrare fortemente in relazione con chi legge, creando un legame diretto con il pubblico fino a diventare una sorta di mantra difficile da dimenticare.

 

Questo riconoscimento promosso dalla Fondazione Amleto Bertoni, dal Comune di Saluzzo e da The Blank Contemporary Art, che ringrazio – commenta Marcello Maloberti – è molto importante perché offre la possibilità agli artisti di contribuire alla valorizzazione del territorio ed entrare in dialogo con gli spazi pubblici e gli abitanti del luogo. Nel mio caso la parola, la poesia, diventa spesso il mezzo attraverso cui mi relaziono direttamente con il contesto che mi circonda.”

 

Le due nuove opere di Marcello Maloberti si inseriscono in un percorso che comprende già le installazioni permanenti di altri artisti internazionali in luoghi di fascino della città. L’intento del Comune di Saluzzo, che da diversi anni ha accolto l’iniziativa di The Blank per la realizzazione di opere d’arte nel contesto cittadino, è quello di valorizzare il territorio attraverso una collezione d’arte pubblica, favorendo il dialogo tra la comunità e l’arte contemporanea. L’intervento di Maloberti va ad arricchire in modo significativo il percorso artistico già avviato, che in questi anni ha visto protagonisti altri artisti: Alice Ronchi (2024), Patrick Tuttofuoco (2023), Marinella Senatore (2022), Roberto Pugliese (2021), Veit Laurent Kurz (2020), Santiago Reyes Villaveces (2019) e del duo Barrow-Parke (2018).

 

 

LE OPERE DEL PERCORSO

 

2025 – Marcello Maloberti, LA GENTILEZZA È PUNKLA PAROLA È IL SOGNO DELLA VOCE

Le due opere sono riconducibili alla serie MARTELLATE, iniziata dall'artista partire dal 1990, e consistono in scritte a pastello a olio nero che irrompono sul foglio bianco. Aforismi rinnovati, epigrafi che spaziano dalla poesia all’ironia, dall’uso del linguaggio verbale alla frase rubata, in un’incessante sovrapposizione di umori e di registri formali, oppure titoli ironici, diretti e irriverenti o frasi filosofiche, poetiche e politiche: frammenti che vengono estrapolati e decontestualizzati per darsi allo spettatore attraverso forme diverse. 

 

2024 – Alice Ronchi, Sogno

L’opera è nata grazie al coinvolgimento di oltre cento studenti delle scuole primarie saluzzesi in un workshop. Oggetto di questi laboratori è stato il “sogno”. l’artista ha chiesto ai ragazzi quali fossero i loro sogni più recenti, e a partire da questi racconti ha elaborato delle forme morbide e oniriche. La pluralità di questi sogni e di queste forme, plasmate con raffinatezza dall’artista, ha preso corpo in una serie di “mobiles”: sculture leggere e semoventi composte da lamine sottili di metallo, piegate e modellate, e sospese a soffitto.

 

2023 – Patrick Tuttofuoco, The Field

Opera composta da neon colorati, in cui l’autore dialoga con il pubblico e con lo spazio, riflettendo la radice dinamica e corale della sua ricerca artistica. Installata all’interno dell’arco che segna il passaggio tra i due cortili del complesso “Il Quartiere”, l’ex Caserma della città, The Field esprime uno stato di felice immersione nella realtà, intesa come un organismo vivente, positivo, fonte di energia.

 

2022 – Marinella Senatore, dance first, think later

L’opera, installata nel foyer del Cinema Teatro Magda Olivero, è immaginata come una grande architettura di luce, un vero e proprio spazio di attivazione e scambio di energia generati dalla luce stessa. La frase è una citazione da Samuel Beckett, e per l’artista era molto importante includerla nel lavoro perché trova che le frasi legate all’empowerment hanno il potere di parlare alle comunità e dare voce alle istanze sociali, da sempre i temi su cui si focalizza la sua ricerca artistica.

