Ginesio Fest diretto da Leonardo Lidi, presentata alla Camera la sesta edizione

 


Protagonisti e ospiti 2025:

Antonio Latella, Alessio Maria Romano, Francesco Marilungo, Licia Lanera, Gruppo UROR, Alba Porto, Giulia Odetto, Teatro del Carretto, PoliTheater con la regia dell’australiano Neville Tranter, la band Perturbazione.

IL FESTIVAL

Il Ginesio Fest, uno dei festival teatrali più rinomati del panorama italiano, torna a illuminare le strade, le piazze e i siti d’arte del suggestivo centro marchigiano di San Ginesio per la sua sesta edizione. Diretto per il quarto anno consecutivo da Leonardo Lidi, il festival si svolgerà dal 20 al 25 agosto 2025, proponendo una settimana intensa di spettacoli e prime nazionali, residenze artistiche, incontri, laboratori e mostre. Gran finale il 25 agosto, con la serata di premiazione del Premio San Ginesio “All’arte dell’Attore”.


SAN GINESIO: BORGO D’ARTE E RINASCITA

San Ginesio, tra i borghi più belli d’Italia – celebre per la sua bellezza medievale e per il suo spirito di rinascita culturale dopo il terremoto del 2016 – si trasformerà ancora una volta in palcoscenico a cielo aperto, accogliendo artisti e spettatori da tutta Italia e dall’estero. Il festival si distingue per la sua natura diffusa e originale, che intreccia gli spettacoli con gli spazi della città: dalle storiche mura alle accoglienti piazze.


IL PREMIO SAN GINESIO “ALL’ARTE DELL’ATTORE”

Elemento imprescindibile dell’intero evento è il Premio San Ginesio “All’arte dell’Attore”, giunto anch’esso alla sesta edizione e in programma il 25 agosto alle ore 21.00.

Il premio, assegnato da una giuria presieduta da Remo Girone e composta dal giornalista Rodolfo di Giammarco, dall’attrice Lucia Mascino, dalla poetessa Francesca Merloni e dal regista Giampiero Solari, celebra ogni anno un attore e un’attrice che si sono distinti per il loro percorso artistico. Tra i premiati delle passate edizioni: Lino Musella, Sara Putignano, Federica Fracassi, Massimo Popolizio, Carolina Rosi, Michele Di Mauro, Paolo Pierobon, Lino Guanciale, Petra Valentini, Giuseppe Battiston, Vanessa Scalera. I vincitori dell’edizione 2025 saranno annunciati a luglio.


NUOVE COLLABORAZIONI E PARTNER

Tra le novità di quest’anno, si amplia la rete di collaborazioni: oltre al Teatro Stabile di Torino, si aggiunge la Fondazione Piemonte dal Vivo.

“Per il triennio 2025/2027 la Fondazione Piemonte dal Vivo – Circuito Regionale Multidisciplinare ha ideato e istituito una collaborazione strategica con alcuni festival operanti sul territorio nazionale, per promuovere la creatività locale oltre i confini regionali – dichiara il direttore Matteo Negrin – Ci fa molto piacere poter iniziare questa nuova traiettoria al Ginesio Fest, un festival che celebra il teatro, creando un dialogo tra artisti, pubblico e territorio, collimando perfettamente con la mission di Piemonte dal Vivo. L'occasione è preziosa per poter presentare a una qualificata platea di pubblico e operatori un ritratto ampio e variegato della creatività piemontese in ambito teatrale”.

Le giornate dedicate al Focus Piemonte - il 23, 24 e 25 agosto - ospitano Radici di Asterlizze, Io ucciso i giganti di Fondazione TGR, Wonder Woman di TPE, La buona novella di Fabrizio de Andrè di Perturbazione e I've loss of attention di Collettivo Effe. Nell’arco delle tre giornate, si terrà anche un momento di incontro con gli operatori e le compagnie protagoniste del focus.


IL TEMA 2025: “FURORE”

Il Ginesio Fest ha ogni anno un tema portante, un filo conduttore che lega gli appuntamenti in un perfetto meccanismo: il tema voluto quest’anno dal Direttore Artistico Leonardo Lidi è “Furore”.

