È tempo di emozioni, di sapori che parlano il linguaggio dei social media e di gusto che si fa estetica. Mercoledì 2 luglio dalle 18 alle 20, nel giardino sul Canal Grande di AB – Il lusso della semplicità, va in scena “L’estetica delle emozioni. Dolci che si postano, sentimenti che si assaporano”, il primo appuntamento estivo 2025 di ABKS Live, la rassegna di incontri dedicati ad arte, cultura, musica e intrattenimento ospitata nel ristorante dello chef Alessandro Borghese.
Protagonisti della serata che celebra l’arte della pasticceria contemporanea saranno cinque AMPI giovani, i talenti della pasticceria italiana chiamati a mettere in campo la propria creatività e le conoscenze acquisite all’interno del loro percorso in Accademia Maestri Pasticceri Italiani. Guidati dai Maestri Armando Palmieri e Denis Dianin, i giovani pasticceri – Ludovica Faiotto, Chiara Pieraccioni, Teddy Ravone, Giulia Sechi e Angelo Valsecchi – interpreteranno il linguaggio delle emozioni attraverso monoporzioni dolci in edizione limitata, pensate per sedurre occhi, cuore e palato. Ogni creazione sarà un piccolo capolavoro di estetica e sentimento, perfetto da gustare… e da postare. L’evento invita il pubblico a intraprendere un viaggio sensoriale che unisce alta pasticceria e spirito social, dove il gesto creativo diventa forma d’arte e ogni dolce racconta un’emozione.“Sono felice
di accogliere nuovamente, dopo il successo dello scorso anno, gli AMPI Giovani
nel mio ristorante. Credo profondamente nel talento delle nuove generazioni ed
è un piacere dare spazio a giovani come questi, capaci di trasformare la
pasticceria in un linguaggio emozionale, evocativo quanto la cucina, l’arte o
la musica.” dichiara chef Borghese.
Gli fanno eco i Maestri Armando Palmieri e Denis
Dianin: “Abbiamo voluto esplorare l’anima
delle emozioni attraverso il dolce. Non si tratta solo di tecnica, ma di
empatia, di racconto, di connessione con chi assaggia. E questi ragazzi hanno
colto perfettamente il senso”.
Le proposte della
serata:
SERÈ: L’INCANTO DI LUDOVICA FAIOTTO
Serè è un omaggio a Venezia, città di magia e
passione, racchiuso in un dolce di ciliegia, basilico e vaniglia. Il cuore
rosso rubino racconta la dolcezza e freschezza di un ballo sul Canal Grande, un
mix di emozioni intense e ricordi indelebili. La mono proposta è un piccolo
sogno che celebra la città di Ludovica Faiotto e l’amore per la sua
professione, con la speranza di aprire qui la sua pasticceria. Ludovica
racconta: “Venezia è unica, ogni scorcio
di questa città è magico e indelebile, ed è per questo che ho deciso di creare
qualcosa che possa in qualche modo renderle omaggio”.
ISTANTANEA:
LA NOSTALGIA DI CHIARA PIERACCIONI
Istantanea di Chiara Pieraccioni prende forma dalla nostalgia
di un tempo in cui ogni fotografia era un momento unico, atteso e prezioso,
proprio come il dolce stesso. La base di frolla all'ananas e gruè di cacao
accoglie un frangipane al cocco, gel di ananas e crema vellutata, creando un
gioco armonioso di consistenze e freschezza.“La
fotografia rappresenta uno scorcio di Venezia, città che fa da cornice alla
nostra serata. Un'immagine che richiama l'emozione della nostalgia. Un ricordo
da gustare, un'istantanea che ci invita a fermarci, osservare e assaporare
davvero ciò che ci circonda“ dice Chiara.
PROFUMO DI
PRIMAVERA: IL RICORDO DI TEDDY RAVONE
Teddy Ravone
dedica al nonno la monoporzione Profumo di primavera. Il ricordo diventa il filo conduttore
anche per la scelta degli ingredienti: albicocca e mandorle, i frutti raccolti
con lui e condivisi nei momenti vissuti insieme in campagna. “Quando ero piccolo andavo ogni tanto in
campagna con mio nonno che aveva alberi di albicocche, mandorle e tante altre
tipologie di frutta. Mi ricordo che uno dei nostri momenti preferiti era
l’apertura dei frutti, dove io ero sempre pronto ad addentarne uno. Il nome del
dolce, Profumi di Primavera, evoca i sentori che avvertivo in campagna con
lui”.
DOMO MEA:
L’ORGOGLIO DI GIULIA SECHI
Domo Mea è molto
più di un dolce: è un gesto d’amore di Giulia verso la sua terra d’origine, un
omaggio alla Sardegna più intima, il cui cuore batte lontano dalle onde del
mare, tra pietre antiche e profumi del bosco. La monoporzione è ispirata alla
pitandera e al bottone sardo, antichi gioielli della tradizione, utilizzati in
ancestrali riti pagani e tramandati di generazione in generazione. Il dessert
raccoglie secoli di identità e memoria in una forma elegante, misteriosa,
profondamente evocativa. Racchiude la forza delle donne, la protezione degli
antenati, la bellezza ruvida delle cose autentiche. I suoi sapori — lo zabaione
ai porcini, la bavarese al cioccolato fondente, il fondo bruno parlano la
lingua delle radici: intensa, profonda, viscerale. Giulia spiega: “Con Domo Mea voglio condividere con il
pubblico di Venezia un frammento della storia della mia terra, quella che vive
nei simboli, nelle tradizioni e nelle mani che ancora oggi tramandano l’anima
della Sardegna più vera e orgogliosa”.
TIREME SÙ:
LO STUPORE DI ANGELO VALSECCHI
Nel Tireme Sù di Angelo Valsecchi sorpresa, ricordo e
amore si fondono in un morso. Il tiramisù parla in dialetto veneto —
"tireme su” — ed è racchiuso in un delicato savoiardo. La monoporzione è
custodita in una scatoletta rossa e bianca, creata con il grafico Giuseppe
Villa, pensata per stupire al primo sguardo. I colori, intensi e simbolici,
raccontano la forza delle emozioni e la dolcezza dell’amore. “"Credo che il dolce sia uno specchio
delle emozioni, sempre soggettivo: cambia in base al momento in cui lo si
assapora, allo stato d’animo, al contesto. Il mio obiettivo non è tanto quello
di dare forma concreta a un’emozione, quanto di evocare un piacere capace,
grazie allo stupore, di far nascere un’emozione autentica”.