 

2021 – Roberto Pugliese, Sinestesia Eco (Annunciata)

L’installazione è situata sulla facciata della manica del Monastero dell’Annunziata che si affaccia su via Volta, e nasce dalla volontà di realizzare un’opera che possa “amplificare” e condividere le attività musicali che si svolgono all’interno dell’edificio, che ospiterà il Centro Studi sulle Tastiere Storiche di Saluzzo, facente parte dell’APM (Scuola di Alto perfezionamento Musicale). Il luogo e la musica sono uniti nell’opera grazie al suo software e tramite un processo di machine learning, che compone in maniera automatica ogni giorno una variazione inedita di brani musicali.

 

2020 – Veit Laurent-Kurz, Campi Flegrei Conferenza

Pensata appositamente per la sala “de Foix” di Cavassa, un luogo con connotati fortemente storici, l’opera, attualmente non più a Saluzzo, rifletteva l’interesse dell’artista verso la ricerca scientifica e archeologica, che negli ultimi anni si è focalizzata sulla geografia, la storia della tettonica e la mitologia dei vulcani. In essa veniva presentato un paesaggio distopico e vulcanico che ospita creature nate come alter ego dell’artista, i Dilldapp. L’installazione funzionava come un tramite tra dimensione reale e fittizia, conoscenze archetipe e geografie contemporanee.

 

2019 – Santiago Reyes Villaveces, Harp

Allestita nella Sacrestia della Chiesa di Sant’Ignazio, presso il Palazzo dei Gesuiti, sede del Municipio, consiste nella costruzione di una copia esplosa e ingigantita dell’arpa Tópaga (1680). L’opera affronta la tematica del colonialismo e il suo legame con l’arte e la musica, affondando le proprie radici nella storia del luogo. Realizzata dall’artista in collaborazione con il compositore Nicolás Jaramillo e il musicologo Daniel Villegas Velez il progetto rinnova e risignifica l’arpa come strumento di diffusione del pensiero e dell’armonia occidentale, attraverso un processo erratico di contro-conquista sensoriale, interagendo con le tradizioni di Saluzzo quali la musica e l’artigianato.

 

2018 – Barrow-Parke Analemma

L’opera del duo newyorkese (Matthew Barrow e Sarah Parke), consiste nell’applicazione di oltre 60.000 pellicole colorate e trasparenti della dimensione di 1×1 cm su quattro delle cinque finestre della Cappella Cavassa. Questo intervento è ispirato dagli edifici religiosi che gli artisti hanno visto durante il tempo trascorso in Italia, dove le chiese cristiane erano costruite al di sopra di architetture imperiali e ne riprendevano esistenti iconografie, creando così un molteplice livello fisico di spazio e tempo. L’opera restituisce, non solo formalmente e per effetto della luce, un’idea di flusso temporale: generate pixel per pixel, le vetrate misurano il tempo bit dopo bit. Il progetto stesso immagazzina questi minuscoli frammenti di informazione temporale come la memoria di un computer.


Immagine:

Marcello Maloberti, MARTELLATE - LA GENTILEZZA È PUNK, 2025. Oil pastel on paper, 102×72 cm; 134×96×10 cm framed. Courtesy the artist and Galleria Raffaella Cortese, Milan - Albisola.

Marcello Maloberti, MARTELLATE - LA PAROLA È IL SOGNO DELLA VOCE, 2025. Oil pastel on paper, 102×72 cm;134×96×10 cm framed. Courtesy the artist and Galleria Raffaella Cortese, Milan - Albisola.

Foto Roberto Marossi


LE OPERE DEL PERCORSO 

Patrick Tuttofuoco, The Field, Premio Matteo Olivero 2023, foto Roberto Marossi

Marinella Senatore, dance first, think later, Premio Matteo Olivero 2022, foto Roberto Marossi

Alice Ronchi, Sogno, Premio Matteo Olivero 2024, foto Roberto Marossi

Roberto Pugliese, Sinestesia Eco (Annunciata), Premio Matteo Olivero 2021, foto Roberto Marossi 

Santiago Reyes Villaveces, Harp, Premio Matteo Olivero 2019, foto Roberto Marossi

Barrow Parke, Analemma, Premio Matteo Olivero 2018, foto Roberto Marossi

 

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