Un calendario ricco di appuntamenti che vedrà protagonisti alcuni tra i nomi più interessanti della scena teatrale contemporanea. Si comincia mercoledì 20 agosto con PINOCCHIO, tratto dall’opera di Carlo Collodi. L’adattamento e la regia sono firmati da Maria Grazia Cipriani, per una produzione del Teatro Del Carretto. La giornata di giovedì 21 agosto propone due appuntamenti: il primo è ALTRI LIBERTINI, tratto da Pier Vittorio Tondelli, con adattamento e regia di Licia Lanera, prodotto dalla Compagnia Licia Lanera. A seguire, KATZLEMACHER, con la regia di Leonardo Lidi e la traduzione di Umberto Gandini, una produzione del Teatro Stabile di Torino. Il programma di venerdì 22 agosto si apre con STUPOROSA, per la regia e coreografia di Francesco Marilungo. La produzione è di Körper | Centro Nazionale di Produzione della Danza, in co-produzione con Fabbrica Europa. A seguire, sempre per la regia di Leonardo Lidi, UN ANNO CON TREDICI LUNE, adattamento di Francesco Halupka, prodotto dal Teatro Stabile di Torino. Sabato 23 agosto è in programma RADICI, testo di Alba Maria Porto e Giulia Ottaviano, con la regia di Alba Maria Porto, prodotto da Asterlizze. Segue SDISORE', di Giovanni Testori, con Evelina Rosselli; la regia è del Gruppo UROR e la produzione esecutiva è affidata a PAV. Chiude la giornata IO UCCIDO I GIGANTI, tratto da “I Kill Giants” di Joe Kelly e Jm Ken Niimura, con drammaturgia di Diego Pleuteri e Greta Petronillo, regia e scene di Greta Petronillo, una produzione della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus. Lo spettacolo è vincitore del Bando Orizzonti. Domenica 24 agosto vedrà in scena WONDER WOMAN, di Antonio Latella e Federico Bellini, con la regia di Antonio Latella. La produzione è di TPE – Teatro Piemonte Europa, in collaborazione con Stabilemobile. A seguire, BUBIKOPF - TRAGEDIA COMICA PER PUPAZZI, di Fancelli, Tranter e Zigrino, per la regia di Neville Tranter, una produzione Politheater. La giornata conclusiva, lunedì 25 agosto, si apre con la Cerimonia di Premiazione della Sesta Edizione del Premio Ginesio “All’Arte dell’Attore”. A seguire, il concerto LA BUONA NOVELLA, interpretato dai Perturbazione, con la formazione composta da Tommaso Cerasuolo alla voce, Cristiano Lo Mele a chitarre e cori, Alex Baracco al basso e cori, e Rossano Antonio Lo Mele alla batteria. Chiude il festival I'VE LOSS OF ATTENTION, di Collettivo EFFE, con regia e testi di Giulia Odetto.


 

LE PAROLE DI LEONARDO LIDI

Così Leonardo Lidi racconta il Ginesio Fest 2025 e l’intera programmazione: “Da quando nel 2023, da Direttore Artistico del Ginesio Fest, mi sono autoimposto un tema per ogni edizione la mia visione del teatro è cambiata radicalmente. Oltre a complicarmi la vita sono riuscito a scorgere tra le righe delle stagioni e dei cartelloni degli argomenti che tornano e ritornano, soffermandomi così sulle esigenze degli Artisti. Cosa ci stanno dicendo i nostri attori e le nostre compagnie in questi anni? Quali argomenti accompagnano la nostra contemporaneità? Se nelle passate edizioni ho scelto due macrotemi come la solitudine e la maschera, qualcosa che potesse aiutarmi a sviluppare un discorso di massima, quest’anno gli spettacoli che mi sono trovato davanti da spettatore hanno avuto una richiesta più specifica. E così mi sono lasciato trasportare. Il dicembre scorso in una giornata di insegnamento alla scuola del Teatro Stabile di Torino ho ascoltato una discussione animata tra i gli allievi che con fervore dissertavano sulla rappresentazione della violenza in scena, soprattutto la violenza di genere, e rapportavano tra di loro i grandi successi cinematografici di “C’è ancora Domani” e “Anatomia di una caduta” per poi spostarsi sul teatro. Mi interessava molto il loro interrogarsi sul come. Uno di loro, parafrasando, disse “siamo tutti d’accordo che la violenza è una cosa sbagliata, è come dire che la Mafia è una cosa brutta, chi tra di noi direbbe il contrario? Ma io voglio andare a teatro per vivere un conflitto, non una certezza, non un semplice concetto da cavalcare per due ore di spettacolo!”. Altri, invece, in contraddizione, ricordavano che il teatro deve essere megafono del nostro tempo e che se uno spettacolo può aiutare a condannare un comportamento violento, a metterlo alla berlina e generare un pensiero positivo, lo deve sempre fare.

