A Sanremo 2025 nella categoria campioni anche il rapper e cantautore torinese WILLIE PEYOTE con la sua “Grazie ma no grazie” (EMI/Universal Music Italia).
“Grazie ma no grazie” è disponibile su tutte le piattaforme digitali come anche il videoclip del brano, che vede la partecipazione straordinaria dei Jalisse. La citazione al duo all’interno del brano, già anticipata, ha creato una connessione tra Willie Peyote e i Jalisse, che hanno accolto l’invito dell’artista a partecipare al racconto in immagini di “Grazie ma no grazie”.
“Da qualche anno Sanremo fa rima con Jalisse – racconta Willie Peyote – e quando Alessandra e Fabio hanno saputo della citazione all’interno del brano, anticipata anche da Carlo Conti durante la presentazione di dicembre, hanno risposto con simpatia e hanno accettato il mio invito a partecipare al videoclip”.
Willie Peyote torna al festival a 4 anni di distanza dalla sua prima fortunata partecipazione nel 2021 con “Mai dire mai (la locura)”, singolo che gli ha regalato il Premio della Critica Mia Martini e il disco di Platino e la sesta posizione nella classifica finale su 26 artisti quell’anno in gara.
Sanremo sarà per WILLIE PEYOTE anche l’occasione per pubblicare “SULLA RIVA DEL FIUME”, 12 tracce che raccolgono la prima parte del progetto “Sulla riva del fiume” (pubblicato solo in digitale lo scorso 26 aprile) e 4 inediti tra cui il brano in gara nella sezione Campioni.
Parlando di “Grazie ma no grazie” (brano che i giornalisti presenti agli ascolti ufficiali hanno accolto più che positivamente sottolineando come Willie Peyote si sia ritagliato al Festival un ruolo perfettamente in linea con la sua storia e la sua scrittura, sempre tagliente e ironica) Peyote ha raccontato:
“La chiave del brano è l’ironia con cui affrontare le piccole prove che ogni giorno ci si presentano tra opinioni non richieste, meme viventi e tormentoni stantii. In un mondo che cambia sempre più velocemente, che spesso va in una direzione in cui non riusciamo a riconoscerci e forse nemmeno a capire del tutto, rivendichiamo la nostra indipendenza di pensiero e d’azione con ironia sì, ma anche con l’orgoglio del Cyrano nel celeberrimo (e quasi omonimo) monologo del secondo atto: “grazie, ma no, grazie”.
A dirigere l’orchestra anche in questa occasione ci sarà Daniel Bestonzo, accanto a Willie anche durante la serata di venerdì 14 febbraio dedicata alla cover. Willie condividerà il palco con Federico Zampaglione dei Tiromancino e Ditonellapiaga per presentare al pubblico “Un tempo piccolo” di Franco Califano.
“SULLA RIVA DEL FIUME” contiene i brani:
1. Grazie ma no grazie
2. Cosa te ne fai
3. Sulla riva del fiume
4. Giorgia nel Paese che si meraviglia
5. Buon Auspicio
6. Piani
7. Narciso
8. Chissà (feat. Ditonellapiaga)
9. Cowboy
10. L’ultima lacrima
11. Polvere
12. La legge di Murphy
L’album è disponibile per il preorder in versione digitale, vinile (disponibile in versione nero+post in tutti gli store e in versione blu+ post in esclusiva sullo store Universal) e cd (versione standard in tutti gli store e in versione numerata autografata in esclusiva sullo store Universal) a questo link: https://williepeyote.bio.to/
“Sulla Riva del Fiume” chiude la trilogia Sabauda iniziata con “Educazione Sabauda” (2015) e proseguita con “Sindrome di Tôret" (2017). Peyote e la band hanno registrato in presa diretta e, sia come suoni che come attitudine, è stato un ritorno alle origini. “Sulla Riva del Fiume” non ha dietro un vero e proprio concept ma “la voglia di fare della musica che ci piacesse. Avevo voglia di fare musica che mi piacesse scrivere, suonare, registrare. È un disco più di pancia che di testa anche se ovviamente la testa non è possibile allontanarla del tutto dalla mia vita. È un disco sulla voglia di fare musica, sulla reazione uguale e contraria al disco precedente (“Pornostalgia”) che sente l’influsso del tour e della musica che ascolto continuamente, che mi stimola da sempre come Paolo Conte, Amy Winehouse e Arctic Monkeys”, racconta Willie Peyote.
Questo, secondo Willie Peyote, è un disco al plurale: scritto, suonato, prodotto a più mani insieme alla sua band, amici e musicisti con cui ogni volta si ritrova sul palco: “abbiamo provato i pezzi prima di andare in studio a registrarli esattamente come quando proviamo per andare in tour e il risultato è stato quello di brani che sono cambiati in studio grazie alla band. Sono molto soddisfatto del risultato, il piacere che ho provato nel fare questo disco va oltre al disco stesso, oltre il dovere”.