Milano, mostra "La seduzione del colore. Andrea Solario e il Rinascimento tra Italia e Francia"

 

Dettaglio, Riposo durante la fuga in Egitto, Andrea Solario , 1515 (Museo Poldi Pezzoli, Milano)

Al Museo Poldi Pezzoli fino al 30 giugno 2025 un progetto espositivo senza precedenti dedicato al pittor Andrea Solario (1465-1524), uno degli interpreti più originali del Rinascimento lombardo.

La mostra, frutto di una collaborazione straordinaria con il Musée du Louvre, riunisce per la prima volta una selezione di circa 30 opere provenienti da prestigiose collezioni di Italia, Francia e Inghilterra. Un’occasione imperdibile per ammirare capolavori che svelano la maestria tecnica e l’evoluzione stilistica di un artista influenzato dai grandi maestri come Giovanni Bellini, Antonello da Messina e Leonardo da Vinci.

A cura di Lavinia Galli e Antonio Mazzotta

Madonna del cuscino verde, Andrea Solario, 1510 circa. Musée du Louvre, Parigi

Un Dialogo tra Arte, Scienza e Storia

La seduzione del colore è molto più di una semplice esposizione: è un progetto scientifico che punta a riscoprire Andrea Solario attraverso analisi diagnostiche avanzate e restauri accurati. Gli otto dipinti conservati al Museo Poldi Pezzoli, insieme a opere in prestito dal Louvre e altre collezioni, rappresentano il filo conduttore per esplorare l’evoluzione del maestro, dalla giovinezza agli anni della maturità.

Sebbene alcune opere di Solario siano conservate in Italia tra collezioni pubbliche e private, la maggior parte di esse sono oggi all’estero. Al Museo del Louvre si conservano più di 10 opere che Andrea eseguì per i committenti francesi, e a Londra.

In occasione del 500enario della morte, il Museo Poldi Pezzoli e il Museo del Louvre hanno siglato una partnership scientifica e il Louvre ha eccezionalmente concesso in prestito ben sei delle sue opere che non hanno mai lasciato il territorio francese, ulteriori prestiti significativi sono stati concessi dal British Museum e dalla National Gallery di Londra. 

Ritratto di dama, Andrea Solario, 1505 – 1507 circa. Castello Sforzesco, Milano

Arte e scienza al servizio della conoscenza 

Grazie a un’approfondita campagna diagnostica condotta con le attrezzature mobili del CNR di Firenze, Perugia, Catania e Milano, i dipinti sono stati sottoposti a radiografie, riflettografie e analisi a infrarossi, che hanno svelato dettagli inediti sulle tecniche esecutive e sui materiali utilizzati dal maestro.

Questi studi, messi a confronto con quelli condotti in Francia dal Centro per la Ricerca e il Restauro dei Musei di Francia, offrono nuove interpretazioni sull’uso del chiaroscuro leonardesco e delle cromie smaltate tipiche dell’artista.

In parallelo, sei opere sono state restaurate: cinque a Milano, tra cui il “Ritratto di Gentildonna” del Castello Sforzesco, e una al Louvre, dove la “Madonna del Cuscino Verde” ha recuperato la sua originale luminosità.


Fattitaliani

#buttons=(Accetta) #days=(20)

"Questo sito utilizza cookie di Google per erogare i propri servizi e per analizzare il traffico. Il tuo indirizzo IP e il tuo agente utente sono condivisi con Google, unitamente alle metriche sulle prestazioni e sulla sicurezza, per garantire la qualità del servizio, generare statistiche di utilizzo e rilevare e contrastare eventuali abusi." Per saperne di più
Accept !
To Top