Lì mi sono accorto che questa doveva essere la riflessione da proporre al nostro bellissimo festival. Perché, tanto per cambiare, non avevo una risposta definitiva in merito. Ero d’accordo con tutti loro, e quindi con nessuno. Sono stato sballottato dalle parole oneste dei ragazzi così come preso nel mezzo dagli spettacoli discussi.  Inizialmente avevo pensato dunque alla relazione tra messa inscena e violenza, ma c’è qualcosa di più interessante legata al teatro, un termine che parte da una condizione – spesso disagiata – che produce uno stato. Il furore. Il furore, come nel capolavoro di Steinbeck, spesso nasce da una costrizione, un viaggio obbligato che l’individuo o il gruppo deve compiere per salvarsi. Il furore creativo dei giovani che richiedono di avere una voce, il furore di chi vuole ribellarsi ad un sistema troppo stretto, il furore della passione che ti fa perdere il controllo e poi il furore impetuoso generato dal risentimento. Quello salvifico della creatività e quello distruttivo, di chi desidera colpire l’altro.

Ho ripensato immediatamente a Pinocchio della Compagnia del Carretto con la regia di Maria Grazia Cipriani, spettacolo ormai storico che ha individuato una linea per il teatro italiano, il corpo di questo Pinocchio martoriato, gestito, legato, addomesticato. Un Pinocchio che non può che inventarsi bugie per sopravvivere in mezzo ai mortali. Uno spettacolo pieno di circense furore, nero e divertente, interpretato magistralmente da un grande Giandomenico Cupaiolo.  Ho pensato al suo dolore in scena, al suo sbeffeggiare, e ho rivisto un ragazzino pieno di furore che vive la violenza italiana. E se di Furore bisogna parlare non poteva mancare il Tondelli della Compagnia Licia Lanera: Altri Libertini è un viaggio emozionante nel mondo di un autore troppo presto dimenticato, in un Paese che fatica a riconoscere i propri talenti. Non è un caso che lo spettacolo precedente di Licia Lanera fosse incentrato su due monologhi di Tarantino. Come se la regista ci volesse aiutare in una riconsiderazione, ipotizzare una nuova realtà dove i maestri erano ben altri rispetto a quelli indicati nella nostra contemporaneità. Un mondo non basato sulle tendenze della borghesia intellettuale, un mondo di talenti agguerriti presi come esempio, un faro. Un mondo di ribelli, un mondo dove gli Skiantos vincono Sanremo e lasciano la canzonetta a bocca asciutta.

Quando la costrizione può generare il furore? Ce lo spiega il Premio Ubu 2025, il coreografo marchigiano Francesco Marilungo con la sua splendida compagnia di Stuporosa; una macchina perfetta di corpi costretti nella tradizione pronti a spezzare, forse, le catene (o i fili in caso di Pinocchio) della loro storia. Come sempre alterneremo spettacoli di grandi maestri a registi alle prime uscite, ci sarà una grande attenzione ai nuovi linguaggi e alle nuove generazioni. Tra di loro segnalo Disdorè, un lavoro che mi ha molto colpito, dell’attrice Evelina Rosellini che reinterpreta Testori come quasi mai ho visto fare. Porta il furore vendicativo di Oreste con novità e sorpresa. Stesso discorso vale per il nuovo debutto di Giulia Odetto, artista che abbiamo imparato a conoscere con “il mio corpo è come un monte” e “onirica” e sono felice di poter ospitare lei e il Collettivo Effe per la nuova tappa del loro percorso – “i’ve loss of attention”.

