“Lingerie”: il debutto di Maiisha è un inno feroce alla rivincita

C’è chi debutta sussurrando, e chi – come Maiisha – lo fa con un ruggito. Lingerie, il suo primo singolo prodotto da Mirò BR Productions e distribuito da ADA Music Italy, è una dichiarazione d’intenti. La protagonista del brano è un’amante, sì, ma non quella che ti aspetti: non una figura secondaria, non una presenza da dimenticare. Al contrario, è una donna che si è lanciata nella relazione con consapevolezza, e ora chiede giustizia.

La voce calda e potente di Maiisha guida un racconto pieno di tensione, seduzione e vendetta. La bugia che l’uomo ha raccontato viene smascherata, e sarà lui a pagare un conto salato. Lingerie è il simbolo della trasformazione: da oggetto del desiderio a soggetto della narrazione, da illusione a verità rivelata.

Un brano che vibra di forza e orgoglio, e che annuncia l’arrivo di un’artista da tenere d’occhio.


In un mondo in cui l'amore è spesso raccontato in bianco e nero, “Lingerie” sceglie il grigio delle zone più scomode. Cosa ti ha spinta a esplorare proprio questo punto di vista?

Perché è lì che viviamo davvero. Nelle ambiguità, nei compromessi.

L’amore non è perfetto, e raccontarne le crepe rende tutto più umano e più vero.

Lingerie è un dettaglio che può raccontare vulnerabilità o strategia. Quando hai capito che sarebbe diventato il centro simbolico di questo brano?

Quando ho realizzato che quel gesto – lasciare la lingerie nell’auto – non era seduzione, ma liberazione. Era il mio modo di dire “questa volta, scelgo me”.

Qual è stata la sfida più grande nel rendere sonoramente credibile una storia così densa di rabbia e consapevolezza?

Trovare l’equilibrio tra dolcezza e potenza. La voce non doveva essere vittima né carnefice, ma testimone. Doveva avere fuoco, ma anche ferite.

Se dovessi scegliere un frame simbolico per rappresentare l’intero brano, quale sarebbe? Uno sguardo, un gesto, un silenzio?

Uno specchietto retrovisore con il riflesso della protagonista che si allontana. Non guarda più indietro, ma lascia un segno.

Hai immaginato come potrebbe reagire l’ascoltatore tipo di fronte alla fine del pezzo? Ti interessa più che si immedesimi o che resti spiazzato?

Vorrei che si sentisse meno solo. Ma se resta spiazzato, va bene: vuol dire che qualcosa ha fatto breccia.


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