NOVE, MICHELE SERRA A CHE TEMPO CHE FA: 'UNA PIAZZA PER L’EUROPA È UNA MANIFESTAZIONE DI ORGOGLIO EUROPEO SENZA ALCUN CALCOLO POLITICO E SENZA BANDIERE DI PARTITO

 


“L’iniziativa ‘Una Piazza per l’Europa’ nasce da un articolo nel quale riflettevo su cose su cui stiamo riflettendo tutti credo, in molti almeno. Non è necessario essere raffinati politologi per capire che la situazione è molto complicata e che se l’Europa rimane un luogo sprovvisto di una sua struttura forte e di una sua voce unica rischia grosso. Da una parte c’è Putin e dall’altra c’è Trump ed è un po’ la metafora del vaso di coccio tra i vasi di ferro. Mi sono chiesto come mai non si organizzi una manifestazione nella quale, almeno a livello emotivo, si riesca a dire ‘noi ci siamo, noi siamo l’Europa.’ Una manifestazione di orgoglio europeo senza alcun calcolo politico, senza nessuna bandiera di partito se non la bandiera europea, che è blu.”  Così Michele Serra intervistato da Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa su canale NOVE. 
 
Sulla manifestazione di sabato 15 marzo in Piazza del Popolo (Roma): “Per fortuna sono venuti a salvarmi i sindaci delle grandi città…. non ho questo talento, al massimo posso mettere a tavola dalle 8 alle 10 persone ma manifestazioni maggiori di 8-10 non sono mai riuscito a organizzarle… mi sono anche spaventato! Ho avuto 24-48ore di disorientamento perché scrivevano in migliaia dicendo ‘Bellissimo! Fantastico!’, anche i leader di partito mi chiamavano dicendo ‘grandissima idea, vai avanti!’’ [ride]. Lo dicevano anche con delicatezza, non volevano essere indiscreti, capivano e dicevano ‘noi aderiremo, ci saremo, ci piacerà, ma devi farla tu.’ e per fortuna sono arrivati i sindaci a cui vorrei dire grazie. I sindaci di quasi tutte le grandi città italiane, Milano, Roma, Torino, Firenze, Cagliari, Napoli… anche qualche sindaco di centrodestra, cosa che mi fa estremamente piacere perché la manifestazione non deve avere altra connotazione politica se non quella di una giornata di orgoglio europeo. La mia proposta è ingenua, ma io non lo sono neanche troppo e so benissimo che qualcuno non può venire, per esempio chi è nazionalista, chi è filorusso, chi ama Trump, capisco che ci siano persone alle quali questa idea che l’Europa debba unirsi e diventare forte, e parlare con una voce unica, non interessa perché hanno altri punti di riferimento politici e ideali. Chi viene, viene, chi non viene pazienza.”
Fattitaliani

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