Avremo il vincitore del Bando Orizzonti 2025 per il teatro dell’infanzia, bando indetto dalla Casa Teatro Ragazzi di Torino, una nuova partnership per il nostro festival che ci arricchirà di un nuovo sguardo verso i più piccoli con “Io uccido i Giganti” di Greta Petronillo. E sempre di partnership è bello aver trovato una continuità con il Teatro Stabile di Torino e con la sua Scuola. Quest’anno il progetto di formazione vedrà due capitoli fondamentali nella drammaturgia di Fassbinder. Un anno con 13 lune e Katzlemacher sono stati scritti e pensati proprio sotto la lente di ingrandimento del furore giovanile, del furore che porta la guerra, le macerie dopo i conflitti – un monito per questi tempi – ricordandoci che le Guerre hanno sempre delle conseguenze per gli anni successivi nelle città e nei propri abitanti.  Un’altra regista sulla quale abbiamo deciso di puntare è Alba Porto, del collettivo Asterlizze, che dopo la Stanza torna a San Ginesio con un ricordo di lotta femminista, esplorato grazie ad un lavoro di archivio e consultazione di Diari del collettivo di Catania degli anni ’70. Radici – una cosa che conosco è un lavoro sensibile, accessibile a tutti e molto importante in questo momento storico.

Sempre di lotta e di femminile parla uno degli ultimi lavori di Antonio Latella, Wonder Woman. Uno dei grandi maestri del teatro italiano dirige magistralmente quattro giovani attrici neodiplomate generando un successo di pubblico notevole. Considero Antonio Latella una delle persone più importanti del teatro italiano e del mio percorso personale, sono emozionato nel poter scrivere queste righe di invito, averlo nel nostro Festival è una grande possibilità di sviluppo e ci responsabilizza in una crescita costante.

Stesso discorso vale per la regia internazionale di quest’anno, uno dei più grandi burattinai del mondo, l’australiano Neville Tranter che, grazie alla compagnia Politheater, porterà in scena lo spettacolo per famiglie Bubikopf. Uno spettacolo molto forte, dedicato a tutti, il linguaggio dei più piccoli per spiegare il mondo ai grandi. Con lui, dopo una tournée internazionale, l’altro spettacolo per famiglie che concluderà la parentesi che curo assieme alla pedagoga Vera Vaiano sarà Arcipelago della compagnia Teatro Telaio, un ottimo esempio di commistione tra le arti e una boccata d’aria fresca nel panorama italiano.

Tornerà Alessio Maria Romano per dare continuità al suo lavoro laboratoriale. Formatore e coreografo, Leone D’Argento Biennale Venezia, Alessio si lega a San Ginesio come tanti altri artisti che hanno trovato in noi un luogo creativo aperto e necessario. Island – parte 2 è il nostro spicchio di continuità dell’anno. Sempre in continuità Christian La Rosa, dopo i successi con Massimo Popolizio, torna al Ginesio Fest per guidarci negli appuntamenti di apertura e chiusura del Festival. Per la serata del premio sarà con noi la Band dei Perturbazione per uno spettacolo di teatro e canto sulla Buona Novella di Fabrizio De Andrè, uno che di furore se ne intende.

Concludo dicendo che questo per il Ginesio Fest sarà un anno particolarmente importante, come potete comprendere dalla proposta sono tanti i grandi nomi del teatro nazionale e internazionale che porteranno nuove domande e nuove complessità. Stiamo cercando, con l’aiuto di tutta la squadra e della Direttrice Isabella Parrucci, di emanciparci ogni anno dall’anno precedente, di portare sempre avanti la macchina con la consapevolezza che un Festival che smette di rischiare è un Festival fermo. Ogni tanto potremmo incontrare spigoli e mondi talmente lontani da noi da non risultarci comprensibili nell’immediato, ma mai come quest’anno vi invito al nostro/vostro Festival con una smaccata dose di orgoglio”.


