Una tecnica che rilassa la mente e riduce lo stress
C’è un filo che unisce passato e presente, tradizione e innovazione, creatività e benessere: è il filo del crochet, l’antica tecnica dell’uncinetto che trova nuova vita nelle mani esperte di Rosaria Coscia, artigiana e designer pugliese. Una passione nata da bambina, coltivata negli anni fino a diventare una firma riconoscibile nel panorama dell’artigianato tessile contemporaneo con il suo laboratorio Il Tocco di Minerva.
Rosaria ha iniziato a lavorare all’uncinetto a soli 6 anni, guidata dall’insegnamento della madre, sua unica maestra. <<Ricordo ancora quanta lana ho infeltrito prima di capire come si faceva davvero>>, racconta con il sorriso. <<Poi ho capito che mi piaceva davvero. E che quell’attrezzo semplice – l’uncinetto – sarebbe diventato il mio compagno di viaggio creativo>>.
Oggi, Rosaria realizza cappelli colorati per bambine, modelli eleganti da cerimonia, e pagliette da mare in rafia, tutti rigorosamente lavorati a mano. Per l’estate 2025 ha deciso di esaudire anche i desideri delle sue clienti più affezionate, proponendo costumi da bagno, top, corpetti e pantaloncini all’uncinetto, pensati per un’estate all’insegna dell’unicità.
Il crochet non è solo una tecnica artistica, ma anche una pratica benefica per la mente e il corpo. <<Quando ho una giornata no, mi basta riprendere in mano il lavoro lasciato in sospeso per ritrovare la calma>>, confida Coscia. E la scienza le dà ragione: numerose ricerche hanno evidenziato come il lavoro all’uncinetto favorisca la riduzione dello stress, l’attenuazione dell’ansia, il miglioramento dell’umore, della concentrazione e della memoria.
Realizzato esclusivamente con l’uso dell’uncinetto – disponibile in diverse misure a seconda del filato – il crochet è una tecnica dalle origini antichissime, risalente al Medioevo, oggi riscoperta anche come forma di meditazione attiva e antidoto contro i ritmi frenetici della quotidianità.
Il lavoro artigianale di Rosaria Coscia rappresenta un esempio concreto di come la tradizione possa diventare innovazione, e di come l’arte del “fatto a mano” possa ancora emozionare, rilassare e – perché no – rendere più belle e alla moda le nostre estati.