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Foto MAST |
Si è concluso presso la Casa Circondariale di Cassino il progetto “Anima Liber – fiabe in figure animate”, un articolato percorso artistico e teatrale dedicato ai detenuti adulti, che ha dato vita a opere originali nate da un’esperienza collettiva di scrittura, animazione, teatro di figura e narrazione.
Ispirato dal tema “Cicatrici” —
filo conduttore del CURAE Festival, primo festival nazionale dedicato a
teatro, giustizia minorile, mediazione e giustizia riparativa, svoltosi a
Pontremoli dal 6 al 10 maggio 2025 — il progetto ha permesso di riflettere,
attraverso il linguaggio simbolico del teatro e dell’animazione, sulle ferite
che ogni essere umano porta con sé e sulle possibilità di trasformazione.
Il 25 giugno verranno presentati,
in un evento interno riservato ai detenuti, due prodotti artistici nati dal
laboratorio: “Cicatrici” e “Fuoriluoghi - memorie di libertà”
- “Cicatrici”,
un film d’animazione doppiato e realizzato dai partecipanti stessi con la
tecnica dello stop motion. Il cortometraggio trae ispirazione da
una fiaba indiana che racconta di un ragazzo che, per ogni gesto d’ira,
pianta un chiodo; quando impara a chiedere scusa, li toglie… ma i segni
restano. Una parabola che ha fornito al gruppo il filo conduttore per esplorare
il tema della rabbia, della colpa e della possibilità di trasformazione.
- “Fuoriluoghi
- memorie di libertà”, una performance teatrale ibrida, costruita dagli
attori-detenuti, che unisce teatro di figura, narrazione e voce
registrata. Lo spettacolo prende forma attorno a oggetti scenici semplici
e simbolici — una barca, una ruota, una fetta di torta — realizzati in
cartone da uno dei detenuti partecipanti, anche autore di uno dei
racconti. Oggetti che diventano protagonisti di una fiaba visiva e
narrativa, in cui il passato, i ricordi d’infanzia e il desiderio di
libertà si intrecciano in un racconto corale di presenze e assenze.
A fare da guida narrativa è un voice
over registrato, che restituisce alle parole la distanza e l’intimità del
ricordo, evocando un tempo perduto e un desiderio sospeso. Gli attori-detenuti,
nel dare forma alle emozioni e riportare alla luce memorie sopite, si sono
lasciati ispirare da suggestioni letterarie e teatrali: dalle madeleine di
Proust, alle poesie di Charles Bukowski, fino a Italia-Brasile 3 a 2 di
Davide Enia, che rievoca l’infanzia e il gioco del pallone per strada.
Un linguaggio che richiama il
teatro di figura e il teatro poetico, dove la materia scenica diventa memoria e
la scena si trasforma in un tempo interiore.
Ringraziamenti:
- Direzione, Area Giuridico Pedagogica e Polizia
Penitenziaria della Casa Circondariale di Cassino
- Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
- Dott.ssa Valeria Di Perna
- Direttore Dr. Francesco Cocco
- Comandante, Dirigente Aggiunto Grazia Azzoli e
tutto il personale di Polizia Penitenziaria
oggetti di
scena: Enrico (scenografo-detenuto) e Carmine Luino
actor coach e regia: Francesca
Rotolo
riprese e video
editing trailer: Carmine Luino
“Fuoriluoghi -
memorie di libertà”, una performance teatrale ibrida, costruita dagli
attori-detenuti, che unisce teatro di figura, narrazione e voce registrata. Lo
spettacolo prende forma attorno a oggetti scenici semplici e simbolici — una
barca, una ruota, una fetta di torta — realizzati in cartone da uno dei
detenuti partecipanti, anche autore di uno dei racconti. Oggetti che diventano
protagonisti di una fiaba visiva e narrativa, in cui il passato, i ricordi
d’infanzia e il desiderio di libertà si intrecciano in un racconto corale di
presenze e assenze.