RESIDENZA ISLAND 2: IL FURORE

📅 19–25 agosto 2025
A cura di Alessio Maria Romano

“Incontrare per la seconda volta, in questi luoghi, un gruppo di giovani attrici e attori è sempre una preziosa e rara opportunità – racconta Alessio Maria Romano - Quest’anno sulla nostra isola approderanno solo 14 liberi naufraghi. Viaggiatori studiosi e curiosi di scoprire quale reale desiderio ci spinge a cercare un ipotetico oro di conoscenza e libertà. Una consapevolezza, una gioia ma anche una frustrazione e alla fine una rabbia. Cos’è rabbia? Un furore di contraddizioni che ci spinge a fare, agire, reagire e forse infine a dire chi siamo e cosa desideriamo in particolare in questo presente così precario. Una danza di furore. In un oggi fatto di forme rotte, mal funzionanti, deludenti e piene di menzogne ma anche di speranze ci domandiamo quale sia il nostro sogno e come fare per ottenerlo. Dove vogliamo andare? Il nostro corpo è sempre il solo unico strumento e mezzo insieme alla parola per affermare la propria esistenza? Cosa vogliamo ballare? Forse solo una nuova danza collettiva può darci una idea di vita e unione. Questi giorni possono solo essere uno spunto di riflessione e allenamento del corpo e dell’anima. Una idea di formazione, critica, permanente.  Una idea di uno sguardo da artista ma anche da cittadino del mondo, vigile e attento, e non solo della propria isola”.


 

Il Ginesio Fest deve la sua esistenza alla sua ideatrice e fondatrice, ISABELLA PARRUCCI:

“Quando nel 2020 è nato il Ginesio Fest, sapevamo di voler costruire qualcosa che andasse oltre il semplice cartellone di spettacoli: volevamo restituire a San Ginesio, questo straordinario borgo marchigiano, la sua vocazione più profonda, quella di luogo di incontro, di pensiero, di comunità viva. In questi anni, il teatro è stato per noi non solo un linguaggio artistico, ma uno strumento di rinascita, di memoria e di futuro. Il tema che abbiamo scelto per questa edizione, il furore, nasce proprio da qui. È il furore che ci muove quando tutto sembra crollare, quello che ci spinge a ricostruire, a cercare nuove forme, a non accontentarci di ciò che è scontato. È il furore che ha spinto la nostra comunità a non arrendersi, a scegliere la cultura come collante e motore di ripartenza. E il teatro, con la sua capacità di dare voce alle inquietudini e alle speranze, è stato il nostro alleato più potente. Il Ginesio Fest 2025 vuole essere questo: un invito a farsi attraversare dal furore delle idee, delle emozioni, delle parole. A condividere la bellezza del teatro che abita piazze, chiostri, vicoli e palcoscenici, trasformando ogni spazio in un luogo di senso. San Ginesio non è solo il cuore geografico di questo festival: è il simbolo di una possibilità, quella di una comunità che sceglie la cultura per raccontare la propria storia e immaginare il proprio domani. Ringrazio tutte le artiste e gli artisti, le compagnie, i cittadini, i volontari e le istituzioni che anche quest’anno hanno creduto in questo progetto. Insieme, continuiamo a scrivere un racconto fatto di passione, coraggio e furore."


 

Da sempre, è molto forte il sostegno istituzionale al Ginesio Fest.

"Siamo profondamente orgogliosi di accogliere a San Ginesio la sesta edizione del Ginesio Fest – dichiara Giuliano Ciabocco, Sindaco di San Ginesio - un appuntamento che negli anni ha saputo consolidare il proprio ruolo centrale nel panorama teatrale nazionale, diventando punto di riferimento per la riflessione contemporanea sull'arte scenica e sulla figura dell’attore. In un borgo che da sempre fa della cultura e della bellezza condivisa i suoi valori fondanti, il Ginesio Fest rappresenta non solo un’occasione di crescita culturale, ma anche un momento di dialogo, di confronto e di valorizzazione del nostro patrimonio artistico e umano. Il Festival, con il suo impegno costante nel promuovere i linguaggi del teatro contemporaneo e nel sostenere la ricerca artistica, è oggi una realtà riconosciuta a livello istituzionale, capace di attrarre nomi di grande prestigio e giovani talenti, e di rinsaldare il legame tra arte e comunità. È un esempio virtuoso di come i piccoli centri possano essere laboratori di cultura e innovazione, partecipi di una rete nazionale che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici. Desidero ringraziare tutti coloro che rendono possibile questo importante appuntamento: Leonardo Lidi per la direzione artistica, gli artisti, le istituzioni che ci sostengono e i cittadini di San Ginesio, che con il loro entusiasmo e la loro partecipazione dimostrano, anno dopo anno, quanto il teatro possa essere uno strumento vivo e vitale di coesione sociale e di sviluppo per il territorio."

