Il cantautore romano Eddie Brock racconta il nuovo album ''Amarsi è la rivoluzione''. L'intervista

 


Amarsi è la rivoluzione è il titolo del nuovo disco del cantautore romano Eddie Brock, prodotto da Sangita Records e distribuito da ADA Music Italy. Il progetto è un lavoro nato con l’idea di tornare a un modo di fare musica profondo e narrativo, dove ogni brano è un tassello di un disegno più ampio. Non un semplice insieme di singoli, ma un vero e proprio percorso emotivo composto da 15 tracce che racchiudono anni di scrittura, esperienze e trasformazioni. Un viaggio nel tempo nella canzone d’autore, fatta di musica, ricordi, storie e quel mosaico di esperienze che è la vita.  Un disco sincero, che arriva al cuore e ti travolge.
Un disco che mette al primo piano l'amore. Che rapporto hai con i sentimenti?
Ho un rapporto molto contrastante. Sono una persona che si butta molto, cerco di vivermi tutto nella maniera più intensa, ma è anche difficile non farsi travolgere dalle emozioni negative. Amo molto, soprattutto le piccole cose, tante volte non notiamo le cose belle che ci sono sotto al naso:
Come si gestisce un addio?
Eh, bella domanda. Non sono la persona migliore per dare consigli in questo ambito. Sarà banale ma penso che molte volte il tempo risani le ferite, resteranno le cicatrici ma si deve imparare a conviverci.
Cos'è per te amare?
Quando mio fratello più piccolo me l’ha chiesto ho fatto quest’esempio: “se io e la persona che amo cadessimo dal motorino, mi rialzerei prima per vedere come sta lei, poi penso a me”
Hai iniziato la tua carriera nel rap. Cosa ti ha spinto a cambiare direzione?
Inizialmente facevo le Battle di freestyle, poi piano piano ho capito che mi serviva più tempo per pensare alle parole da usare.  quando fai battaglie di freestyle le frasi ti vengono alla velocità della luce in testa per rispondere all’attacco di un’altra persona e invece io volevo trasmettere un messaggio più ampio. con il rap ci ho provato inizialmente, ma ho visto subito che non era la mia strada. Mio papà mi ha fatto appassionare al cantautorato e ho deciso di provare a cantare anch’io e di lasciare più spazio anche alla musica, non solo alle parole

Cosa speri che arrivi alla gente che ascolterà il disco?
Spero che tutti riescano ad emozionarsi. Ho sentito molti artisti fare distinzione tra sentire ed ascoltare, preferendo quest’ultimo verbo, io però ho sempre amato le sinestesie, quindi voglio che tutti sentano quest’album, lo tocchino e lo indossino come una parte di sé.
Fattitaliani

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