 

L’ Assessore regionale alla cultura Chiara Biondi, afferma: “Il Ginesio Fest rappresenta un esempio straordinario di come la cultura possa essere motore di rinascita, identità e attrattività turistica, soprattutto nei borghi dell’entroterra marchigiano. San Ginesio, conosciuto come ‘Il Borgo degli Attori’, diventa ogni anno ad agosto un palcoscenico diffuso dove si intrecciano bellezza paesaggistica, memoria storica e passione teatrale. Questo borgo, accoglie artisti e spettatori in un abbraccio autentico, trasformando la fragilità in forza e l’arte in rinascita. Il Ginesio Fest non è solo un evento culturale: è un simbolo di resilienza e di speranza, capace di attrarre nuovi sguardi su un territorio che ha tanto da raccontare. Tra i momenti più significativi, il Premio San Ginesio all’Arte dell’Attore, rende omaggio all’impegno e alla profondità degli interpreti italiani, contribuendo a rafforzare la centralità del teatro nel panorama nazionale. Come Regione Marche, crediamo fermamente che la cultura sia un pilastro per il rilancio dei territori e per la costruzione di comunità vive e partecipi.”

 

Importanti le dichiarazioni del Sen. Guido Castelli, Commissario alla Ricostruzione: “C’è chi voleva mettere mano alla pistola, quando sentiva parlare di cultura. Perché la cultura, quella vera, può fare paura. Come la vita. Noi quando sentiamo parlare di cultura sentiamo il profumo della vita, della sua fertile ebbrezza, del suo furore creativo, per usare la parola che guida quest’anno la sesta edizione del Ginesio Fest. Ormai un appuntamento irrinunciabile per chi voglia vivere la cultura, non solo assistere da spettatore alla sua esibizione. Non a caso si parla di teatro. La messa in scena riguarda tutti, chi sta sopra e chi sta sotto il palco. Questo bellissimo borgo delle Marche propone come esempio di rinascita continua: metafora della sorte orgogliosa di questo territorio e di queste comunità che non si sono sottratte alle ferite del terremoto, ma hanno voluto condividerle, per curarle insieme. Senza scappare, restando. Spesso con la voglia di tornare, per chi se ne era andato.  Cultura e teatro sono i protagonisti anche quest’anno, coniugando la bellezza dell’arte con quella della natura: non è secondario il luogo, in cui si svolge questo bellissimo festival. Siamo di fronte ai “Monti azzurri” di Leopardi, quelli che incorniciavano la vista sull’Infinito. Il fascino dei Monti Sibillini non è estraneo alla magia che si celebra ogni anno in questo luogo di teatro, protetto dal santo patrono dei musicisti, degli attori e di tutti quanti vivono sopra e dietro il palcoscenico. Dobbiamo dire grazie a san Ginesio (il santo che si celebra proprio il 25 agosto), al Comune di San Ginesio (diventato il “borgo degli attori”), e a chi con entusiasmo, coraggio e fantasia ha dato vita a un appuntamento - quest’anno per la sesta volta - che trasforma le emozioni sul palco in nuova vita per tutti”.


Promosso e organizzato dal Comune di San Ginesio in collaborazione con l’Associazione Culturale GINESIO FEST, il festival si svolge in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo. Media partner dell’iniziativa sono Rai Radio 3 e Teatro e Critica.

Il Festival gode del patrocinio e del sostegno della Struttura Commissariale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del MIC – Ministero della Cultura, insieme a Regione Marche, Camera di Commercio delle Marche, Fondazione CARIMA, Provincia di Macerata, Parco Nazionale dei Monti Sibillini e Unione Montana dei Monti Azzurri.

Completano il quadro delle collaborazioni i partner culturali: Marche Teatro, AMAT – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Fondazione Marche Cultura, Università degli Studi di Macerata, Università degli Studi di Camerino, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e Università Politecnica delle Marche.



Fattitaliani

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